14 aprile 2018
lat 13 01 sud long 38 30 ovest
Quando penso al Brazil mi viene sempre in mente la
trasmissione di Renzo Arbore “Indietro Tutta”.
Erano i mitici anni 80 (super miracolo economico a spese
di una super inflazione) e il nostro “bravo presentatore” comandava
una ipotetica, immaginaria nave con uno sgangherato ed improbabile equipaggio
composto dai vari Frassica, Luotto, Ferrini, ecc. ……ma la più appariscente dello spettacolo era
la compagnia di ballo del Cacao Meravigliao, lo “ Sponsorao della nostra
trasmissao”.
Sette splendide brasilere si esibivano in una samba
travolgente mentre cantavano il ritornello pubblicitario.
![]() |
Le ballerine del Cacao meravigliao |
All’epoca questo grande paese veniva associato nella mia
mente alle voluttuose movenze di queste ballerine. Oggi, dopo ben più di trent’anni, penso alla
storia del Brasile di cui vi ho scritto la volta scorsa…..tempi che cambiano!
Divagazioni a parte, eccoci finalmente arrivati.
Dopo 13 giorni di navigazione stiamo sfilando lungo la
costa sud della grande Salvador de Bahia per entrare nella sicura Baia de todos
os santos.
Il marina , che ho prenotato fin da febbraio, ci ha
risposto che possiamo arrivare senza problemi anche due giorni prima del
previsto e metterci dove vogliamo: segno che tanto affollamento di barche non
ci sarà.
E’ passato il perodo del carnevale che qui, come a Rio,
costituisce una delle maggiori attrattive per il turismo……anche quello nautico.
Da qui passa la World Arc, una regata/crociera intorno al
mondo organizzata per dare un’ipotetica sicurezza a chi vuole fare
quest’esperienza avendo alle spalle un’organizzazione che dovrebbe dare
asistenza.
Noi abbiamo fatto il primo pezzo dalle Canarie ai Caraibi
nel 2014 ma, come intuivo, tutta questa assistenza io non l’ho vista a parte
all’arrivo un bel pacco dono, per altro
ampiamente ripagato da una esosa tassa
d’iscrizione.
La traversata da Sant Elena è stata, tutto sommato
facile. Gli alisei ci hanno spinto
debolmente proprio in poppa costringendoci a fare bordi al lasco per cui le
miglia percorse sono state 2050 invece delle teoriche 1930. Il sei per
cento in più: non male.
Ogni tanto dei rinforzi di vento improvvisi, causati
spesso da nuvoloni carichi di pioggia, ci costringevano a ridurre rapidamente
le vele ma poi tutto tornava normale e anzi spesso sotto tono.
Le giornate sono passate tranquille con tante letture,
molti sudoku, una grande attività culinaria di Eugenio (si è messo addirittura
a fare il pane per sopperire alle poche cose trovate a Sant’ Elena) ed i tentativi
infruttuosi di pesca.
Quattro esche, di quelle belle e costose, sono sparite in
bocca a grossi pesci che hanno strappato tutto.
Ridotti all’essenziale (il solo amo) ho consigliato ad
Eugenio di inventarsi un’esca con un pezzo di plastica gialla; lo avevo letto
sui libri di altri navigatori.
Ha funzionato e ci siamo finalmente gustati un tonno
rosso da più di 10
chili. Il
consumismo tecnologico battuto dalla nuda semplicità!
Ora Argentina sarà ferma in porto fino a fine mese
quando, con il nuovo equipaggio (Mariano, Michele e Stefano) partirò per un
tratto di Atlantico più difficile: la risalita verso le Azzorre contro gli
Alisei che nell’emisfero Nord soffiano da nord est invece che da sud est come
qui.
Intanto con Mariano, che arriverà domani, andremo a
visitare il parco di Chapada Diamantina, uno dei più belli del Brasile. Vi manderò qualche foto.
Alla prossima.
Paolo
PS. Ho dovuto disattivare i commenti su questo POST perchè si è intromesso un estraneo con commenti del tutto fuori del seminato. Renato
PS. Ho dovuto disattivare i commenti su questo POST perchè si è intromesso un estraneo con commenti del tutto fuori del seminato. Renato