Oggi le nostre compagne di avventura Rita e Bruna hanno
voluto emulare le gesta di Jeanne Baré in una spedizione a terra
scientifico-naturalistica e, dopo l'immancabile fradiciata sul tender, ci siamo
inoltrati nella Vallée de la Vanille.
Qui ci siamo imbattuti dapprima in un buon selvaggio che ci
ha colto dall'albero di Rambutan i deliziosi frutti, dal riccio vermiglio, che
sbucciati presentano una polpa candida e dolcissima.
![]() |
Albero di Rambutan |
Successivamente le nostre Jeannes hanno identificato vari
alberi come albero del pane, chissà quale sia quello vero. Con le nostre a
bordo l'ammutinamento dell'HMS Bounty non ci sarebbe mai stato.
Sì sono scoperti Frutti della Passione di una varietà
alquanto differente da quella già da noi conosciuta ai Caraibi che li vedeva
crescere rigogliosi sulla canna da ruhm.
Altro alberi recavano sugosi pompelmi da una chilata
abbondante l'uno, mentre da altri pendeva caschi di banane.
Ma il vero scopo della spedizione era la visita
alla Maison de la Vanille, un'azienda a conduzione familiare dove la vaniglia
viene coltivata e trattata con metodi biologici tradizionali. ![]() |
La Maison de la Vanille |
La liana di vaniglia viene fatta arrampicare su alberelli
piantati allo scopo. I profumati baccelli ancora verdi vengono raccolti e
sottoposti ad un complicato ciclo, che dura almeno un mese, di continue
esposizione al sole ed al riparo in contenitori ben areati la notte e durante
le piogge. In tali fasi vi è un continuo vaglio dei baccelli per scarta quelli
difettosi e separare quelli a diverse fasi di essiccazione. A completamento di
tutto il prosso i baccelli vengono classificati mediante un vanigliometro di
precisione tarato su un baccello di platino-iridio depositato al Burau
International des Poids et Mésures di Sèvres.
Sandro
![]() |
Vaniglia durante l'essicazione |
![]() |
Vanigliometro di precisione |
Nessun commento:
Posta un commento