LEVUKA : DOVE COMINCIA E FINISCE LA DOMINAZIONAZIONE
INGLESE SULLE FIJI
L'isola di Gau si allontana mentre con la prua a nord
ovest puntiamo su Ovalau.
E' un po' una tappa obbligata sia per curiosare sui
luoghi che hanno fatto la storia delle Fiji sia per comprare qualcosa di fresco
dato che in cambusa sono rimaste solo scatolette e pasta.
Infiliamo la passe che interrompe il reef proprio di
fronte a Levuka, la capitale dell'isola e prima capitale di tutte le Fiji.
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l lungomare di Levuka |
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La ex sede della massoneria |
Nel primo pomeriggio ancoriamo di fronte al lungomare
disegnato da edifici coloniali e chiese delle varie confessioni cristiane.
La discesa a terra con il gommone presenta ,come al
solito, la difficolta' di scelta del punto di atterraggio perche' con una marea
di un metro e mezzo rischi di trovare il gommone o troppo vicino agli scogli o
troppo lontano e per raggiungerlo devi fare un mezzo bagno.
Passeggiamo sul lungomare. Gli edifici coloniali sono occupati per lo
piu' da negozi e ristoranti. Ecco il
Royal Hotel del 1860, il primo albergo occidentale in tutto il Pacifico e poi
ancora la prima sede del Fiji Time primo giornale stampato in tutto il Pacifico
e quindi primo giornale del mondo dato che la giornata inizia proprio da qui,
dall'antimeridiano di Greenwich.
C'e' anche il
rudere della loggia massonica. Costruita in stile neoclassico a forma di tempio
greco, con i simboli del compasso e della squadra ben in evidenza sul frontone,
fu poi additata dai metodisti come luogo di culto del diavolo e ovviamente di
riti satanici. Comunque resistette fino al 2000 quando fu abbandonata.
Tutti questi edifici della seconda meta' dell'ottocento
testimoniano un'intensa presenza occidentale, sopratutto inglese, venuta alle
Fiji alla ricerca di affari e fortuna.
In realta' Levuka sorse ben prima, nel 1830 quando fu
scelta, per la posizione, come stazione di pesca alle balene. Frequentata da pescatori ma anche da
avventurieri di ogni tipo, divento' di fatto la citta' piu'
importante delle Fiji fin dal 1840 per divenire poi la
capitale ufficale solo dal 1874. In
quell'anno le Fiji entrarono a far parte dell'impero
britannico.
Cakobau, il capo fijiano che era riuscito ad assoggettare
tutte le isole, cedette la sovranita' alla regina
Vittoria proprio qui a Levuka nel 1874.
E proprio qui a Levuka, quasi cent'anni dopo, nel 1970, le Fiji
tornarono libere.
Quarantasei anni fa' un'altra regina inglese concesse
l'idipendenza, ma per la cerimonia Elisabetta non venne di persona, mando' il
figlio Carlo per iniziarlo ai doveri di un sovrano. Incombenze inutili dato che il povero Carlo
probabilmente saltera' il turno a favore del figlio William.
Domani,incredibile coincidenza, ci sara' la
commemorazione di quell'evento.
8 ottobre
INDIPENDENT DAY
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Indipendent day, inizio della cerimonia |
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Viene ammainata la bandiera inglese |
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Sale la bandiera fijiana |
Il luogo della cerimonia e' alle porte di Levuka dov'era
la residenza del governatore inglese.
Alle nove, come in un film coloniale, in un quadrilatero, attorno alla
bandiera, sono schierati da un lato i militari, dall'altro la banda, gli
invitati e infine le due delegazioni
ufficiali. Ci
sono i fijiani con i capi in costume tradizionale, ci
sono gli inglesi con il governatore in feluca ed un
giovane biondo,occhi azzurri e capello di paglia, che rappresenta il principe Carlo.
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Le delegazioni inglese e fijiana. Carlo è quello più alto |
Le due delegazioni sono a piedi scalzi: i fijiani per
tradizione, gli inglesi per cortesia.
Inizia la cerimonia.
Discorsi dei capi delegazione, colpi a salve di cannone, ammaina
bandiera inglese e sua consegna a Carlo, alzabandiera fijiana, altri colpi di
cannone. Una folla di scolaretti con
grembiule scoppia in un appauso ed agita furiosamente la bandierina nazionale.
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La banda |
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Celebrates day |
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Il corteo davanti ai magazzini Morris, i primi dal 1850 |
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I carri allegorici |
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Miss Levuka incollata al suo telefonino |
Insomma una rievocazione di un pezzo di storia, retorica
ma comunque interessante per chi oggi puo' valutare gli eventi non piu' come
cronaca ma,appunto, come storia.
La banda intona gli inni nazionali fra l'irrigidimento
del busto delle delegazioni ufficiali. Anche due australiani, che avevamo
conosciuto ieri sera a cena, assumono un comportamento consono alla cerimonia.
L'impero ha certamente lasciato il segno.
Poi,banda in testa,
parte un corteo che attraversa la citta'. Ci sono anche carri allegorici con sopra una
canoa simbolo dell'orgoglio fijiano per la colonizzazione delle isole e anche
(come poteva mancare) Miss Levuka. In
realta' sembra piu' indiana che fijiana ma come al solito tutto si mischia e si
aggiorna. La signorina dal viso indiano ma dalla corporatura fijiana non puo'
separarsi un attimo dal suo telefonino durante le pause; quando invece la banda
riprende lei abbassa il
telefonino e sparge sui mortali ammaglianti sorrisi. Il tutto finisce
nel grande prato di Nasau park. Sul palco, allestito per l'occasione, dopo i
brevi discorsi di circostanza ecco i cantanti e le band assordare tutto il
parco.
Sembra di stare a piazza San Giovanni il primo maggio!
Paolo
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