long 9 06 est
Lasciata Alghero con la sua burocrazia abbiamo finalmente alzato le vele
per andare lungo una delle coste più belle d’Italia.
Il lato ovest della Sardegna è uno dei pochissimi posti riusciti a
scampare all’aggressione della speculazione edilizia.
Navigando verso sud i pochi paesi sono nascosti un po’ all’interno e gli
insediamenti turistici sono scomparsi. Il paesaggio è primordiale.
Sembra di non essere in Italia.
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Verso Cagliari |
E tutto questo grazie al maestrale che spesso batte violento sulla costa
rendendo le poche spiagge di questo lato spesso impraticabili. Ma per il
velista è una goduria perché con andatura al lasco si vola anche a più di
dieci nodi.
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L'ultimo equipaggio Adolfo, Paolo, Sandro, Ornella,Bruna |
La razza dei motoscafari qui non infesta che qualche baietta intorno ai
pochi porti disseminati lungo le 150 miglia.
Come al solito vige la regola aurea che i posti più belli sono quelli meno
frequentati e per essere tali devono essere difficili da raggiungere.
Le tappe sono quasi obbligate dai pochi ridossi.
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Bosa |
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Bosa |
L’isola dell’Asinara,parco nazionale, a nord apre a serie. Poi Capo Caccia
con le sue pareti a strapiombo, Alghero con il suo centro storico, Bosa
posta all’interno su un fiume navigabile, Tharros città fenicio punica
romana, Pischinas con le sue dune sul mare più alte d’Europa, Carloforte
con la sua storia legata a Genova come il dialetto dei suoi abitanti ed
infine Capo Teulada dove una servitù militare (utilizzata per esecitazioni
di artiglieria) ha preservato il luogo da qualsiasi costruzione.
Una costa splendida salvata dal vento.
Paolo
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Capo Teulada |
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Le rovine di Tharros nel golfo di Oristano |
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San Michele a Cagliari |
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