UNA SITUAZIONE PROBLEMATICA
RISOLTA DA UN VERO AMICO: MAURIZIO
Come molti di voi sanno io
sono a casa e non in barca mentre Argentina sta navigando con Enrico, Maurizio
e Michele verso il Sud Africa.
Purtroppo in Madagascar Rita
si è presa la malaria.
Aveva istruito tutti
sulla profilassi e tutti, obbedienti, la stavamo facendo. Poi la mancanza di
zanzare e il mal di stomaco provocato a Rita ed altri dal Malarone (ma che
fantasia per dare i nomi a questi farmaci!!!) hanno fatto desistere dal
continuare la prevenzione.Rita aveva avvisato tutti che il rischio era basso ma
permaneva. E infatti due giorni dopo una maledetta anofele si era riuscita a
ficcare tra le pieghe della zanzariera del nostro letto e ,sfiga colossale,
l’ha punta.Rita ha subito pensato al peggio tra la generale derisione che
affidava le proprie certezze al calcolo delle probabilità. “E’ come se vincessi
il biglietto della lotteria Italia” sentenziavano tutti e invece poi il
biglietto del “plasmodium” lo ha vinto per davvero. (quest’anno un biglietto
della lotteria lo compreremo per la prima volta….. hai visto mai! ).
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Rita in clinica |
Puntuale come un orologio la
febbre malarica si è manifestata dopo una settimana e (facendola breve) più
tardi le analisi fatte in un laboratorio di Antanarivo, la capitale,
confermavano la presenza del famoso plasmodium falciparum.
A quel punto, non essendo
Rita in grado di viaggiare , è scattato il ricovero nella miglior clinica
privata del Madagascar.
Sottoposta a cure da cavallo
con il chinino ed altri farmaci ( che hanno avuto anche altri pericolosi
effetti secondari tra cui una crisi violenta con trasferimento in rianimazione)
dopo 15 giorni è stata dimessa per tornare a Roma con l’accompagnamento di un
medico malgascio che la controllasse durante il volo.
L’assicurazione ha pensato a
tutto: dal primo giorno di ricovero fino all’arrivo a Roma. Solo l’iniziale
resistenza da parte dell’assicurazione di acconsentire all’accompagnamento
medico ha oscurato un servizio encomiabile.
E così ci siamo ritrovati a
fine settembre a Roma per continuare gli esami e le cure per una malattia che
in Italia,per fortuna, è poco diffusa ma anche poco conosciuta.
Mentre in Africa è roba di
ordinaria amministrazione e la cura è stata immediata ed efficacie, qui, in
Italia, la sensazione è stata di trovarsi davanti a qualche incertezza dovuta
alla scarsa casistica.
Ad oggi la malaria dovrebbe
essere superata (mancano gli ultimi riscontri) e tra poco Rita dovrebbe
smettere di prendere una quantità sovrabbondante di farmaci.
Questa brutta avventura ha
comportato per me uno stravolgimento dei programmi.
Invece che stare impegnato
15 giorni in una stanza di ospedale per assistere Rita, avrei dovuto passare 15
giorni di vacanza a Reunion con Dario, Giovanna e ovviamente Rita. Poi dopo il
10 ottobre con Enrico, Michele ed Enzo sarei dovuto partire per il Sud Africa.
Quattro persone, per un
tratto impegnativo della traversata, avrebbero costituito un ottimo equipaggio,
ma il caso a voluto che io fossi bloccato e che anche Enzo avesse un problema
di salute.
Così per Enrico e Michele
sarebbe stata dura fare 1500 miglia con una data di partenza in funzione delle
condizioni meteo e una data di arrivo non procrastinabile per il ritorno aereo
già fissato.
Prima ho cercato una
sostituzione fra tutti gli amici barcaroli ma niente; alla fine mi sono rivolto
a Maurizio che era appena sceso a Reunion dopo due mesi di navigazione dalla
Papua Nuova Guinea alla stessa Reunion.
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Maurizio (a sinistra ) con il padrone-mercenario del ristorante a Reunion |
Lui, con grande generosità,
ha accettato la mia richiesta ed ora sta navigando insieme agli altri due verso
Durban.
Sono partiti sabato 14 con
l’ok del nostro amico metereologo Bob; in quel tratto di oceano soffiano i
venti generalmente costanti dell’Aliseo ma dopo, il capo sud del Madagascar, i
venti cambiano direzione con grande rapidità e verso la costa del Sud Africa
scorre la famosa corrente di Agulhas. Questa corrente calda, che scende lungo
la costa sud est dell’Africa fino al capo più a sud del continente, quando si
scontra con i venti da sud ovest, genera onde anomale causa di numerosi
naufragi.
Anche nel tratto successivo,
quello del passaggio del Capo di Buona Speranza, dovremo fare i conti con
questo pericoloso fenomeno. Ma questo sarà un problema dell’anno prossimo.
Per ora Argentina sta
navigando bene dopo aver risolto il problema del Watt&sea ma non quelli del
generatore e del dissalatore che mi ero ripromesso di risolvere una volta
tornato a Reunion.
Mi spiace non essere in
barca ed aver così interrotto, per un piccolo tratto, una traccia che sulle
carte è partita da Fiumicino e li dovrebbe tornare dopo l’estate 2018, ma
d’altronde “UBI MAIOR MINOR CESSAT”.
Buon vento ai tre naviganti
e ad Argentina.
Paolo
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Il regime dei venti tra Reunion ed il Sud Africa dal sito windy.com |