Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

lunedì 2 febbraio 2015

Arrivati a Colòn

Prima del diario di Sandro, due impressioni della traversata che Jmmi Cornel definisce come uno dei pezzi più difficili del giro del mondo. Nel complesso una traversata di 1250 nm impegnativa fatta in 3 e non in 4 persone come previsto. In realtà eravamo in 4 con Alex, un ragazzo che si era proposto di aiutarci ma, che alla prova dei fatti è stato solo di compagnia. La scelta importante è stata quella di allungare il percorso tenendoci ben lontani dalle coste di Venezuela e Colombia dove vento e mare sono sempre più forti. E così un altro pezzetto è messo nel paniere. 
Ciao a tutti.
Paolo

Negli ultimi tre giorni si è continuato a navigare al gran lasco con un angolo intorno ai 150° tra la prua e la direzione del vento apparente con mura generalmente a destra, talvolta a sinistra. Ad ogni strambata si è posto il problema di riposizionare sottovento il generatore idrodinamico, operazione che va eseguita trai flutti che vorticosamente spumeggiano a poppa e che viene magistralmente eseguita dal nostro comandante in Uniforme da Cerimonia, che consiste nella ben conosciuta Altissima Uniforme con l'aggiunta della fascia autogonfiabile da Ammiraglio.
Dai bollettini di Méteo France, in un primo tempo, si riesce a leggere solo l'intensità e la direzione del vento e non l'altezza dell'onda che pur abbiamo richiesto, ma per qualche diavoleria informatica non ci appare. Per fortuna riusciamo a collegarci telefonicamente con Renato che da Roma ci rassicura che nel tratto di mare da noi scelto l'onda non supererà mai i 3-4 m di altezza, fornendoci preziosi dettagli sulla variazione di questa grandezza sia nel tempo che nello spazio. Renato ci ha anche fornito i recapiti del SAR di Bari, nel caso che un colpo di vento ci trascini da quelle parti. Solo più tardi, smanettando con pazienza abbiamo risolto l'arcano facendo apparire sulla carta lo stato del mare in una accattivante veste cromatica e con nostra grande soddisfazione ci siamo accorti di aver evitato con magistrale intuizione la zona di maggior casino. Dopo una notte passata a schivare le navi in entrata ed uscita siamo infine giunti al porto di Cristobal Colòn aspettando il giorno per entrare.
In sintesi l'attraversamento con gli Alisei del Mar dei Caraibi, effettuato da Argentina, può essere schematizzato nella spezzata trai seguenti punti di coordinate spazio-temporali:

1. St. Martin (10° 05,36 N, 063°07,21 W,  17 UTC del 24.01.2015)
2. punto 2 (12° 52,09N. 073° 09,75W, 15 UTC del 28.01.2015)
3. punto 3 (13°13,03 N, 076° 48,76 W, 13 UTC del 29.01.2015)
4. Colòn (09°23,52 N, 079° 33,53 W, 08UTC del 31.01.2015)

Trai punti 1 e 2 vi sono 687 Nm per 245° percorse in 117 ore alla velocità media di 5,87 Kn
Trai punti 2 e 3 vi sono 186 Nm per 276° percorse in 22 ore alla velocità media di 8,45 Kn
Trai punti 3 e 4 vi sono 290 Nm per 219° percorse in 43 ore alla velocità media di 6,74 Kn

l percorso complessivo è di 1163 Nm, circa 60 in più del tracciato diretto, effettuato in 182 ore alla velocità media di 6,39 Kn, nella realtà il percorso effettivo sarà stato di almeno il 15% in più e tale anche la velocità. Durante tutto il percorso il vento è oscillato trai 15 e i 30 Kn e l'ampiezza dell'onda non ha superato i 4 m. Un bordo con mura a sinistra è stato essenziale per centrare la meta, la sua ampiezza ed il suo posizionamento sono stati scelti per evitare gli stati di mare più severi che si verificano all'interno del triangolo di vertici 2, 3,4 e che si estendono verso le coste del Venezuela e della Bolivia.

Sandro

2 commenti:

  1. Fa sempre molto piacere seguirvi! Mi pare di capire che il MITICO idrogeneratore/generatore idrodinamico Watt&Sea (di cui come sapete sono un affezionato estimatore) abbia funzionato bene, seppur col disagio di doverlo riposizionare in relazione alle mura tenure. E' così?
    Vi ricordo che vi ho mandato, oltre ai riferimenti del centro di Bari, anche quelli della Guardia Costiera Italiana utilizzabili da satellitare. Infatti ho appurato che il numero verde 1530 NON è utilizzabile da telefono satelliutare.
    Per contattare la centrale Operativa della Guardia Costiera italiana da telefono satellitare bisogna usare invece i seguenti numeri, che non sono ben documentati, ma che mi sono stati forniti dalla Guardia Costiera stessa:
    0039 06 59084527
    0039 06 59084409
    0039 06 59084697
    0039 06 59084698

    Buona traversata del canale di Panama!!

    Renato

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  2. Ciao Paolo, ciao Rita( ti è piaciuta Cuba?), pensavo che la traversata caraibica fosse di gran riposo, ma Jimmy Cornell, di cui ora so tutto, lo dice: è durissima e se lo dice lui...Bravissimi!!! E ora raccontateci l' attraversamento del canale di panama. Deve essre una grande emozione ritrovarsi nel Pacifico!! Buona navigazione un saluto a tutti cesira

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