L'avevate mai sentito il mare di Arafura? Io no prima di adesso che ho
iniziato a navigarci dentro. Si estende tra l”Indonesia a nord e
l'Australia a sud. Poco profondo, non piu' di 70 metri, sembra un po'
l'Adriatico anche per il suo colore leggermente verdastro.
Questa mattina abbiamo passato lo stretto di Torres ma su un percorso un
po' diverso da quello classico delle navi. Una pubblicazione inglese
“Ken's Torres Strait Passage Guide” consiglia, per le piccole barche,
uno slalom fra isolette con un passaggio veramente stretto tra Horn
island e Thursday islands. Li ho preferito ammainare tutte le vele e
percorrere a motore uno zig zag fra le boe che segnano le secche.
Argentina con la sola randa a due mani filava a 7 nodi che sommati ai 2
di corrente a favore facevano 9: troppi per stare tranquillo. Avevamo
prima provato con la randa in terza mano ma invece di 9 andavamo a 8:
troppo pericoloso per un posto sconosciuto. E cosi' dopo questo slalom
ci siamo ormeggiati sulla costa nord ovest di Horn island.
Naturalmente, ligi alle prescrizioni, abbiamo chiamato con la radio per
avvisare che ci saremmo fermati per la notte. Risultato zero. Nessuno
ci ha risposto. Tra l'altro volevamo la conferma su quali fossero i veri
orari delle maree per poter passare all'inizio della corrente a favore
che nel momento di massima raggiunge i 7 nodi: veramente troppo per
governare in sicurezza.
Senza nessuna notizia ce ne siamo andati a letto lasciando la radio
portatile accesa per ricevere eventuali chiamate. Niente, a parte il
risultato di scaricare completamente la batteria.
Sara' la bandiera francese ostentamente spiegata al vento....ma non ci
si sono filati di pezzo. E cosi' stamattina alle 7, fidando nella
veridicita' delle tabelle coscienziosamente raccolte da Maurizio,
abbiamo tirato su l'ancora e ci siamo avviati, a motore, attraverso un
altro dedalo di reef.
Alle 9 eravamo fuori con un po' di corrente a favore. I calcoli di
Maurizio erano giusti, altro che i consigli della Guardia Costiera
Australiana!
Dopo mezz'ora Argentina filava a vela a 10 nodi verso ovest abbandonando
per sempre il meraviglioso Pacifico dove aveva trascorso due
anni,facendoci scoprire le fantastiche Marchesi, gli atolli
incontaminati delle Tuamotu, le troppo antropizzate isole della
Societa', le superbe Palmerston e Niue e poi le Tonga, le Fiji ed infine
le Vanuatu. Insomma i favolosi mari del sud.
Ora si apre un altro capitolo, un nuovo oceano che avra' sicuramente
tanti posti meravigliosi ma che non avremo tempo di scoprire. Il
programma di quest'anno prevede l'arrivo a fine ottobre in Sud Africa
con una sosta di ben due mesi a Reunion perche' Enrico deve rientrare in
Italia.
Quindi miglia su miglia con poche soste.
Altre barche passano in queste zone piu' di tre anni girovagando tra le
isole Salomone, l'Indonesia,Malacca, Thailandia ecc. ecc..... Ma loro
hanno condizioni di equipaggio totalmente differenti da quelle di
Argentina.
Ora sta calando la sera ed anche il vento. Siamo scesi a 8 nodi,
pazienza: ci metteremo un po' di piu' per arrivare a Kupang nell'isola
di Timor ovest che fa parte dell'Indonesia.
Penso che per i prossimi quattro giorni succedera' ben poco; l'aliseo
dovrebbe portarci tranquillamente a destinazione.
Paolo
... il grande e forte aliseo, pieno di impeto e gioia, salubre e vitale: un'eterna e costante boccata d'aria. "H.Martinson"
Cari amici ecco il nuovo blog che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti.
Paolo.
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