Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

mercoledì 2 maggio 2018

30 aprile 2018 SALVADOR DE BAHIA

Bella, semplicemente bella Salvador De Bahia, dove abbiamo passato i giorni al
ritorno da Chapada Diamantina in attesa di partire verso il nord.
L’elevador Lacerda (un ascensore storico prima a vapore,poi elettrificato
dalla Otis) a cinque minuti dal marina ci consente di colmare in 15
secondi i cento metri di dislivello tra il mare ed uno dei centri storici
più belli, forse il più bello, di tutto il sud America.
 
Il famoso elevador Lacera che collega il livello del mare con il Pelorigno
Si sbarca sulla piazza della ottocentesca prefettura dove una grande
terrazza allarga lo sguardo sulla baia de Todos os Santos in cui oggi
ancorano le grandi portacontainers e ieri arrivavavo le navi carche di
schiavi strappati dall’Africa occidentale.
Nelle vecchie foto compaiono i velieri ripresi dall’alto, dal centro della
vecchia città dove, al Pelourinho, si svolgeva il commercio dei neri.
Oggi un centro storico perfettamente ristrutturato accoglie i turisti sotto
l’occhio vigile di tanta polizia.
Una scelta governativa per i mondiali di calcio del 2014 che ha dato i
suoi frutti: centinaia di turisti si mischiano con i locali
sull’acciottolatao delle piazze presidiate da bellissime chiese barocche.
In una delle piazze più belle si confrontano ben quattro igreje ma su
tutte spicca quella de Sao Francisco.
E’un barocco talmente carico di decorazioni e di oro che sicuramente i
nostri Bernini e Borromini storcerebbero il naso, ma noi (che non siamo
invidiosi) ci godiamo l’interno della chiesa durante un triduo di
ringraziamento con canti in portoghese dal vago ricordo tribale africano.
Poi il chiostro che, con i suoi magnifici azulejos portoghesi dipinti a
mano, ricorda ai fedeli sia episodi del vecchio e nuovo testamento sia le
virtù da praticare per non incorrere nelle pene dell’inferno.
La sera il centro si anima con gruppi di percussionisti che diffondono la
potenza dei loro ritmi sullo sfondo delle facciate di chiese e palazzi
sapientemente illuminati.
Certo Salvador non è solo questa meraviglia, c’è una gran parte di città
moderna con tanti mediocri grattacieli, centri commerciali e poi tante
favelas dove la povertà e quindi la delinquenza la fa da padrona.
Noi questi posti li abbiamo traversati col taxi ma l’idea ce la siamo
fatta.
Un’altra visita è stata al museo nautico ospitato dal Forte di Santo
Antonio costrito nel seicento sulla punta che da accesso alla baia. Un
forte con possenti mura sguinciate che secondo la tradizione militare
deviavano le cannonate delle navi nemiche. E al di sopra un faro, il
primo di tutto il sud America costruito a fine seicento in seguito al
disastroso naufragio notturno di un galeone portoghese.


Il primo faro del Sud America (fine del seicento) sulla punta di Salvador

La lanterna del faro...

..costruita a Parigi nel 1889, ha sostituito la precedente ad olio


Il museo contiene una ricca collezione di strumenti, carte nautiche e
pannelli illustrativi delle scoperte/colonizzazioni portoghesi ed alla
fine una stanza interamente dedicata al rapporto con gli schiavi. Un
antico disegno mostra il terribile modo in cui venivano stipati i neri
trasportati dall’Africa a Salvador per lavorare nelle piantagioni di canna
da zucchero.
Carta nautica del 1800 nel museo marittimo

Trasporto degli schiavi dall Africa a Salvador via nave

La visita della città è oggi finita nel più importante centro commerciale
per una mega spesa: abbiamo riempito dieci grandi carrelli per poter
affrontare un mese di navigazione e sicuramente non basterà soprattutto la
roba fresca. Speriamo di integrare con la pesca. Michele e soprattutto
Stefano (che il 27 erano arrivati dall’Italia ) sono dei maestri nel
campo.
Domani partiremo per l’ultima isola brasiliana a nord est: Fernando de
Noronha.
Più di 700 miglia di bolina. Speriamo non troppo stretta!!!
Paolo

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