27 agosto 2018 ALGHERO
Alle sei di pomeriggio dopo un bel bagno a cala Lazzaretto, vicino ad
Alghero, si avvicina una imbarcazione - missile della guardia di finanza.
“Possiamo rubarle cinque minuti?”
“Si se sono solo cinque, devo andare a cercare un buon posto dove ancorare
per la notte”
“Non si preoccupi faremo presto” (e invece ci metteranno più di due ore!)
“ Mi può cortesemente favorire tutti i documenti della barca?”
“Eccoli”
Passa mezz’ora e intanto parliamo del più e del meno con il rotondo
caporal maggiore rimasto fuori dell’imbarcazione-missile. “A proposito
potete spegnere il motore, così rumorso , inquinante e divoratore di soldi
dei contibuenti?”
“No perché questi motori devono rimanere sempre accesi per poter andare al
massimo durante gli inseguimenti”
Strana risposta per delle barche che ferme all’ancora vorrebbero solo
trascorrere le ferie in santa pace.
Comunque dopo quasi due ore riemerge dall’imbarcazione-missile il
maresciallo che comanda l’unità navale e mi invita a presentarmi domani
alla sede della Guardia di Finanza di Alghero.
Io rifiuto cortesemente l’invito perché domani dobbiamo navigare verso
sud.
Ma, sorpresa, il maresciallo mi fa notare che se non mi presento a questo
“invito” sono passibile di una multa. Ne nasce una discussione sul
significato delle parole in Italiano.
“Scusi ma se lei mi invita a cena io posso rifiutare l’invito”
“Si ma se rifiuta paga una multa”
“Scusi ma il vostro Italiano, quello dei militari è diverso da quello dei
civili?”
“Non lo so ma questo è il nostro lessico”.
Interessante, non sapevo che ci fosse una differenza della lingua in
funzione di chi la usa!!!
Comunque vista l’ora tarda non polemizzo più di tanto e dopo aver chiesto
dove mettere l’ancora in un posto senza alghe vicino al porto di Alghero
dove domani mi dovrò recare per ottemperare all”invito”, vado dalla parte
opposta a quella che mi avevano indicato perché non la ritenevo
sufficentemente sicura.
C’è poco da fare: tutti quelli che vanno con le barche a motore sono
un’altra razza rispetto a quella che va a vela.
Il giorno dopo, di buon mattino mi reco con Bruna, in qualità di
testimone, all’ufficio della Finanaza dove ero stato invitato (a proposito
due giorni fa sono arrivati Bruna, Adolfo e Ornella mentre Maurizio è
tornato a Roma).
Il luogotenente e il maresciallo del giorno prima, con la mia
dichiarazione dei redditi in mano, mi contestano la non “compilazione del
modello RW di cui alla legge 6 agosto 2013 nr. 97 che ha apportato
modifiche al decreto legge 28 giugno 1990, n.167, convertito, con
modificazioni,dalla legge 4 agosto 1990, n.227 e ss.mm.ii, recante la
disciplina del cosidetto monitoraggio fiscale per gli anni di imposta
2013, 2014, 2015, 2016, circoscritta ai soli atti concernenti la gestione
ed il possesso dell’unità da diporto denominata ARGENTINA – NI B 12405,
battente bandiera francese.”
Alle sei di pomeriggio dopo un bel bagno a cala Lazzaretto, vicino ad
Alghero, si avvicina una imbarcazione - missile della guardia di finanza.
“Possiamo rubarle cinque minuti?”
“Si se sono solo cinque, devo andare a cercare un buon posto dove ancorare
per la notte”
“Non si preoccupi faremo presto” (e invece ci metteranno più di due ore!)
“ Mi può cortesemente favorire tutti i documenti della barca?”
“Eccoli”
Passa mezz’ora e intanto parliamo del più e del meno con il rotondo
caporal maggiore rimasto fuori dell’imbarcazione-missile. “A proposito
potete spegnere il motore, così rumorso , inquinante e divoratore di soldi
dei contibuenti?”
“No perché questi motori devono rimanere sempre accesi per poter andare al
massimo durante gli inseguimenti”
Strana risposta per delle barche che ferme all’ancora vorrebbero solo
trascorrere le ferie in santa pace.
Comunque dopo quasi due ore riemerge dall’imbarcazione-missile il
maresciallo che comanda l’unità navale e mi invita a presentarmi domani
alla sede della Guardia di Finanza di Alghero.
Io rifiuto cortesemente l’invito perché domani dobbiamo navigare verso
sud.
Ma, sorpresa, il maresciallo mi fa notare che se non mi presento a questo
“invito” sono passibile di una multa. Ne nasce una discussione sul
significato delle parole in Italiano.
“Scusi ma se lei mi invita a cena io posso rifiutare l’invito”
“Si ma se rifiuta paga una multa”
“Scusi ma il vostro Italiano, quello dei militari è diverso da quello dei
civili?”
“Non lo so ma questo è il nostro lessico”.
Interessante, non sapevo che ci fosse una differenza della lingua in
funzione di chi la usa!!!
Comunque vista l’ora tarda non polemizzo più di tanto e dopo aver chiesto
dove mettere l’ancora in un posto senza alghe vicino al porto di Alghero
dove domani mi dovrò recare per ottemperare all”invito”, vado dalla parte
opposta a quella che mi avevano indicato perché non la ritenevo
sufficentemente sicura.
C’è poco da fare: tutti quelli che vanno con le barche a motore sono
un’altra razza rispetto a quella che va a vela.
Il giorno dopo, di buon mattino mi reco con Bruna, in qualità di
testimone, all’ufficio della Finanaza dove ero stato invitato (a proposito
due giorni fa sono arrivati Bruna, Adolfo e Ornella mentre Maurizio è
tornato a Roma).
Il luogotenente e il maresciallo del giorno prima, con la mia
dichiarazione dei redditi in mano, mi contestano la non “compilazione del
modello RW di cui alla legge 6 agosto 2013 nr. 97 che ha apportato
modifiche al decreto legge 28 giugno 1990, n.167, convertito, con
modificazioni,dalla legge 4 agosto 1990, n.227 e ss.mm.ii, recante la
disciplina del cosidetto monitoraggio fiscale per gli anni di imposta
2013, 2014, 2015, 2016, circoscritta ai soli atti concernenti la gestione
ed il possesso dell’unità da diporto denominata ARGENTINA – NI B 12405,
battente bandiera francese.”
![]() |
La prima delle 11 pagine di verbale |
Ho riportato volutamente queste poche righe di un verbale di ben 11 pagine
scritte in “burocratese estremo” come direbbero Lillo e Greg.
Insomma detto invece in Italiano e in due parole: non ho denunciato nella
mia dichiarazione dei redditi il possesso di un bene all’estero (la barca
con bandiera francese).
Attenzione non è che non ho pagato una tassa perché non è prevista ma il
fatto di non aver dichiarato di possedere un bene all’estero è fonte di
sanzione. (tra l’altro pago alla Francia 800 euro anno).
Ve la faccio breve: se faccio il “ravvedimento operoso” mi dovrebbero
applicare il minimo della sanzione per 4 anni cioè più di 2000 euro che è
la metà della multa essendo proprietario di metà della barca.
Ma allora mi chiedo e lo chiedo anche al luogotenente e maresciallo “ non
sarebbe meglio per la prima volta avvertire un contribuente in modo che si
metta in regola presentando il famoso modulo RW e non rovinargli le
vacanze?”
Risposta “ questi sono gli ordini dei superiori di applicazione
(stringente aggiungo io) della legge; come può vedere da questo faldone
(largo 20 cm n.d.r.) lei non è l’unico ne il primo”.
Niente da obiettare: la legge è legge e l’ignoranza non è ammessa…….ma
l’amaro in bocca rimane.
Dopo un bellissimo giro del mondo di 4 anni appena messo piede in Italia
hai questa bell’accoglienza!
Dalle Azzorre portoghesi a tutto il Portogallo e la Spagna hai la
sensazione di un’Europa ordinata dove tutto funziona; torni in Italia, la
trovi sporca, sciatta e burocratese.
![]() |
Alghero |
Peccato! Ove dovessi continuare a navigare lo farò lontano dall’Italia.
Scusate il paragone un po’ ardito ma è la stessa sensazione di fastidio
che provano i nostri giovani e bravi laureati che sono costretti ad
emigrare in Europa per trovare un lavoro decente.
Peccato!!! Riuscirà l’Italia a recuperare almeno il distacco accumulato
con le pur nominalmente ultime Spagna e Portogallo?
Paolo
![]() |
Chiesa di San Francesco ad Alghero |
È vero che in Italia la burocrazia è un problema ma non certo per il caso che tu racconti. E non è nemmeno giusto raccontarla così. Se c’è una legge che ti obbliga a compilare in maniera semplice un quadro sulla dichiarazione perché non seguirla? Avresti evitato questo problema e continuavi serenamente le tue vacanze
RispondiEliminaRispondo al post, ma anche al Sig. Unknown: eravamo proprietari di una barca a vela comprata ad Alghero a gennaio. A febbraio (prima che riuscissimo a fare la dichiarazione di redditi) ci arrivo una pattuglia di carabinieri! a casa (Olbia) portandoci un "invito" di recarsi alla guardia di finanza di Alghero. Come mai? Perchè abbiamo comprato la barca! Eravamo i sospetti ricchi evasori. Ci hanno °invitato° di fare una dichiarazione da dove provenissero i soldi per la barca. Mio marito ha risposto gentilmente al maresciallo, che senza problemi gli inviava tutte le copie dei bonifici e anche seduta stante (dal tel). Detto, fatto. Dopo due o tre anni, ormai a barca vendute )a seguito delle malatie in famiglia non abbiamo potuto usufruirne) cosa succede? Ci chiamano dalla guardia di finanza di Alghero. Come mai? Perchè i nostro commercialista ha dichiarato la barca, sì, ma si era dimenticato di segnalare che batteva la bandiera... francese! (Ma ti viene un dubbio, che forse questi sono a caccia delle bandiere stranieri?). Insomma, abbiamo dovuto pagare 4 mila euro di multa con tanto di velata minaccia, che ci potevano far pagare anche di più perchè la barca abbiamo venduta a 5 mila meno rispetto al prezzo del listino! Leggi: non è che quei 5 mila li avete evasi?(E noi che eravamo felici del prezzo ottenuto!) Quindi sì, sono d'accordo con Argentina. Questi controlli non sono fatti per aiutare i cittadini (mi avvisi e io provvedo), ma per intimidirli. Non so se è così in tutti i porti dell'Italia, ma Alghero mi sa si è già qualificata....
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