Come previsto, verso le 11 di sera del 4 siamo arrivati
davanti al molo
di Niue. Ci ha
accolto lo sbuf e lo splash di una balena (la cui
sagoma abbiamo appena intravisto nel buio); qui e'
infatti iniziato il
periodo del passaggio dei cetacei. Con un po' di difficolta', nemmeno
uno spicchietto di luna ci aiuta, riusciamo ad
individuare una boa e
finalmente ci leghiamo.
Cuciniamo tre bistecche di un tonno di 12 kg
che aveva abboccato poco prima del tramonto e poi a
nanna.
5 luglio Niue
La mattina l'isola ci appare come una muraglia continua
alta 20-30 metri
con sopra tutta la lussureggiante vegetazione
tropicale. Contattiamo
per radio la capitaneria per ricevere l'ispezione (da qui
in poi non si potra' piu scendere a terra subito per fare frontiera) ma,
poiche' il nostro inglese e' scadente e la radio ne peggiora ancor piu' la
comprensione, capiamo che la visita non verra' e che dobbiamo andare
noi. In realta'
avremmo dovuto attuare un'altra procedura di cui vi
risparmio la noiosa descrizione. Scendiamo a terra e qui una gentile signora
(XXXL, ma quando torneranno ad essere di taglia regolare!?) ci consiglia di
alare il gommone con la gru per proteggerlo da eventuali ondate contro l'unica
banchina del porto. In realta' si tratta
di un semplice molo che si protende per 40 metri verso il mare dove due volte
al mese arriva la nave con i rifornimenti.
Seguiamo il consiglio e con una gru tiriamo su il
tender. Tutto ben organizzato, c'e'
anche un carrello per spostarlo e il parcheggio,segnato da strisce gialle, per
parcheggiarlo. Sembra un altro mondo di efficienza.
gestione del tender |
Poi, mentre Enrico va a fare un giro in bicicletta,
Gianni ed io facciamo le pratiche per l'ingresso. Dopo due ore e' finita e ce ne andiamo a fare
un bagno scendendo una scala nella roccia che ci porta a
pelo d'acqua.
Siamo sovrastati da pareti di calcare alte 20 m
incrostate da concrezioni, stallatiti e stalagmiti. Camminiamo su una piattaforma di calcare dove
la marea ha lasciato pozze d'acqua piene
di pesci che dovranno aspettare sei ore per uscire dalla prigione. Poi ci tuffiamo e la prima cosa che ci
colpisce e' la trasparenza dell'acqua:
si vede fino a 40 metri, poi tanti pesci mai visti,
serpentelli velenosi ma timidissimi (si tengono ben lontani) e coralli di tutti
i tipi e colori. Bellissimo.
![]() |
La rotta per Niue |
6-7 luglio Niue
Per due giorni, mentre Enrico continua a girare in
bicicletta, Gianni ed io affittiamo una macchina. Guida a destra come in Nuova Zelanda
(menomale che mi ero allenato ad aprile). Giriamo per due volte sulla
strada costiera per scoprire le meraviglie dell'isola.
La roccia e' tutta lavorata da buchi, merletti di
filigrana calcarea, grotte, stallatiti ecc.
Visitiamo Anapale dove una grande spaccatura della
roccia, in fondo ad una scala vertiginosa, crea un laghetto oblungo fra du
pareti alte 30 metri. Ci tuffiamo per
andare dall'altra parte: l'acqua e' dolce, il fondo a 7 metri sembra di
toccarlo per quanto e' pulita l'acqua. Qui ci venivano gli abitanti con delle
noci di cocco vuote ,simil borracce, a fare scorte per bere. Mentre nuoto un pesce rosso, come quelli che
nelle case vagano persi in una sfera di cristallo, mi traversa la strada. Ma come avra' fatto a nascere lui da solo in
questo posto?
Poi ecco Togo, un'oasi perduta nella scogliera. Dalla macchina, dopo mezz'ora di cammino
nella foresta, arriviamo sul bordo della piattaforma superiore dell'isola. Da
qui un sentierino ripido scende verso l'oceano che, in questo lato est sopravento,
martella la costa con onde di dieci metri e l'acqua polverizzata sale fino a
noi. Restiamo a contemplare e filmare
tanta violenza,poi ci incamminiamo verso Togo.
All'improvviso si apre 30 metri sotto di noi un enorme buco oblungo di
cento metri di diametro. Una ripida scala ci porta sul fondo di sabbia con
tante palme protette dalla furia del vicino oceano da pareti di roccia
verticali.
![]() |
Togo l'oasi perduta nella scogliera |
E' pace e silenzio: una vera oasi! All'improvviso un urletto gentile ci
distoglie dalla contemplazione: due cinesine in cima alla scala mostrano
il loro disappunto per questa difficolta' non
prevista. “Come on, come
on” grido loro per incoraggiarle,ma solo una affrontera'
coraggiosamente la verticalita'.
Ancora in macchina per raggiungere tanti altri posti :
Talava con le sue grotte ed archi giganteschi, Hio con una sottile striscia di
sabbia bianca stretta tra i coralli,
Matapa dove acque dolci e salate si mischiano, ed infine Avaiki, sulla
costa ovest, dove una grotta immensa ,accessibile solo con la bassa marea, si
illumina al tarmonto dei colori delle Dolomiti.
Infine,dopo tanta natura, una visita alla tomba di
Peniamina, il primo missionario di Niue
che ha avuto una vita davvero strana.
Era un giovane polinesiano quando, nel 1830 gli isolani respinsero il
reverendo John Williams della London Missionary Society. Wuilliams dovette andar via ma porto' con se
in Inghilterra il giovane che fu istruito secondo i
dettami della religione cristiana. Quando Peniamina volle tornare,
attese 13 anni prima che gli indigeni, forti del loro
isolamento, dessero il permesso per il rimpatrio. E da quel giorno la vita di
Niue cambio'. Peniamina, insieme ad
altri missionari che lo raggiunsero piu'
tardi, converti' tutta la popolazione che da bellicosa
divenne pacifica e socievole com'e' apparsa a noi oggi. In passato l'isola, popolata intorno al 1000
d.C. dalle Tonga e Samoa, era funestata da lotte intestine tra clan e contro i
nuovi venuti; anche il grande capitano Cook non riusci a mettere piede
sull'isola.
Domani anticiperemo la partenza verso le isole Tonga per
avere ancora vento favorevole.
Paolo
![]() |
Aggiungi didascalia |
![]() |
Aggiungi didascalia |
8 luglio 2016 in
navigazione verso Vava'u Tonga lat 18 56
Sud long 171
06 ovest
PIU' DI MEZZO GIRO DEL MONDO
Stamattina,con un po' di rimpianto per la sosta troppo
breve, siamo partiti da Niue con un bel vento da NE di 20 nodi che, a dispetto
delle previsioni, ancora soffia generoso.
Dovremmo arrivare domani a Vava'u ma domani invece sara'
dopodomani nel senso che passeremo la linea del cambio data quindi domani a
quest'ora ,le
16,30 , saranno le 16,30 del 10 luglio e non del 9.
In pratica perderemo un giorno della nostra vita. Su un diario personale si potrebbe scrivere:
9 luglio 2016 giorno non vissuto.
In realta' tutto il tempo guadagnato navigando verso
ovest viene improvvisamente azzerato con penale passando una linea immaginaria
che
dovrebbe essere l'antimeridiano di Greenwich. Questo antimeridiano non
e' pero' come tutti gli altri ma va dal polo nord al polo
sud con una linea spezzata che tiene conto di convenzioni per non dividere in
due le nazioni piu' prossime a questa linea.
Io poi con Rita e Sandro avevo guadagnato ad aprile un
giorno volando da Aukland a Tahiti e quindi ora rimetto le cose a posto:
l'illusione di essere meno vecchio di 1 giorno tra poco svanira' e domani
all'alba saro'
il solito settantenne.
Altra cosa di cui non mi ero accorto e' che, il 4 luglio
prima di arrivare a Niue, Argentina ha passato come longitudine piu' di meta'
del giro del mondo. Infatti considerando
che Fiumicino,da dove e' partita, ha una longitudine di 12 gradi e 14 primi Est
ed essendo ora a 171 gradi e 06 primi Ovest, finora ha percorso 183 gradi e 20
primi di longitudine cioe'
piu di mezzo giro del mondo.
Brava Argentina !!!
Paolo
Io direi :BRAVO PAOLO ma anche BRAVA RITA e tutti quelli che stanno rendendo possibile questa immensa avventura!! Certamente BRAVA ARGENTINA,che ti tocca obbedire al pignolosissimo Paolo. Un sauto e buona navigazione a tutti cesira
RispondiElimina