Le isole Mamanucas e Yasawa, a nord-ovest di Viti Levu, la maggiore delle Fiji, sono già una meta turistica a livello internazionale, ma la natura è ancora intatta, la barriera stupefacente e i resorts sparsi e ben mimetizzati dietro spiagge bianche da cartolina. Poche le barche che le visitano, per lo più dalla Nuova Zelanda, 1000 miglia più a sud, o dall'Australia, 1000 miglia a ovest, e qualche navetta per crociere più o meno di lusso.
Le Fiji, abbiamo ormai verificato, sono come una cerniera tra la Polinesia, le cui genti sono così dolci e dai lineamenti aggraziati, e la Melanesia, dai popoli più duri e di pelle più scura. Il risultato è spesso di una bellezza esotica straordinaria e di una intelligenza e cortesia ineguagliabili. I luoghi corrispondono anch'essi a queste dolci e brillanti caratteristiche.
La nostra barca, l'Argentina dell'amico Paolo, è un vero veliero d'altro bordo, 16 metri di alluminio armato a cutter (un albero solo ma con due fiocchi) capace di qualsiasi traversata, ma soffre un po' ad andare a motore da un ormeggio all'altro, zigzagando tra stretti passeggi e reef assolutamente invisibili se il tempo è nuvoloso o piovoso. Assolutamente escluso poi navigare di notte se non in alto mare. Noi comunque non soffriamo per niente, godendoci il panorama delle isole e isolette che ci scorrono accanto, palme e alberi vari e sconosciuti, verdi di tutte le gradazioni, sostando in baie a volte deserte a volte con un resort seminascosto dietro le prime palme, dove scendiamo per fare due passi o per un pranzo a cercare di variare un po' la dieta a volte limitata di bordo, o a prendere un drink, e la notte respiriamo il silenzio sotto le stelle, come d'obbligo.
L'aliseo da sud-est soffia quasi sempre, più o meno forte, a volte anche freddino per il nostro gusto siciliano, e pur essendo nella stagione migliore non mancano giorni piovosi e grigi. Ma quando dopo esce il sole, fortissimo e caldo per giorni di fila, lo spettacolo è unico e la gioia totale.
Arrivati all'ultima di queste catena di isolette, tre giorni di bolina ci portano sopravvento a Vanua Lavu, la seconda maggior isola delle Fiji, per consentici di fare rotta con vento portante ben più comodo verso Savusavu, nostra destinazione finale.
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Navadra north Yasawa |
Ma tutte le soste, isole e baie lungo questo itinerario sono indimenticabili: Kia a nord, con due villaggetti minimi quasi mai visitati da turisti, dove abbiamo comprato una stupenda e saporita cernia a pallini azzurri; Labasa, col suo mercato vivace e variopinto e il fiume orlato di mangrovie che abbiamo percorso sulle veloci lance locali fino al mare; Yanuca, vergine e deserta, con la foresta fitta fitta sulle colline fino al bordo delle spiagge; e poi la grande Taveuni, col parco marino che si estende anche a terra e su fino in montagna, tra cascate, foreste fitte e stupende felci arboree, e l'incredibile Rainbow Reef, due straordinarie immersioni con Laura, così incomparabilmente brulicante di vita, pesci e coralli di ogni tipo e colore e varietà..
Partiamo con tutte queste e altre immagini ancora negli occhi e nel cuore, e poi la balena, le mante che nuotavano in formazione, le danze, i tramonti... Un grande Pacifico ben aldilà delle nostre aspettative!
Grazie Paolo!
Fulvio
Grazie Paolo, anche da parte mia! Grande barca, isole meravigliose, vacanza indimenticabile...Cristina
RispondiEliminaQuella nella foto è Kia, non Navadra che è disabitata.. Entrambe stupende però!
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