18 maggio Ua Pou: baia di Hakahau
Sembra esagerato il titolo ma è proprio così. Avvicinandosi all'isola di Ua Pou lo skyline assomiglia a quello del gruppo del Brenta con il Campanile Basso oppure quello delle Torri del Paine in Patagonia. Infatti si stagliano contro il cielo delle guglie di origine vulcanica alte 2-300 metri. Il caldo invece del freddo e le palme al posto degliabeti. Per il resto pareti verticali tanto da attirare arrampicatori americani che hanno scalato, due mesi fa, il picco più bello. Attirati dalla visione cartolina e delusi dalla fallita passeggiata del giorno prima alla ricerca di una bella cascata scendiamo a terra e cerchiamo una guida come consigliato dalla Lonely Planet. Chiediamo a una marchisiana, intenta a rompere grandi conchiglie per prenderne il mollusco, di aiutarci a trovare chi possa condurci e lei chiama Michel. Dopo dieci minuti ecco arrivare la nostra guida: è un quarantenne figlio del solito francese rimasto affascinato da questi luoghi e da una marchisiana. Lui si informa sulle nostre capacità atletiche sulla sensibilità alle vertigini. Qualche dubbio ci avvolge e Giorgio, informato sul dislivello di 700 metri e sulla ripidità del percorso, decide di rinunciare per non sollecitare troppo un ginocchio malandato. Partiamo così in quattro più Michel. Passando davanti al cimitero mi indica la croce dove è sepolto il padre e con l'occasione mi conferma la sua fede cattolica. Poi la strada sale e, ad un bivio senza alcuna indicazione, Michel ci guida nel bosco su una traccia di sentiero. Guado di fiumi, boschi intricati ed infine una ripidissima cresta aerea (occhio alle vertigini) ci porta ad un'esile piattaforma alla base della parete della guglia più bella del gruppo montuoso. E' veramente affascinante vedere sotto di noi la boscaglia tropicale che degrada fino al mare e sopra la parete verticale che sfuma nelle nuvole. Io e Dario immaginiamo ipotetiche vie di salita su questa guglia che, come le altre, si è formata dal raffreddamento della lava nel camino del vulcano; gli agenti atmosferici hanno poi eroso tutto il vulcano intorno scoprendo la futura guglia. Dopo uno spuntino scendiamo a capofitto per un altro percorso addirittura con pezzi attrezzati con corde fisse per calarsi. Scendi,scendi arriviamo alla casa dell'ennesimo europeo, tedesco, che finirà i suoi giorni in quest'isola coltivando cacao e vendendo cioccolata nella speranza che un giorno i suoi figli, in Germania, si ricordino di lui e lo chiamino al telefono.
Paolo
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