23 Maggio: Eiao
L’isola del diavolo: questo è il sopranome dato dai Marchisiani all'isola di Eiao. Così almeno ci ha detto una signora che abbiamo incontrato in una baia deserta a nord di Nuku Hiva. Lei era in attesa del marito e dei nipotini usciti in barca per la pesca e stava preparando un pranzo sulla spiaggia.
Io, con la mia solita faccia tosta, le ho chiesto dove avrei potuto comprare del pane (ben sapendo che non c'era nessun villaggio nelle vicinanze) e lei mi ha regalato due baguette, dolcetti e futta. A volte queste persone ti stupiscono per la loro gentilezza, semplicità e generosità. Enrico voleva visitare l’isola di Eiao,la più a nord e lontana delle Marchesi, perchè sperava in acque pescosissime dove poter fare immersioni. Incuriositi anche dalle descrizioni della signora siamo partiti ieri mattina da Nuku Hiva e dopo 50 miglia al traverso ecco le scogliere alte e selvagge. A prima vista un'isola inospitale e di difficile accesso . Nelle poche rade è difficile approdare e scendere a terra. Le roccie sul mare ricordano qui, molto più che nelle altre isole, l'origine vulcanica delle Marchesi. I colori ocra, marrone e giallo della lava e dello zolfo creano un bellissimo contrasto con il verde brillante delle palme e l'azzurro del cielo. In quest’isola, abitata solo da capre e galline, venne nel 1960 un giornalista franceswe, George de Caunes. Imitando Robinson Crusoe voleva descrivere alla radio francese le sue impressioni del suo volontario isolamento: una sorta antesignana dell'isola dei famosi. Durò poco e tornò alla civiltà prima del previsto: forse il mito del buon selvaggio è stato e sarà sempre solo un mito. Noi alloggiati nella nostra bella barca volevamo solo fare qualche immersione ed esplorare queste acque incontaminate. E invece forse per sfortuna o per chi sa quale altro motivo le acque erano più torbide che in tutte le altre isole:niente immersioni. Effettivamente queste isole Marchesi sono molto più belle fuori che dentro l'acqua. Di pesci ce ne sono tanti: l'altro giorno eravamo all'ancora e ci è passata sotto una bella manta,ma se metti la testa sotto la visibilità è di 3-4 metri. Ci rifaremo alle Tuamotu dove ,invece, fuori ci sono solo poche palme ma dentro ci promettono pesci di tutti i tipi e sopratutto un'acqua trasparente come nel nostro Mediterraneo. Domani torneremo nella civiltà (!?)di Nuku Hiva.
Paolo