Uchutupu Dummat, Chichime Cays, lunedì 9 febbraio
Ieri ci siamo portati nella rada a sud di Uchutupu Dummat, nelle Chichime Cays, dove si sono fatti numerosi bagni nello spettacolare reef, e ci si è dedicati a numerosi lavori di manutenzione: si è data una pulita alla carena, si è inserito un filtro della benzina al fuoribordo del tender, si sono stivate meglio le banane raddrizzandole. Si sono fatte anche escursioni a terra in questa isola molto piů grande delle altre, lunga circa 500 m, con un ricco sottobosco sotto le immancabili palme di cocco.
Tiadup, Lemmon Cays, martedì 10 febbraio
Questa mattina abbiamo lasciato Chichime (pronunciare alla spagnola come in "chiquita bonita" e con l'accento tronco) e ci siamo portati alle Lemmon Cays facendo il giro largo da sud, che è più semplice anche se su fondali piů bassi, ormeggiando nel canale d'accesso tra le stupende Tiadup e Miriadup, un'isola abitata da una nutrita colonia di pellicani in continua evoluzione. Nel dare fondo all'ancora su circa 3 metri d'acqua si è fatta molta attenzione a non schiacciare le numerose stelle marine giganti, e a non ingarbugliare catena e grippiale con le code delle mante che volteggiano nei paraggi. Infine siamo andati a far visita ad un altro dei sessantottini italiani che hanno smarrito la via del ritorno. A cena i nostri cuochi di bordo ci preparano due enormi aragoste.
Wichubhuala, mercoledì 11 febbraio
La mattina viene dedicata alla modifica del circuito di raffreddamento dell'alternatore, spostando la ventola da aspirante in soffiante, dopo di che ci si è spostati a motore da Tiadup a Wichubhuala e durante tale percorso la temperatura dell'alternatore è rimasta nei limiti consentiti; certo il percorso non č stato molto lungo e la temperatura esterna non era eccessiva ed è un po' presto per cantar vittoria. Siamo scesi a terra nei due villaggi di Wichubhuala e Nalunega dove è stato possibile fare qualche acquisto di verdure fresche, ma soprattutto si è potuto osservare per la prima volta come si svolge la vita in un villaggio Guna. Si è notata la capanna-scuola con i suoi banchi, davanti alla quale era ormeggiata la lancia-bus che raccoglie i bambini delle varie isole, si è notato l'ambulatorio, nonché posto di pronto soccorso e si è girato per gli stretti passaggi, difficilmente definibili come vicoli, tra una capanna e l'altra dove giocano frotte di bambini e le donne cuciono, tessono e contemporaneamente cullano i loro pargoletti.
Sandro
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