Alle prime luci del 30 giugno ci appare la sagoma scura e inquietante di Tahiti, con le sue cime avvolte da grigi nembi. Man mano che ci avviciniamo, risalendo e scendendo le maestose e lente onde oceaniche, la sagoma scura prende forma e si intravvede l'aspra formazione di montagne e picchi dolomitici... Ma dobbiamo ancora affrontare la pass! Le onde maestose si schiantano con cupi boati sul riff in una lotta di schiume e colonne d'acqua, spruzzi sono sollevati dal vento e da lontano sembrano un vapore o una nebbia che scorre via, contro sole. E' un momento emozionante e impressionante. Paolo, imperturbabile al timone, individua finalmente lo stretto passaggio, dirige la prua verso l'entrata della passe affidandosi alle mede che guideranno poi Argentina nell'insidioso e sconosciuto canale. Lasciati i cavalloni e riff alle spalle ecco il mare placarsi, i marosi trasformarsi in onde quiete...La sagoma scura via via si colora, l'ombra diventa infine un verde brillante ed appare la vegetazione che ricopre fianchi e valli. La costa è ricoperta di palme da cocco e tra queste alcune bianche casette, con il loro piccolo pontile proteso per qualche metro in mare, fanno capire che il posto non è deserto. Il mare, stretto tra la barriera corallina e la costa, è immobile, diamo l' ancora e tutto si ferma.
Daria
La natura della polinesia, cosi come voi con i vostri diversi stili la raccontate, è veramente meravigliosa nella sua grande diversità. Buona navigazione! Un saluto a tutti i naviganti conosciuti e non. Cesira
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