28 luglio 2018.
Sao Miguel. lat 37 44 nord; long 25 39 ovest
Ieri sono partiti Piero e Vella e domani partirà
Rita.
Un equipaggio va, un altro viene (ieri Matteo, domani Marco e infine
Federico).
Argentina partirà il 2 luglio per l’ultima traversata
oceanica fino a Lisbona.
Intanto le pochissime manutenzioni ci consentono di
girare l’ultima isola di questo arcipelago che si è dimostrato un’ottima meta
anche per il normale turismo; anzi qui la barca è stata usata solo per gli
spostamenti da un’isola all’altra, in tutto solo tre giorni di navigazione.
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Lagune vulcaniche |
Si perché qui non ci si ferma in rada a fare i bagni: le
cale sono esposte al vento e l’acqua è fredda.
Si sta in porto con la barca e con la macchina in affitto
si va in giro in cerca di paesini silenziosi, di chiese barocche che ricordano
un impero ormai lontano, di mirador spettacolari, di camminate in mezzo a
lagune nei crateri vulcanici, di paesaggi inconsueti con le mucche in riva al
mare, di muri di ortensie fiorite che delimitano strade, sentieri e campi
coltivati.
Poi la sorpresa più piacevole: in tutto l’arcipelago si
ha una sensazione di pace e tranquillità coniugata ad un’efficienza che non ti
aspetteresti da un paese,il Portogallo, che nell’immaginario viene associato
alle nazioni mediterrane dove invece l’efficienza non è la migliore
caratteristica.
Qui funziona tutto. Le strade sono pulite e senza buche,
il traffico è poco ed ordinato, le auto si fermano appena un pedone si avvicina
alle strisce pedonali, la mondezza è raccolta con un sistema innovativo molto
meglio del porta a porta, le case le chiese e i monumenti sono tutti
ristrutturati, tutto quello che c’è di antico viene salvaguardato e valorizzato
(compresi gli antichi borghi contadini), negli uffici competenza e gentilezza.
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L'edificio rinascimentale del comune |
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Azulejos |
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In mezzo alle radici di un enorme ficusAggiungi didascalia |
Ma insomma dove siamo capitati? Il Portogallo sembrava un paese ai margini
dell’Europa, un paese povero!
Quando arriverò a Lisbona voglio vedere se anche il resto
del paese marcia come questa regione autonoma che, proprio per la sua
autonomia, avrà sicuramente un po’ più di fondi a disposizione.
Ero stato a Lisbona nel 1974 durante la “Rivoluzione dei
Garofani”
(ricordate il manifesto con la bambina che si alzava in
punta di piedi per infilare un garofano nella canna del fucile impugnato da una
mano militare?), ma allora si era appena concluso il periodo più buio della
storia portoghese.
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Barocco |
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Le macine di pietra lavica |
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Antichi mulini |
Poi ci sono tornato nel 2009, al ritorno dalla prima
traversata atlantica con Argentina, e già mi aveva dato l’impressione di una
città in movimento in cui il vento nuovo dalla fine della dittatura di Salazar
stava dando i suoi frutti.
Insomma un arcipelago che sembra una Svizzera in mezzo
all’oceano con in più il vantaggio di un costo della vita ridotto a molto meno
della metà.
Altro che la palude italiana!
Paolo
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