Proseguono gli ozi neozelandesi. Si incontra sul molo
“Galatea” la barca portoghese battente bandiera canadese con la quale siamo
stati due anni or sono in “rafting up”
nelle chiuse di Panama.
Fino a poco tempo fa eravamo nelle mani di Rob, il
tecnico che ci ha montato il secondo autopilota e sistemato, si spera, tutta la
parte elettronica, ora siamo nelle mani di Bob, il tattico meteorologo che ci
indicherà la retta via da seguire per le isole Vanuatu. Sembra che sabato
mattina sia l'unica stretta finestra temporale possibile per la partenza dopo
gli ultimi colpi di coda dei cicloni tropicali e prima dell'imperversare dei
temporali autunnali neozelandesi.
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Argentina in partenza dal Marsten Cove Marina |
In queste uggiose giornate si sostituiscono guarnizione
ai cessi, si bucano gli chassis degli strumenti elettronici per incrementare il
flusso dell'acqua di raffreddamento, si ingarbugliano le cime e non si sa più che cosa smontare senza arrecare grave
pregiudizio alla sicurezza di un'ipotetica navigazione.
C'è chi studia i manuali, chi medita, chi whatsappa, chi
si chiede del perché del nome Marsden Cove Marine.
Il reverendo Samuel Marsden è persona assai autorevole e
stimata qui nella regione del Northland e nell'intera Nuova Zelanda. Nell'anno
1800 egli divenne il senior Anglican minister del New South Wales a Parramatta
in Australia, funzione che ricoprì fino alla fine dei suoi giorni, nel 1838. Si
prodigò anche nell'ufficio di giudice, distinguendosi per la sua imparziale
severità, infliggendo punizioni considerate eccessivamente severe anche per gli
standard dell'epoca e che gli valse l'appellativo di “flogging parson”. La sua
severità si esplicò soprattutto sui cattolici irlandesi che a suo dire sono
“most wild, ignorant and savage race that were ever favoured with the light of
civilization: men that have been familiar with every
horrid crime from their infancy. Their mind being destitute of every principle
of religion & morality ....no confidence can be placed in them ...”.
Nel 1806 istituì il “female register” in cui classificava
le donne come “married” quelle sposate
dalla Church of England e “concubine”, quelle sposate con rito
cattolico, ebraico, od anche Metodista Wesleyano, per non parlare poi delle
donne Maori che neanche sapevano che cosa fosse il matrimonio.
Convinse infine la Church Missionary Society ad
evangelizzare la Nuova Zelanda ed insieme al missionario Thomas Kendall nel
1809 si recò nella Bay of Island dove si era recentemente
insediata una comunità di avventurieri europei, esploratori, commercianti di
lino e legname, marinai, balenieri, ex forzati che avevano scontato la pena in
Australia o che erano evasi.
Il primo Christian Service della New Zealand ebbe luogo
in inglese con traduzione simultanea in maori nel Natale 1814. Nel
1820 Kendall. il suo braccio destro, che nel frattempo
aveva instaurato un florido commercio con i nativi, moschetti e munizioni in cambio di maiali e patate,
pensò bene di invaghirsi della figlia di un sacerdote Maori e di convertirsi
alla sua religione. Marsden, scandalizzato da tanto ardire, fece un fortunoso
ritorno
in Nuova Zelandia
su una baleniera,
naufragio compreso, per radiare di propria mano il
reprobo dalla Missione di
Kerikeri ed infine ritornò di corsa in
Australia per impedire la pubblicazione di una grammatica
Maori di Kendall a suo dire piena di errori.
Piaccia o non piaccia le relazioni di Marsden rimangono
la più preziosa e minuziosa testimonianza della dei vita Maori dei loro costumi, della religione,
della poesia e del canto, dei balli licenziosi, della pratica del tatuaggio e
della più invasiva pratica del “moco”, la punzecchiatura della testa con
profondi solchi, pratica che fece vietare nel 1831.
Il quadro che ne risulta, peraltro confermato dai
resoconti del francese d'Urville, è quello di una civiltà molto simile a quella
polinesiana da cui deriva, ma più rozza,
più crudele, con minore poesia e minori conoscenze scientifiche soprattutto in
campo astronomico.
Il reverendo Marsden può a ben diritto ritenersi uno dei
padri fondatori della moderna Nuova Zelanda, non vi fu questione importante a
cui non partecipò attivamente, fece da pacere tra le diverse fazioni implicate
nella bloody girl's war ed in generale impedì che lo stile di vita dell'”antro
del Pacifico” Russell diventasse quello di tutta la Nazione.
Con la sua infaticabile e generosa incessabile attività
contribuì alla trasformazione e allo sviluppo dell'economia e dell'agricoltura
dei nativi, importò le pecore e la coltura della vite introducendo nella
missione di Kerikeri ben un centinaio di differenti varietà, poiché “New Zealand promises to be very favourable
to the vine as far as I can judge at present of the nature of the soil and
climate”.
Sandro
mon tres vieil ami
RispondiEliminaauguroni per il tuo pesante settantunesimo genetliaco.
Ora hai l'età giusta e le fisique du role
per iniziare a scrivere
la nuova versione de "il vecchio e il mare"...
Il condominio tutto ti attende trepidante!
Poseidone ti protegga.
a bientot
Corrado
e auguroni anche da Daniela)