Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

lunedì 23 febbraio 2015

Lasciamo la Comarca Guna Yala alla volta di Panama

San Felipe de Portobelo, venerdì 19 febbraio
Di buon ora Argentina salpa dalle Holandes Orientali dirigendosi a vele spiegate verso Occidente di bolina larga, quasi un traverso, alla velocità di 8 – 9 nodi. Dopo un'ora di navigazione, al traverso di Capo San Blas, l'equipaggio schierato sul ponte sull'attenti ammaina idealmente la bandiera, che non possedevamo, della Comarca de Guna Yala, intonando l'inno nazionale Guna. E' con vivo rammarico che si lascia la Comarca proprio ora che sta per cadere la festa nazionale in ricordo della rivoluzione del 25 febbraio 1925. Cosa poi ci sia da festeggiare è opinabile, visto che dopo pochi giorni intervennero i marines degli Stati Uniti che soppressero l'autoproclamata Repubblica Guna ed assoggettarono l'intera Nazione ad uno dei tanti dittatori panameñi da loro insediati. Verso le 13 la ciurma stremata non dalla fatica e dalla fame, come quella del 1510, ma dall'eccessivo riposo e dall'abbondanza di cibo vista una rada ospitale esclama “Paremos aqui, en nombre de Dios!”, ma il nostro severo Capitano Don Pablo Cudolezs de Chicharra Argentina inflessibile punta su Puerto Bello, rada frequentata dai Pirates Mecánicos.

San Felipe de Portobelo, sabato 20 febbraio
Giornata piovigginosa dedicata all'approfondimento spirituale e materiale. Si va a terra ormeggiando il tender ad una “esquela de ritmo” ed a passo di “congo” si procede con devozione fino al Cristo Negro nella Cattedrale di San Felipe. Si visita il Fuerte San Jeronimo con i suoi innumerevoli cannoni puntati a difesa della baia, che però non furono in grado di respingere gli attacchi dei Privaters anglicani contro la cattolicissima Spagna, né impedirono  il saccheggio delle pietre più grosse da parte dei “barberini”  made in USA. Molto interessante la visita del piccolo museo nello storico edificio, un po' malconcio come tutto il resto qui, della Real Aduana de Portobelo. Un filmato (in spagnolo), una serie di plastici, di reperti e documenti vari permettono di avere un'idea abbastanza chiara della situazione nei primi duecentocinquanta anni dell'era colombiana nel triangolo i cui vertici sono costituiti sul Pacifico dalla città di Panama e sull'Atlantico dal Forte di S. Lorenzo e da Portobelo. Tra questi tre punti avvenivano i principali traffici tra il Pacifico e l'Europa; le merci sbarcate nel porto di Panama venivano caricate su muli e giungevano attraverso il “Camino Real” in un primo tempo a Nombre de Dios, successivamente, dopo la distruzione di questa da parte di Francis Drake nel '96, a Portobelo. Oltre a questo percorso completamente via terra si utilizzò anche il “Sendero Las Cruces” che da Panama arrivava alla località Las Cruces sul lago Gamboa, da qui lungo il Rio Charges fino al Fuerte S. Lorenzo, quindi via mare a Portobelo dove veniva imbarcata per l'Europa. Dopo questi approfondimenti culturali ci dedichiamo a rimpinguare la kambusa presso i supermercati gestiti dai nuovi conquistadoles dagli occhi a mandolla. 

Sandro

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