29/07/2015: Papeete
Questa è la prima volta che sono rimasto solo. Stamattina alle 5, sono partiti per l'Italia Enzo (che si è prodigato in questo periodo con i suoi diari), Lavinia, Elena e Sandro. Questa sera doveva arrivare Enrico, invece, inaspettatamente, stamattina è arrivata una sua mail in cui mi avvertiva che sarebbe arrivato il 31. Tutte le altre volte il cambio di equipaggio avveniva con continuità e a volte con sovrapposizione delle presenze, come l'ultima volta in cui i trentini hanno gentilmente optato per l'albergo per non sovra affollare la barca o anche l'equipaggio precedente che scendeva alle Galapagos. E' una sensazione strana: da novembre dell'anno sorso, quando siamo partiti per la traversata atlantica, avevo una compagnia di almeno tre persone. Ora la barca è silenziosa e neppure il vento delle baie dove siamo stati ancorati mi fa compagnia. Si avverte solo il traffico che scorre sul lungomare difronte al porto in cui è ormeggiata Argentina. Il pensiero scorre nelle tappe precedenti e con piacere ricordo le immagini più belle. Da agosto ripercorrerò con altri amici posti già visti e quindi un po' svanirà il piacere della scoperta. Va bene così: li porterò in posti collaudati. Certo,se non avessimo programmato due anni in Pacifico avrei proseguito volentieri verso la Nuova Zelanda come fanno la maggior parte degli equipaggi che ormai rincontriamo da Panama in poi e che ora punteranno verso ovest. Anche l'anno prossimo ritornerò in alcune isole già viste per fare con Rita il bagno in mezzo agli squali e le mante. Già immagino la sua faccia quando leggerà queste righe e penserà "ma che sei scemo". Ma io ce la porterò lo stesso magari tenendola per mano.
Paolo
Ehi fratello, non sapevo che eri così romantico... comunque se non è già arrivato Enrico ricordati che tuo fratello ti segue sempre.. anche se in silenzio
RispondiEliminaGianni