Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

venerdì 31 luglio 2015

Solo Solo

29/07/2015: Papeete
Questa è la prima volta che sono rimasto solo. Stamattina alle 5, sono partiti per l'Italia Enzo (che si è prodigato in questo periodo con i suoi diari), Lavinia, Elena e Sandro. Questa sera doveva arrivare Enrico, invece, inaspettatamente, stamattina è arrivata una sua mail in cui mi avvertiva che sarebbe arrivato il 31. Tutte le altre volte il cambio di equipaggio avveniva con continuità e a volte con sovrapposizione delle presenze, come l'ultima volta in cui i trentini hanno gentilmente optato per l'albergo per non sovra affollare la barca o anche l'equipaggio precedente che scendeva alle Galapagos. E' una sensazione strana: da novembre dell'anno sorso, quando siamo partiti per la traversata atlantica, avevo una compagnia di almeno tre persone. Ora la barca è silenziosa e neppure il vento delle baie dove siamo stati ancorati mi fa compagnia. Si avverte solo il traffico che scorre sul lungomare difronte al porto in cui è ormeggiata Argentina. Il pensiero scorre nelle tappe precedenti e con piacere ricordo le immagini più belle. Da agosto ripercorrerò con altri amici posti già visti e quindi un po' svanirà il piacere della scoperta. Va bene così: li porterò in posti collaudati. Certo,se non avessimo programmato due anni in Pacifico avrei proseguito volentieri verso la Nuova Zelanda come fanno la maggior parte degli equipaggi che ormai rincontriamo da Panama in poi e che ora punteranno verso ovest.  Anche l'anno prossimo ritornerò in alcune isole già viste per fare con Rita il bagno in mezzo agli squali e le mante. Già immagino la sua faccia quando leggerà queste righe e penserà "ma che sei scemo". Ma io ce la porterò lo stesso magari tenendola per mano. 

Paolo

mercoledì 29 luglio 2015

Ultimi giorni di crociera per Enzo, Lavinia, Sandro ed Elena

29/07/2015: Papeete
Arrivati a Morea, nella giornata di sabato, abbiamo passato la notte nella baia di Oponohu, sul versante nord dell’isola. Il giorno dopo ci siamo portati a est, nella baia di Vaiare, in un’ampia baia protetta dal reef. Mentre eravamo lì è entrata anche una grande nave “Vava”  lunga 100 m, di aspetto modernissimo, dotata anche di un elicottero. Una breve ricerca su internet ci ha informato che è di proprietà di Bertarelli (Serono), che è stata costruita in Inghilterra nel 2009 e che è costata 120.000.000 di sterline, non so se l’elicottero fosse compreso tra gli optional! Dopo una notte tranquilla ed un bel bagno con immersioni sul reef, mettiamo in vela e con un bel vento da ENE 25 Kn e con un paio di bordi ritorniamo a Papeete. Paolo temeva che non vi fosse posto nel marina, invece ne troviamo subito uno. Grandi navi caricano container e merci varie di fronte a noi. 
Il tempo è bello e il vento da E soffia a 20 Kn.
Ci prepariamo a qualche lavoretto finale, domani giornata libera vorremmo visitare un po’ l’isola.
Le signore si precipitano al supermercato per rifornire la cambusa per il prossimo equipaggio.
La crociera nella Polinesia Francese è stata bellissima, Argentina si è sempre comportata al meglio.
Tra un paio di giorni saremo di nuovo a casa.

Enzo

sabato 25 luglio 2015

Verso Sud: Da Tahaa a Moorea

25/07/2015: Moorea
Durante la scorsa notte ci siamo ormeggiati dietro un reef dell'isola di Tahaa a nord Riaiatea, sono due isole che condividono la stessa laguna. Al mattino appena spuntato il sole abbiamo attraversato una pass ad w e siamo entrati in Pacifico. Dobbiamo fare circa 100 mg per 120°, il vento viene da 70 a 130, purtroppo in prua. Cominciamo con un lungo bordo verso sud che teniamo per una quarantina di miglia, il vento è costante, ma non favorevole di solito non supera i 20 Kn di apparente. La sera al tramonto rinforza e prendiamo una mano. Turni di 3 ore,  a me tocca il primo e Maria Lavinia mi fa compagnia per un po'. La luna illumina bene il mare ma spesso ci sono groppi e qualche pioggia. Cosa strana per il Pacifico incontriamo diverse barche, una con una luce di fonda luminosissima mi si fa di prua e viro subito per allontanarmi, ma poi qualcuno dice che era una stella, forse aveva ragione perché il radar non vedeva nulla. Percorriamo circa 180 miglia e al mattino la sagoma con due monti di Moorea ci si presenta di fronte. Nelle ultime ore il vento rinforza oltre 25 Kn e di bolina stretta togliamo il Genoa e mettiamo la trinca. La barca continua a cavalcare veloce oltre i 7 nodi, nella notte con mure a dritte abbiamo anche toccato i 10 Kn di bolina!
Entriamo nella baia di Oponohu che già conoscevamo e ci ormeggiamo su fondo di sabbia in acqua chiarissima. Ci si butta a mare per un bagno perché durante la notte i tre marinai hanno lavorato. In rada tante barche, un Swan di 30 metri lucidissimo che ci saluta.

Domani è il compleanno di Sandro e pensiamo ai preparativi. Per ora continuiamo a mangiare tonno in tutte le salse.

mercoledì 22 luglio 2015

Laguna est di Raiatea: Isola di Oatara e Marae di Taputatuatea

22/07/2015: Raiatea
Lasciamo presto l'ormeggio di Nao Nao e a motore andiamo verso nord sempre nella laguna est di Raiatea, il vento soffia teso quasi sempre in prua e la laguna si stringe spesso in passaggi stretti abbastanza ben segnalati dalle boe rosse e verdi. Ci aiutiamo molto con la cara dell'Ammiragliato perché sulla carta Navionics molte boe e bassifondi non sono segnalati. A est del sentiero della laguna una bella distesa di sabbia fa il colore del mare verde chiaro fino al reef. Con molta prudenza utilizzando il sonar ci avventuriamo in acque non segnate dalle carte e ormeggiano su un fondale di sabbia di 5 m. Mezzo miglio a est c'è l'isola di Oatara larga meno di un quarto di miglio. La raggiungiamo col canotto armati di pinne e maschere. Troviamo alcuni turisti che si erano fatti accompagnare lì da una barca. Facciamo il giro con snorkeling fondali belli e pesci a profusione. Forte corrente che  viene dal reef. A terra quintali di noci di cocco, da qualcuna gemma la palma e le altre marciscono e fanno humus. La foresta tropicale è fitta ma la attraversiamo fino a raggiungere il mare dall'altra parte. 
Tornati in barca continuiamo il nostro navigare in laguna e troviamo poco più a nord una baia Faaroa di fronte ad una pass, il fondo è superiore a 30 m, ma c'è una bella boa a cui attaccarsi, due barche sono residenti qui, non abitate a terra qualche luce. Qui vicino la guida dice esserci un importante sito archeologico, scendiamo a terra ci fermiamo su un moletto e raggiungiamo il Marae di Taputatuatea. In polinesiano significa "pulito, libero da alberi, etc." ed infatti il marae consiste generalmente in una spianata rettangolare (la vera e propria marae), circondata da pietre o blocchi di legno (chiamati au in Tahitiano e nel Maori delle Isole Cook), a volte con terrazzamenti (paepae). Le marae erano utilizzate dagli aborigeni per dei cerimoniali con una pietra centrale detta ahu o a'u Si tratta di un'ampia zona, ben conservata , dove i popoli che vivevano qui nel XVII secolo avevano creato il loro luogo sacro. Grossi monoliti alti un paio di metri segnavano un area sopraelevata sulla quale solo i sacerdoti potevano accedere. Dai ricordi dei primi colonizzatori queste aree di pietra erano arricchite con manufatti di legno sia ornamentali che funzionali.  Una zona del Marae Faa era destinata alle donazioni di animali e talvolta anche di sacrifici umani al dio. 
Enzo

lunedì 20 luglio 2015

Bora Bora

18/07/2015: Bora Bora
Siamo a Bora Bora da due giorni la prima notte abbiamo dormito in una rada abbastanza anonima; scesi a terra siamo andati a cercare un Marais (luogo sacro) e lo abbiamo trovato dopo una breve passeggiata. Alcuni monoliti alti poco più di un metro circondavano una zona rilevata sul mare. Al ritorno abbiamo incontrato dei pescatori che riportavano diversi tonni rossi. Abbiamo chiesto loro se ci potevano vendere un pezzo, ma, alla nostra domanda questi rispondevano negativamente. Paolo non si è scollato dalla loro barca e dopo poco mi ha chiamato brandendo un tonno di 12 kg già eviscerato, pinna gialla, bellissimo. Lo abbiamo portato in barca con lo sconforto delle donne. Mi sono messo insieme a Paolo sulla pancetta a ridurlo a filetti, operazione difficile che non avevo mai fatto perché di solito lo tagliavo a trance, ancora più difficile perché fatta sotto la pioggia. Tutti i filetti, conservati in frigo, saranno pane per i nostri denti per il resto della vacanza.
Ieri sera, compleanno di Elena, abbiamo cenato in un ristorante di gran classe  che esponeva i nomi dei clienti famosi in due grandi tabelloni all'ingresso; non eravamo citati insieme a Obama, il papà e qualche altro. Grande cena. Ho assaggiato il Marlin alla piastra, eccellente! Tornati in barca ci siamo buttati su una crostata che aveva fatto Maria Lavinia in onore della festeggiata. Auguri ancora ad Elena.

Enzo

sabato 18 luglio 2015

Huahine: Festa delle Bastiglia

13/7/2015: Huahine
Oggi è la festa della Bastiglia pur essendo in territorio francese non abbiamo sentito alcun festeggiamento. Siamo in una larga baia dell'isola di Huahine  con noi un mega yacht a motore e varie barche francesi e olandesi.  Siamo arrivati in quest'isola al tramonto un po' preoccupati di come sarebbe stato l'ingresso nella laguna, ma con la luce crepuscolare abbiamo trovato un ormeggio decente. Qui si ricordi che fa notte alle 17.45 e il buio viene poco dopo.
Nell'isola precedente Moorea abbiamo noleggiato una macchina e abbiamo girato per l'isola, con Paolo si sa le passeggiate non mancano! Ci siamo arrampicati fino ad un belvedere (200 m di dislivello) ed abbiamo trovato delle giovani donne che pesavano più di 150 kg, ma dopo attenta osservazione ci siamo accorti che erano salite con un quad! Poi è stata la volta di una cascata, siamo arrivati solo lui ed io perché gli altri ( Maria Lavinia, Elena e Sandro hanno desistito).
Qui nelle isole si incontrano i galli liberi che cantano fin da molto prima dell'alba; se ne vedono di tutte le razze, sono più piccoli dei nostri, molto variopinti e anche pronti a lottare tra loro; fanno anche dei piccoli percorsi in volo. Nella giornata di ieri belle immersioni nei pressi del reef (queste isole sono circondate da un reef quasi totale, si entra attraverso alcune pass ben segnalate) in forte corrente. 
Enzo


La ricca vegetazione di Moorea
Moorea: all'ancora



venerdì 10 luglio 2015

Verso Moorea

7 luglio 2015: Papeete 
Prima di muoversi mancano sempre tante cose, Paolo compra una nuova bombola di gas, andiamo in un negozio a comprare una sim per il tablet di Paolo, impieghiamo circa 1 ora, poi finalmente siamo in banchina, carichiamo acqua e ci muoviamo. Usciamo dalla pass di Thaiti  e andiamo a nord verso Moorea distante 10 miglia. Ci avviciniamo a motore vento modestissimo. Moorea è circondata da un reef continuo con alcune pass. Entriamo in una di queste pass e proviamo un ormeggio che non riusciamo a fare perché il fondo è superiore a 20 m e l’ancora non tiene.  Il posto è molto bello, ma non potendosi ormeggiare ce ne andiamo, usciamo in oceano e dopo meno di un miglio entriamo in un’altra pass. Troviamo una bella rada protetta da un lungo reef. Il sole sta tramontando dietro Moorea, isola alta 900 m, con una vegetazione tropicale pazzesca. In fondo alla rada si vede un piccolo porto che ci proponiamo di visitare domani. Si vede un piccolo villaggio  a terra con poche luci. Auto camminano sulla strada e un traghetto fa su e giù con Thaiti.  Sono le 6 di pomeriggio il sole è tramontato e ci si mette a preparare la cena. Tonno bianco in salsa di cipolle e pomodorini, papaia a pezzetti e dopo poco a letto. Sono circa le 8, la notte non si riesce a dormire siamo ancora con le abitudini di casa.  Mettiamo il faro di fonda lo specchio d’acqua e calmissimo si sente un po’ di risacca quando arriva il traghetto da Thaiti. Il cielo del sud la notte è chiaro per la prima volta, non conosco nessuna stella e mi riprometto di studiarle con lo starfinder che ho nell’Ipad.  
Enzo

Arrivo di un nuovo equipaggio: Enzo, Maria Lavinia, Sandro ed Elena

6/07/2015: Papete
 Sono circa le 10 di sera quando arriviamo all’aeroporto di Papeete, siamo in 4 con me Maria Lavinia Sandro e Elena. Veniamo accolti da un terzetto di polinesiani una danzatrice e due suonatori che cantano all’ingresso dell’aeroporto. Pratiche doganali velocissime, ci infiliamo in un taxi e ci facciamo portare al porto. Qui identifichiamo subito Argentina e ci ritroviamo a casa. La barca su cui ho navigato molti anni, con cui ho fatto la prima traversata atlantica ci accoglie con il comandante Paolo. L’equipaggio smontante è andato in albergo per farci posto. Buttiamo su le borse e dopo una breve chiacchierata ci addormentiamo. Il viaggio è stato lunghissimo 11 fusi orari 165° di longitudine verso W sempre correndo con il sole. La prima parte Parigi Los Angeles su un A 380, una grande nave del cielo, con due ponti e più di 500 passeggeri, poi dopo diversi giri per le pratiche doganali americane ci imbarchiamo su un aereo di Air Thaiti che in una decina d’ore ci ha portato a Papeete, correndo per rotta SW sul pacifico. Al mattino, diverse cose da fare e capisco subito che non si mollano gli ormeggi, Paolo sta cercando un cantiere dove lasciare la barca in ottobre per tornare in Italia, ma la cosa non sembra facile. Ne visitiamo un paio e capiamo che qui non hanno spazi per tenere la barca in terra e preferiscono lasciarla in acqua. Non so quale sarà la decisione finale.
Poi insieme a Maria Lavinia ed Elena, facciamo la spesa in un mercato molto colorato con frutta e verdura di tante varietà, prezzi altissimi, mi spiegano poi che qui crescono poche varietà e che viene tutto importato. Sul porto c’è una casetta dove una buona rete WiFi mi consente di scaricare la posta e telefonare ai figli; mi risponde solo Edoardo che alla sera alle 9 di sera sta ancora in ufficio.
Faccio un giro per il marina, molto bello, pieno di barche giramondo. Incontriamo il vecchio equipaggio che ci racconta il tragitto dalle Marchesi a Papeete; dicono tutti di aver visto cose bellissime, io aspetto di vederle, per ora piove e il cielo è plumbeo. Ceniamo insieme al vecchio equipaggio, alcuni di loro li conoscevo già, Giorgio aveva fatto con noi la prima traversata atlantica.
Ancora sono un po’ stonato dal cambiamento di fuso orario, il pomeriggio ho dormito 4 ore. Ci addormentiamo con il programma di andare domani a Morea.
Enzo



mercoledì 8 luglio 2015

Papeete: perle di Tahiti e le roulottes di place Vaiete

4/07/2015: Marina di Papeete
Partiamo in mattinata da Marina Taina che abbiamo raggiunto nella giornata di ieri, e dopo un'oretta di navigazione nel canale arriviamo nell'accogliente marina di Papeete, dotata di buoni servizi e situata strategicamente sul  lungomare nel centro della città. Ora non ci resta che goderci le serate  della famosa Heiva. Nel mese di luglio gli abitanti di tutti gli arcipelaghi della Polinesia si danno appuntamento a Papeete per dare inizio a gare di di danza tradizionale e di canto. Si tratta di una manifestazione imponente che certamente non ci faremo scappare. E  poi naturalmente ci sono le perle di Tahiti e le roulottes di place Vaiete che  offrono eccellente cibo in un atmosfera allegra e rilassata. Domani un salto al variopinto Marché de Papeete ricco di ogni sorta di bancarelle di frutta  verdura, oggetti di artigianato ... e poi saremo pronti a lasciare la Polinesia e il nostro iperattivo ma paziente e previdente comandante Paolo. BRAVA ARGENTINA!
Giovanna

Cime Tempestose

30/06/2015: Tahiti
Alle prime luci del  30  giugno ci appare la sagoma scura e  inquietante di Tahiti, con le sue cime avvolte da grigi nembi. Man mano che ci avviciniamo, risalendo e scendendo le maestose e lente onde oceaniche, la sagoma scura prende forma e si intravvede l'aspra formazione di montagne e picchi dolomitici... Ma dobbiamo ancora affrontare la pass! Le onde maestose si schiantano con cupi boati sul riff in una lotta di schiume e colonne d'acqua, spruzzi sono sollevati dal vento e da lontano sembrano un vapore o una nebbia che scorre via, contro sole. E' un momento emozionante e impressionante. Paolo, imperturbabile al timone, individua finalmente lo stretto passaggio, dirige la prua verso l'entrata della passe affidandosi alle mede che guideranno poi Argentina nell'insidioso e sconosciuto canale. Lasciati i cavalloni e riff alle spalle ecco il mare placarsi, i marosi  trasformarsi in onde quiete...La sagoma scura via via si colora, l'ombra diventa infine un verde brillante ed appare la vegetazione che ricopre fianchi e valli. La costa è ricoperta di palme da cocco e tra queste alcune bianche casette, con il loro piccolo pontile proteso per qualche metro in mare, fanno capire che il posto non è deserto. Il mare, stretto tra la barriera corallina e la costa, è immobile, diamo l' ancora e tutto si ferma.
Daria


sabato 4 luglio 2015

In navigazione verso Tahiti

30/06/2015: Ore 1:00 Verso Tahiti

A DA PASSA' A NUTTATA....
Siamo a 20 miglia da Tahiti,è notte e la barca avanza a soli due nodi verso la passe di Vaiau. Siamo partiti l'altro ieri mattina da Fakarava sperando che le previsioni azzeccassero il vento che ci avrebbe spinto per 240 miglia. Invece il vento giusto è arrivato con 12 ore di ritardo per cui invece di 36 ci metteremo 48 ore e questo perché non si può entrare di notte nella barriera corallina che circonda Tahiti. Se continuassimo a navigare a velocità regolare arriveremo davanti alla passe verso le otto di sera: troppo tardi, allora andatura di cappa che si usa nei casi difficili. La barca scivola  piano piano nella direzione del vento e così si perde tempo. Finora tutto è andato liscio con un bel sole e un'onda non proprio oceanica ma dolce e lunga; solo Giovanna imbottita di Xamamina ha passato gran parte della traversata sdraiata in cabina: della serie è meglio prevenire. Tra qualche ora rimetterò le vele correttamente e ricominceremo a navigare verso la passe. La notte comunque è bellissima illuminata da una splendente luna piena. Dobbiamo solo aspettare che passi a nuttata.
Paolo

E' PASSATA A NOTTATA
Per fortuna il capitano un po' assonnato non ha spedito il diario e quindi vi racconto come è andata la traversata. Siamo partiti domenica 28 con un vento leggero. Una delizia per me che facevo la mia prima traversata oceanica e che, non lo nascondo, ero un po' preoccupata. Già mi immaginavo onde oceaniche, barca sballottata dal vento, e la notte poi.. 
Per fortuna le previsioni meteo erano favorevoli e avremmo navigato con la luna piena. La prima giornata è filata via liscia anche se il  comandante Paolo e gli altri dell'equipaggio si lamentavano per il vento troppo debole. Poi ho capito a mie spese che avevano ragione. Il vento più gagliardo è arrivato troppo tardi e la traversata è durata 48 ore anzichè le 36 previste. Tante per me e per  il  mio mal di mare. Non è stato poi così terribile. La notte  con la luna  e Argentina che  filava  via veloce e silenziosa su una distesa infinita  di acqua blu vellutata mi ha regalato, nonostante  il mal di mare, emozioni bellissime.

Giovanna

Tahiti: Centro del Mondo Polinesiano

27/06/2015: Fakarava
Siamo ancora qui a Fakarava. Stiamo aspettando che tornino da Tahiti Giorgio e Daria che sono volati là per fare una radiografia del polso di Daria infortunato nella caduta descritta pochi diari fa. Qui c'è solo un piccolo presidio medico e qualsiasi cosa succede occorre andare a Tahiti. In pratica tutta la Polinesia Francese dipende da Tahiti: i rifornimenti, la sanità, le scuole superiori, i negozi con qualcosa di diverso da pane e uova. Si prende l'aereo e si va oppure si ordina qualcosa che arriva sempre per aereo, naturalmente a caro prezzo. Ieri abbiamo fatto la spesa e ci siamo ben guardati di comprare le prugne: due euro l'una; d'altra parte bisogna considerare che probabilmente vengono via aerea dalla Nuova Zelanda via Tahiti. Per contro se vi sono vere necessità come per un ricovero in ospedale o una visita specialistica il governo Polinesiano paga tutto,aero compreso.
Quanto durerà questa situazione non si sa perché il bilancio Polinesiano viene sovvenzionato buona parte dalla Francia e con le difficoltà economiche che attraversano molti paesi dell'Europa tutto potrebbe cambiare.  Daria invece per radiografare il polso ha usufruito della
sua ottima assicurazione sanitaria che provvede a tutto sia per lei che per un familiare (Giorgio). In attesa che loro trovassero posto in aereo per Tahiti eravamo stati tre giorni a Toau: un altro atollo un po' più piccolo di questo ma totalmente selvaggio e disabitato. Li si che non bisogna farsi male perché l'aereo non c'è!

Paolo