21 giugno. Da
Maupiti a Raiatea
Rita e Sandro il 19 hanno preso l'aereo da Maupiti per
tornare a Tahiti e poi a Roma lasciandosi dietro un vuoto per me
difficile. Con lo stesso aereo con cui
sono partiti e' arrivato Enrico che restera' fino a meta' agosto: e cosi' siamo
diventati con Gianni ed Enrico i
famosi(!!!???) tre uomini in barca.
Dopo due giorni di vento da nord la laguna di Maupiti si
e' un po svuotata e quindi la corrente nella passe diminuisce; e' il momento
buono per uscire. Il tempo e' brutto ma
il vento favorevole; apriamo le
vele e torniamo a Raiatea. Un guasto all'autopilota e sopratutto
l'impossibilita' di fare la frontiera(dichiarazione di
uscita dalla
Polinesia) a Maupiti ci costringono a tornare indietro
dove quest'anno era cominciata la crociera.
Una bella veleggiata al lasco con vento fino a 30 nodi e diversi
acquazzoni ci porta a destinazione ancora una volta alla boa davanti al
cantiere Raitea Carenage.
22 giugno. Raiatea
La mattina scendiamo a terra e l'innefabile segretaria
Vairea, con il suo ironico sorriso, ci risponde che “ce pas possible parce que
le technique ce a Tahiti”. Le faccio un
po di moina e alla fine si convince a telefonargli per chiedergli un
appuntamento: concordiamo per sabato mattina. Sulle prime ci viene un senso di
fastidio:dover aspettare 5 giorni per una riparazione che non sappiamo neppure
se si
potra' eseguire ci sembra troppo. Poi una riflessione sulla logica dei
tempi polinesiani ci fa abbassare le penne. In piu' l'indispensabile burocrazia della
frontiera-dogana in uscita dalla Polinesia aggiungono un po di camomilla alle
nostre intemperanze. Per distrarci, la
sera andiamo a cena da Mimosa :il solito ristorantino vicino al cantiere.
Mimosa e' il nome della padrona, una una polinesiana che
al contrario del nome leggiadro e' un donnone XXXXL che a mala pena e'
contenuta dalla sedia instabile. Ma il suo sorriso prorompente e la buona
cucina contribuiscono ad annullare i malumori.
Gli altri tavoli poi sono occupati in modo vario: c'e' il solito
francese sfigato che da mesi lavora sulla sua barca in cantiere, ci sono tante
famiglie chiassose e infine un attempato polinesiano, anche lui XXXXL, che dopo
aver cenato da solo si trasferisce al tavolo dei suoi amici, appena arrivati, e
ricomincia da capo. E poi ti chiedi perche' sono quasi tutti cosi'
grassi!!
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La laguna di Raiatea,sullo sfondo Bora Bora |
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Panorama da Raiatea verso Tahaa |
23 giugno. Raiatea
Mentre Enrico con la sua splendida bicicletta parte per
un giro dell'isola, Gianni ed io prendiamo un passaggio per il paese distante 5
km. Ci tirano su una coppia di francesi
che lavorano per 3 anni qui.
Lei e' una specie di direttore didattico che sta
controllando gli stage di alcuni studenti che fanno pratica di lavori tecnici.
E' appena passata al nostro cantiere dove ha verificato che Pierre,un
ragazzotto bretone simpatico ma non certo un Leonardo da Vinci, stia facendo
con
profitto(??) il suo praticantato (o stage che suonerebbe
meglio).
I francesi ci lasciano davanti alla Gendarmerie: la
rappresentanza del potere della nostra sorella Francia. Ma questa volta, udite udite, la burocrazia (
che ai Caraibi scorreva come l'olio) qui ci complica la vita. Il pluritatuato gendarme ci spiega che
dobbiamo inviare una mail a Tahiti con un sacco di dati della barca e
dell'equipaggio,aspettare la risposta e poi recarci di nuovo da lui, mostrare
la risposta, compilare un modulo cartaceo su cui lui mettera' un timbro e solo
a quel punto potremo uscire dalla Polinesia per veleggiare verso altre
isole-nazioni.
Secondo momento di
sconforto, secondo ricorso alla filosofia polinesiana.
Ci armiamo di santa pazienza e di tablet; iniziamo a
scrivere la mail.
Dati su dati alla fine la mail e' pronta. Per spedire
andiamo alla posta dove c'e' il segnale internet: peccato che dentro al comodo
ufficio con aria condizionata a palla non funziona, bisogna mettersi in un
punto preciso di uno squallido parcheggio invaso da pozze d'acqua del consueto
temporale.
Alla fine spediamo.
Dopo qualche ora torna la risposta: dobbiamo compilare un altro modulo
ancora piu complicato sopratutto perche',non essendo dei geni del tablet,
abbiamo grosse difficolta' a fare copia- incolla e varie altre amenita'.
Alla fine il modulo e' pronto, andiamo da Vairea e con
l'hifi del cantiere spediamo il tutto.e inizia la nostra speranza di risposta.
A questo punto, avendo l'appuntamento con le tecnicien ad
Uturoa (il paese piu' importante di Raiatea) con la barca ci spostiamo e
ormeggiamo fortunatamente al lungo e spazioso molo del benzinaio dove possiamo
restare senza problemi.
In attesa della risposta dalla capitaneria di Tahiti per
l'espatrio, Enrico riprende la bici per cercare un diving per le immersioni e
noi saliamo in cima al monte sopra il paese per vedere la laguna di Raiatea e
Taha. Il tempo e' brutto ed i colori
della laguna sono sbiaditi.
Pensiamo alla laguna di Maupiti vista dall'alto:tutta un
altra storia.
Paolo
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