notevolmente il percorso ed obbligheranno ciascuno di noi tre a farsi in quattro. Infatti per una strambata corretta servono almeno nove persone di equipaggio: due alle scotte del fiocco, un terzo a quella della randa, un quarto al trasto, per fortuna non serve nessuno al timone, fa tutto l'autopilota, due alle volanti, un settimo cambia le mura al wattandsea, il generatore idrodinamico, coadiuvato da due esperti svitatori muniti di due chiavi “17”, questi ultimi talvolta possono essere sostituiti da uno solo con una “34”. All'intensificarsi del vento la presa dei terzaroli risulta ostacolata da qualche marinaio pigro, qualche lazy jacks, che approfitta della confusione per avvinghiarsi alla sua borosa.
Nella notte l'Aliseo rinforza ed Argentina si lancia a cavallo delle possenti onde del Mar dei Coralli; il cielo è nuvoloso, ma a sud il velo di nubi si squarcia mostrando limpidissima la Croce del Sud con “i due gruppi di piccole stelle a foggia di nebbiette alquanto fosche e fra loro poco distanti”, le galassie di Magellano descritte da Antonio Pigafetta, che illuminano la candida spumeggiante scia di Argentina; lo sciabordio dell'acqua sulle murate è accompagnato dal sibilo del vento, e dall'autopilota che, con voce stridula, intona una cantilena monotona fino all'ossessione: variazioni sull'andante della
sonata a Kreuzer. Infine nel primo pomeriggio di mercoledì 14 raggiungiamo Port Moresby e, dopo aver aspettato all'ancora per la quarantena, ormeggiamo al pontile del Royal Papua Yachting Club, Royal perché, per chi non lo sapesse, Papua Nuova Guinea è una monarchia costituzionale, il capo dello stato è la regina del Regno Unito che nomina, tramite un suo rappresentante, il Primo Ministro, la legge in vigore è la Common Law Britannica. Allo Yachtin Club si respira tuttora un'aria imperiale, edifici moderni e ben costruiti, particolarmente lindi, c'è la palestra, il teatro, la lavanderia, gli
uffici, il restaurant, il parco giochi per bambini sovrappeso tutti rigorosamente bianchi, con qualche sparuto orientale. Al circolo molti grassi uomini bianchi con faccia porcelliniforme si divertono moltissimo insieme alle loro prosperose compagne agghindate nelle più stravaganti fogge, come ad un ricevimento nuziale, incitati dalle battute di un salace animatore al microfono, mentre servitori neri strisciano senza farsi troppo notare per accondiscendere prontamente ad ogni capriccio di
tanti eccellenti saib.
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Museo etnografico di Port Moresby. Modello di piroga |
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Il Parlamento |
Maschere cerimoniali |
Tutta la marina, circolo compreso è ben protetta da un impenetrabile recinto, rigorosamente
sorvegliato dagli uomini della Security; all'esterno v'è la feccia umana. Termina qui il primo capitolo, “from New Zealand to New Guinea” del quarto tomo di “An Account of the Voyage round the Word
by Captain Paul Cootol on the Her Gentlman's Sailboat Argentina”, riguardante la prima parte delle avventure trascorse nei Mari del Sud in questo quarto anno di navigazione. Domani Giancarlo e Sandro verranno sostituiti da un equipaggio molto più valido, per poter affrontare mari ben più insidiosi, a cominciare dallo stretto passaggio tra Nuova Olanda e Nuova Guinea.
Scopo segreto della nostra missione era quello di dimostrare l'esistenza della Terra Australis Incognita, di convertire i suoi abitanti alla Vera Fede, di smascherare le fallaci e perniciose teorie galileo – newtoniane ripristinando la Verità vera, l'Aristotelica, restituendo all'Uomo il suo posto al centro del Creato. Le continue migliorie apportate alla struttura della barca, alle sue attrezzature, al modo di cuocer la frittata, allo stivare la mondezza ci hanno distolto da tali nobili scopi, peraltro miseramente falliti. Molte delle terre oggetto della nostra indagine le abbiamo visitate col binocolo della fantasia. Ma non ci siamo per questo persi d'animo, abbiamo chiesto aiuto all'ampia letteratura sull'argomento. Grazie alle moderne tecnologie è stato possibile condensare in un picciol calepino elettronico un'ampia biblioteca. Siamo partiti provvisti delle preziose Tavole Rudolfiane contenenti le mappe del Continente Australe redatte da Juan Kepler, su precise indicazione di Claudio Tolomeo.
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Statue antropomorfe |
Per molti aspetti la nostra missione ha teso sempre più ad assomigliare alle mirabolanti avventure di un J. Verne o di un E. Salgari, che, come è noto, non si sono mai alzati dai loro scranni, se non per i bisogni più impellenti. Si è dapprima chiesto aiuto allo spagnolo Quiros, più esattamente al lusitano Pedro Fernandes de Queyros, che da pilota di Alvaro de Mendaña de Neira, riportandone a casa sana e salva la vedova Dona Isabel, nelle spedizioni di fine '500 ed aveva contribuito a tante importanti scoperte tra cui quella delle isole dalle favolose miniere d'oro con cui Re Salomone aveva ricoperto il tempio di Gerusalemme. Durante il Giubileo delll'Anno Domini 1600 l'ardente cattolico, il
timorato di Dio, Quiros promise a Papa Clemente VII di convertire al cattolicesimo tutti i selvaggi delle terre australi.
Partì da Callao, in Perù insieme a Louis Vàez Torres nel Natale del 1605 e, dopo lunghi mesi di navigazione, arrivarono nella ricca e ferace Austrialia del Espiritu Santo, dove scorrevano fiumi di latte e miele e dove premurosi indigeni li accolsero a braccia aperte, impazienti di convertirsi alla Vera Religione, scanso poi cacciarli a pedate nel sedere poco tempo dopo.
Nei 160 anni seguenti nessun europeo si avvicinò neppure lontanamente, né tanto meno raggiunse lo Spirito Santo, finchè non giunse il grande illuminista, il matematico “par les leçons que daigna me donner M. D'Alembert, que me mirent dans le cas de présenter à l'indulgence du Public une Ouvrage sur la Géométrie” (il secondo volume dell'opera di De l'Hôpital sugli “infitements petites” riguardante il calcolo integrale commissionatogli dal d'Alembert). Ma Egli, Louis Antoine
Bougainville, è anche l'uomo d'azione il gentiluomo preromantico che fece sognare l'Europa con il suo avvincente “Voyage autour du Monde par la Frégate du Roy Boudeuse et la Flûte l'Étoile, en 1766 – 69”, che suggerirà ai filosofi il mito del buon selvaggio, materializzato dal mite tahitiano Aotourou, per mesi conteso dalle ricercate dame parigine dei più esclusivi salotti e dai philosophes Voltaire e Didérot. Bougainville percorrendo il canale che porta il suo nome tra le isole di Espiritu Santo e Mallicollo, e navigando sul Mar dei Coralli lungo il parallelo fino alla Nuova Olanda, fece tramontare per sempre l'idea del Continente Australe.
Pochi anni dopo, se ce ne fosse stato ancora bisogno, a smontare tale credenza ci penseranno le precise rilevazioni di James Cook, nella sua seconda circumnavigazione del Globo sull'HMS Resolution, dato che nel frattempo era stato messo a punto il cronometro di precisione per la misura della longitudine in maniera rapida ed esatta. Sulla Resolution si imbarcarono con l'incarico di farne il resoconto scientifico il pastore tedesco Juan Reinhold Forster ed il suo cucciolo diciannovenne
Georg. I due Forster registrarono un'infinità di dati geografici, geologici, botanici, zoologici, antropologici, linguistici, letterari, musicologici con gran disappunto del Capitano Cook, che avrebbe preferito che il tempo passato in tali facezie fosse meglio speso a smontare e rimontare la nave onde migliorarne le prestazioni ed a perfezionare le varie procedure nel modo più razionale possibile. Anche al loro ritorno a Londra la bozza del loro resoconto non piacque a Cook e risultò addirittura indigesta a Lord Sandwich, che suggerì loro importanti cambiamenti nella prefazione per renderla più
farcita. I Foster, sentitisi trattati come sciocchi scolaretti che hanno sbagliato il compito, sdegnati rifiutarono tali correzioni, i Forster non furono pagati per il loro incomodo, e Georg pubblicò a sue spese un minuzioso, analitico, ben documentato resoconto di viaggio che batté sul tempo la scialba e retorica versione ufficiale.
La traduzione tedesca di “A Voyage round the Word” fu salutata dall'Accademia come una pietra miliare della Scienza e sancisce la nascita della moderna Etnologia. Ebbe un forte impatto nella Scienza, nella Filosofia e nella Letteratura ed al giovanissimo Forster fu assegnata una cattedra a Kassel, con sua grande meraviglia, in quanto pensava che fosse destinata al padre. In seguito Georg Forster dopo essere assurto agli onori dell'Accademia, fu bandito dal suo stesso Paese per le sue inclinazioni giacobine. Aderì alla Repubblica di Magonza, il primo stato democratico tedesco, di cui fu vicepresidente, fondò il primo giornale tedesco non sottoposto a censura, introducendo “die Pressefreiheit”, la libertà di stampa, “wo die Buchdruckerpresse erfunden ward”, là dove la stampa era nata, fu inviato come rappresentante per aderire alla Repubblica Francese. Le autorità austroprussiane misero una taglia su di lui, morì esule a Parigi durante il Terrore per una malattia reumatica a soli 39 anni. Per molti anni in Germania fu considerato un traditore ed i suoi scritti vennero messi all'indice e bruciati durante il grande rogo del III° Reich. La sua rivalutazione in Patria è storia recente ed iniziò nell'ex DDR, la Repubblica Democratica Tedesca.
Tutto ciò che non siamo riusciti a vedere neanche col binocolo, per mancanza di tempo ed incapacità di atterraggio, lo abbiamo visto con gli occhi del giovane Forster, ma lo abbiamo anche visto con i più recenti occhi dei pochi equipaggi attuali che ci hanno preceduto; in particolare ci siamo avvalsi dei preziosi appunti della barca “Refola” che ha solcato queste acque due anni or sono e di cui abbiamo religiosamente reso omaggio alla sua lisa bandiera che imperitura sventola nella Resolution Bay all'Isola di Tanna.
Siamo desiderosi di visitare un giorno le contrade per verificare che risponda al vero ciò che abbiamo in dettaglio descritto, e per poter fare nostra l'affermazione di Bougainville: “Je suis voyager et marin; c'est-à-dire, un menteur, et un imbécille aux yeux de cette classe d'écrivains paresseux et superbes qui, dans les ombres de leur cabinet, philosophent à perte de vûe sur le Monde et sur les habitants, et soumettent impérieusement la nature à leur imagination.”
A questo punto, accomiatandoci, non ci resta che ringraziare tutti. In primis un grande grazie a Captain Paolo, il Palinuro, che, intrepido, sicuro, lo sguardo oltre l'orizzonte, mano sulla barra, ha governato in questi perigliosi e procellosi mari, schivando ogni sorta di mostri marini. Un grazie di cuore all'Almiranta Dona Rita, che trattenuta in Patria da pressanti e ponderosi uffizi, ha reso la ciurma orba dei suoi gustosi aperitivi, ma, nella lontananza, è stata sempre vicina , nei momenti di smarrimento, indicando la retta via da seguire senza tentennamenti. Un grazie anche ad Adolfo il Virgilio che ha illuminato il nostro cammino nei pochi gironi rimasti aperti dopo i noti contrattempi ed un “ci dispiace immensamente” a Lady Brown Horseman, splendida compagna di tante meravigliose avventure, anch'essa richiamata all'ovile da pesanti vicissitudini. Infine un grazie a tanti altri che, come Renato e gli Enzi, sono sollecitamente venuti in aiuto con preziosi interventi e consigli.
Sandro
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