Eccoci arrivati a ricominciare il giro con la barca. Per ora tutto è come la abbiamo lasciata ad ottobre scorso con in più la difficoltà di farsi capire da un cantiere al cui confronto Fiumicino è un modello di efficienza. Da tre giorni ,con Sandro, abbiamo cominciato a riattivare e risistemare ma moltissime cose ci lasciano perplessi. Tra l'altro il tempo non ci assiste , piove spesso e tutto si trasforma in un mare di fango. Per prudenza avevo prenotato un bungalow e un'auto altrimenti sarebbe stato impossibile vivere in barca. Vi lascio al diario di Sandro che ha molta più voglia di me di scrivere.
Paolo
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Argentina in un mare ... di fango |
Raiatea, Polinesia Francese 29
aprile 2016.
Il 27 aprile abbiamo lasciato la Nuova Zelanda e Bruna,
Adolfo ed Ornella sono andati alle Isole Fiji, mentre Rita, Paolo ed io, dopo
poche ore di volo siamo arrivati a Papeete il 26 di aprile: da queste parti gli
aerei viaggiano a velocità "superlucica".
La sera siamo finiti per caso in un campetto di basket dove giovanotti
aitanti e giovinette flessuose in maglietta e pantaloncini si esercitavano in
danze Polinesiane; molto più bravi dei maori neozelandesi che si erano
esibiti in balli brutali ad uso e consumo dei turisti con il nostro essenziale
ma indesiderato contributo. Ci ha particolarmente colpito una danza lenta ed
aggraziata di ragazze che cantavano una dolce e voluttuosa melodia che
procedeva per quarti di tono ascendenti e discendenti.
Il giorno dopo un turboelica ad ala alta ci ha scaricato qui
a Raiatea a ritrovare Argentina. L'abbiamo rivista. triste e sconsolata su un
trespolo che si reggeva su una miriade di zeppe di varia foggia e natura..Per
raggiungerla abbiamo dovuto eseguire un percorso di guerra saltando ostacoli,
strisciando nel fango e superando putridi pantani cosparsi di cavi elettrici.
Fiumara al confronto è un posto pulito ed ordinato.
Un ardito progetto prevedeva per Argentina una carena
bicolore di antivegetativa dura lungo il galleggiamento, dove si doveva
rimuovere completamente la vecchia vernice e ridare il primer, ed
autolevigante per la parte immersa il tutto da eseguirsi con l'International
Trilux 33, "vera lux in tenebris, una et trina". Naturalmente qui
nessuno ha capito nulla ed il risultato per ora consiste in una fiancata destra
in un modo ed una sinistra in un altro. Per rimediare all'incresciosa
situazione sono stati consultati i maggiori luminari mondiali in
verniciologia teorica ed applicata delle più prestigiose Università, quali
l'Antivegetable College di Cambridge, l'Esquela de Tintura de Santiago de
Compostella, la Farben Universitaet di Lipsia, l'Ecole Vermeil di Bordeaux e se
ne sono sentite di tutti i colori.
Paolo ha passato la serata ad interrogare i maggiori esperti
grazie ai buoni auspici del Dott. Fonti, mentre io ho consultato il
"Supplément au voyage de Bougainville" di Diderot per vedere
come tali problemi venissero risolti nel secolo dei lumi.
Bougainville sbarcò con la fregata Boduese da queste parti e
fu fortemente colpito dagli usi e costumi del luogo. In particolare fu
impressionato dalla libertà degli abitanti soprattutto in campo sessuale.
Ignaro di essere stato preceduto dall'HMS Dolphin di Wallis, che aveva già
dedicato l'arcipelago a Giorgio III, chiamò l'isola principale Nouvelle
Cythère, quasi a presagire una rinascita di Venere, e l'arcipelago Grandes
Cyclades. Pensò di aver trovato la conferma alle tesi antropologiche allora di
moda che ritenevano che l'umanità avesse dapprima conosciuto un'età dell'oro in
cui il buon selvaggio viveva felicemente secondo natura, solo successivamente
l'umanità si sarebbe corrotta con l'avanzare della civiltà.
Denis Diderot nel suo Supplément in forma di dialogo sembra
dapprima condividere la tesi di Bougainville laddove dice che la Nouvelle
Cythère rappresenta la giovinezza dell'umanità mentre Parigi ne rappresenta la
vecchiaia estrema, lì si ubbidisce alla sola legge di natura, mentre qui sono
state create la legge morale, quella civile, e quella religiosa, spesso in
contrasto tra loro e che hanno creato inutili regole e divieti. Nel procedere
del dialogo però poi si pone l'accento sull'ineluttabilita di certi sviluppi.
Alla partenza della Boduese un vecchio novantenne maledice Bougainville come
capo dei briganti che impediranno ai nativi di conservare la loro innocenza, li
ridurranno in schiavi ed imporranno loro gli usi occidentali.... la
globalizzazione.
L'ironia raggiungerà l'acme nell'episodio di Orou ed il
cappellano della Boduese. Orou ospita nella sua capanna il prete e lo invita a
passare la notte con una delle sue figlie. Il cappellano imbarazzato rifiuta.
Orou si dispiace e chiede spiegazioni. Il cappellano sostiene che la morale, la
legge, e la religione glielo vietano. Orou non capisce ed interpreta come segno
di disprezzo il diniego del cappellano. Alla fine il cappellano cede e, per non
fare torto a nessuna, dovrà passare 4 notti rispettivamente con le tre figlie e
con la moglie di Orou, e da buon gesuita conclude che occorre "prendre le
froc du pays ou on va, et garder celui du pays ou l'on est ...moine en France,
sauvage à Tahiti" che tradotto in italiano più o meno significa "fate
dare l'antivegetativa secondo gli usi del luogo e non andate cercando inutili
complicazioni"
Sandro