28 Luglio 2018.
GIBILTERRA. lat 36 08 nord; long 5 22 ovest
E’ proprio vero: di là è un’altra cosa; di qua è casa
nostra!
Sembra impossibile ma passare Gibilterra è ancora
un’emozione.
Soprattutto uscendo in oceano ma anche rientrando si ha
netta la sensazione che qualcosa cambia.
Ieri eravamo ancora a Tarifa, la punta spagnola a poche
miglia dall’Africa e nel porto arrivavano ogni sera gommoni o mezzi di soccorso
carichi di migranti. Che fine poi
facessero non lo abbiamo saputo ma l’impressione di una buona organizzazione
c’era.
A Tarifa è ancora oceano: il vento, la temperatura,
l’acqua che non ti invita a fare il bagno…..poi fai 18 miglia ed entri nella
grande insenatura di Algesiras protetta dalla famosa Rocca.
Tutto cambia ed avverti proprio la differenza con
l’oceano. Il caldo estivo ti ricorda
subito il clima delle vacanze. E’
definitivamente finito il merviglioso mondo dell’Aliseo, del vento che ha
spinto la storia e, nel suo piccolo, anche Argentina in questa lunga ed
appassionante navigazione.
C’è uno striscione ideale teso fra la Rocca di Gibilterra
(425 m) e Jebel Musa (842 m) in Marocco con le scritte PARTENZA andando verso
ovest e ARRIVO venendo da ovest che tutti i velisti dovrebbero passare.
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La Rocca di Gibilterra davanti alla costa africana |
Come il passaggio di Capo Horn (che non ho fatto…. ma non
si sa mai nella prossima vita) o del Capo di Buona Speranza (che invece ho
fatto quest’anno).
Il nostro pur bellissimo Mediterraneo dopo un po’ diventa
stretto e bisogna assaporare il forte respiro dell’Aliseo.
In fondo anche Ercole, quando dovette compiere (n.d.r. a
queste notizie raccolte dal museo di Tarifa ma non confermate dalla
bibliografia è piacevole dare credito)
la fatica di aprire un varco fra le due colonne, la Rocca e Jebel Musa,
si inebriò del profumo dell’oceano e della immensa
quantità d’acqua.
Forse Giove, che gli aveva affidato l’incarico, aveva
ricevuto una raccomandazione dal pro, pro….pro zio di
Colombo per fargli compiere l’impresa (anche se lui partì direttamente in
oceano) e aveva capito che comunque la voglia di scoperta degli uomini andava
segnalata con un traguardo…..questa la leggenda.
La geologia ci dice invece che il Mediterraneo intorno a
6 milioni di anni fa si chiuse (per movimenti tettonici) ma poi solo dopo un
altro milione di anni si riaprì ed Ercole si vantò dell’impresa (millantato
credito del tutto anacronistico).
Salendo sulla Rocca si vede dall’alto un agglomerato di
case e condomini densissimi, frutto di una legislazione particolare che agevola
molto le tasse per i residenti ( un po’
come Montecarlo), e che di anno in anno sta snaturando sempre più l’essenza di
un bastione conquistato nei secoli per motivi di espansione o difensivi.
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La bandiera spagnola con le colonne d'Ercole ai lati dello stemma |
Cominciò nel 711 Tariq Ibn Ziyad, il mussulmano che da
Tangeri e quindi dalla Rocca iniziò la conquista di Spagna e Portogallo.
Quasi 700 anni durò la dominazione araba finchè la
Castiglia riconquistò
la Rocca nel 1462.
Poi arrivarono gli inglesi nel 1704 e ci si
insediarono migliorando le opere di fortificazione e
respinsero il tentativo di riconquista spagnolo alla fine del settecento.
Da allora la Rocca è rimasta inglese e qualsiasi
tentativo di modifica dello status quo è fortemente osteggiato dagli abitanti,
convinti che rimanere sotto l’ala protettrice inglese sia molto più conveniente
che pagare le tasse come tutti gli spagnoli.
Così questi staterelli inventati, come i piu famosi
paradisi fiscali europei, si riempiono di nuovi cittadini e quindi di case che
occupano tutta la pianura ed ora sono costruite anche sulle ripide pendici
della Rocca. Tra un po’
cominceranno a costruire anche sull’acqua come hanno
già fatto a Montecarlo.
Bisogna alzare lo sguardo scorrendo lungo le ripide
pareti della Rocca e guardare la montagna ,il Jebel Mussa, dall’altra parte dello stretto, per
ritrovare il senso della geografia….. e anche della storia con tutte la sue
contraddizioni.
La Spagna possede Ceuta in Africa, appena al di la dello
stretto ma non Gibilterra, eppure la sua bandiera mostra ai lati dello stemma
reale le due colonne d’Ercole unite da una fascia con la scritta
“ PLUS ULTRA”, forse a ricordare un passato di conquista ormai veramente
passato.
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