Questa mattina, un po' a
malincuore si è rotto il cordone ombelicale che ci legava al Raiatea Carenage
che per noi ormai costituiva una grande famiglia. Bruna Cavallaro ha ancora una
febbre da cavallo che ha fatto scoppiare il termometro ed i medici di bordo le
hanno vietato il bagno di mare.
Dopo
una breve navigazione all'interno della laguna si è abbandonata Raiatea
per l'isola gemella di Tahara'a facente parte dello stesso atollo. E dopo
un bagno tra coralli multicolori e pesci di ogni tipo in prossimità di un "motu",
ci si è portati nel profondo fiordo di Haamene dove si è issato il Gran
Pavese: il nostro impareggiabile Comandante compie oggi sessantadieci anni,
come si dice qui per minimizzare.
Per
cena si è scesi a terra sfidando le cateratte del cielo ed in costume da bagno
e giacca a vento col tender si è raggiunto un elegante ristorante che ci ha
servito pesce alla vaniglia, essendo quest'isola la più famosa produttrice di
vaniglia al mondo. Il ritorno a bordo è stato ancora più traumatico e siamo
dovuti ripartire in mutande, c'è chi dice per via del conto, ma in realtà per
la pioggia che cadeva a fiumi e che allagava il tender.
Una
volta a bordo si è degnamente brindato al nostro bravo comandante con vero
champagne francese accompagnato da una deliziosa crema pasticcera della nostra
impareggiabile cambusiera Rita, cerimonia che si è svolta sotto coperta per
sfuggire alle ire di Giove pluvio.
L'equipaggio
festante ed osannante ha voluto dedicare al nostro Comandante questi versi, che
per bocca di Adolfo che l'ha recitati, giura essere tutta farina del proprio
sacco.
Paolo,
l' vorrei che tu e Sandro ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
4per mare andasse al voler vostro e mio;
sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
8di stare insieme crescesse ’l disio.
E monna Ornella e monna Rita poi
con quella ch’è sul numer de le trenta (*)
11con noi ponesse il buono incantatore:
e quivi ragionar sempre d’amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
14sì come i’ credo che saremmo noi.
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
4per mare andasse al voler vostro e mio;
sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
8di stare insieme crescesse ’l disio.
E monna Ornella e monna Rita poi
con quella ch’è sul numer de le trenta (*)
11con noi ponesse il buono incantatore:
e quivi ragionar sempre d’amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
14sì come i’ credo che saremmo noi.
(*)
È opinione prevalente degli esegeti che si tratti di monna Bruna Cavalcanti
Sandro
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festa del comandante |
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