UN INCONTRO IMPREVISTO VERSO FERNANDO DE NORONHA
“Argentina, Argentina you have to go immediately to 180
degres because there is a very dangerous situation, I repeat immediately”
Alle cinque di pomeriggio la radio gracchia questo
annuncio. Io stavo con le mani nella m.
della sentina cercando di pulirla per far funzionare bene le pompe.
Stefano mi chiama ed io, incredulo con le mani ancora
sporche, mi faccio ripetere il messaggio.
Chiamo anche Mariano per capire in due cosa esettamente
volesse dire quel messaggio lanciato probabilmente da una nave che ci aveva
traversato poco prima.
“Please repeat slowly, very slowly” e loro ripetono che
dobbiamo invertire la rotta e andare verso sud.
Ma come stiamo andando con rotta 20-30 gradi verso
l’ultima isola del Brasile: Fernando de Noronha e dobbiamo tornare indietro?
Insistono ancora e spiegano che stanno posando o
spostando un cavo elettrico e per convincerci ad eseguire l’ordine ci mandano
una navetta appoggio imponendoci di seguirla.
Non abbiamo alternative; la navetta ci precede e noi
dietro prima verso sud,poi lentamente verso ovest ed infine verso nord. In pratica abbiamo fatto un ampio cerchio per
permettere ad una seconda nave, probabilmente collegata alla prima, di passare
avanti a noi.
Che non potessimo passare sopra un cavo teso tra due navi
è veramente impossibile. Comunque per
non fare questioni abbiamo obbedito a chi non si sà perché le due navi portacavi erano lette dall’AIS (strumento per
individuare il nome e le rotte di tutte le navi compresa la nostra barca) ma
risultavano non identificate.
Dopo un’ora e mezza di questa solfa riprendiamo
finalmente la rotta per la nostra isola.
Ero partito il primo maggio con Mariano, Michele e
Stefano che proseguiranno fino alle Azzorre.
Dopo la mega spesa avevamo impiegato tre ore a stivare
tutto riconfermando che la spesa per un mese è veramente impossibile
soprattutto per la frutta e la verdura che dureranno per la metà del tempo; poi
saranno scatolette.
Fino allo strano incontro avevamo navigato di bolina,
mura a destra, spinti da un bell’Aliseo contornando la costa del Brasile, poi
il vento a girato un po’ piu a sud consentendoci un’andatura al traverso più
confortevole.
Penso di arrivare all’isola entro il 5 maggio, data
storica per Sant’Elena ma non per Fernando a meno di non scoprire qualche
novità.
Paolo
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