“A rega questa nu la raccontamo!......anzi invece mo va a racconto”.
Ricordate il film "Riusciranno i nostri eroi a trovare l'amico misteriosamente scomparso"con Alberto Sordi? L'attore dopo una figuraccia sentenzia come sopra. Embé noi uguaglio.
Invece poi pensandoci è meglio raccontarla.
L'ANTEFATTO (anche per aggiornare il diario): il 21 sera arriviamo a Moustique, isola privata, dove tutto è curato e leccato e dove è concesso solo ormeggiare a caro prezzo e camminare per 200 m. Non essendoci informati prima siamo alla ricerca di un aereo per Angelo ma qui atterrano solo piccoli aerei per i vip. L'indomani 22, con un bel ventone, ce ne andiamo a Bequia dove dovrebbe esserci qualcosa ma neanche qui troviamo l'aereo giusto e quindi su di nuovo le vele per andare a San Vincent. Arriviamo nel primo pomeriggio, ma dove lasciare Angelo? Il posto più bello e un po' a nord dell' aeroporto ma, avendo un dubbio sui collegamenti terrestri, decidiamo di andare vicino alla capitale.
IL FATTO: Vediamo una rada ben ridossata con tante barche e ci dirigiamoli. C'è anche una porta di ingresso, con tanto di pali rossi e verdi e l'ormeggiatore che ci viene incontro per offrirci una boa dicendo "follow me". Noi lo followiamo ma, improvvisamente appena passata la porta, il primo SDRENG (abbiamo toccato) poi un secondo SDRENG e infine un terzo. Ormai siamo dentro a Blue lagoon e la profondità va bene. Ci ormeggiamo alla boa recriminando contro l'ormeggiatore; lui fa lo gnorri e sentenzia di poterci guidare fuori attraverso un passaggio tra due barriere che il portolano definisce stretto e pericoloso. Insomma un errore da principianti. Enrico, al timone, non controlla il cartografico in cui sono segnati i refe; io, deresponsabilizzato dal non essere al timone, dimentico di controllare pur avendo evidenziato sul portolano la pericolosità di questa Blue Lagoon. Andiamo a dormire preoccupati.
LA MORALE: bisogna stare sempre con cento occhi sopratutto quando ci si avvicina a terra perché il momento del coglion è sempre in agguato.
FINALE: a questo punto bisogna raccontarvi la fine. La mattina dopo 23 dic Angelo parte e noi, visto che ormai la barca è ben ormeggiata, decidiamo di andare a fare un escursione sul vulcano Soufriere. Con un taxi andiamo all'inizio del sentiero. Un'ora e mezza di camminata dentro la foresta pluviale ci
porta sul bordo del vulcano(spento) a 1200 m. Grandi nebbie ed un vento freddo ci fanno dubitare della scelta, poi improvvisamente il cielo si apre e riusciamo a vedere il laghetto sul fondo del cratere ed anche il mare che circonda l'isola. Pochi minuti che ripagano la fatica e che fanno anche tornare indietro gruppi di turisti che, ormai delusi ,erano partiti per la discesa. Il pomeriggio torniamo in barca e cominciamo sul gommone lo scandaglio del fondo per vedere come uscire. Il giorno dopo continuiamo a scandagliare. L'ormeggiatore dice di non preoccuparsi perché lui ci guiderà fuori attraverso lo stretto e sinuoso passaggio. Dopo le false indicazioni all'ingresso i dubbi restano tutti. Comunque alle 11 decidiamo di uscire guidati avanti da lui e sopratutto tenendo conto dei rilevamenti fatti da noi e delle indicazioni del profondimetro che guarda avanti. Enrico sull'ipad controlla la rotta e io al timone con un'occhio all'ormeggiatore (che ci precede con la sua barca) e l'altro occhio incollato al profondimetro. Arriviamo al punto sinuoso con frangenti a destra e a sinistra; una doppia curva e finalmente tiriamo un sospiro di sollievo. Siamo fuori. Tutto è bene quel che finisce bene comunque ci servirà di lezione.
Una volta fuori alziamo le vele e dirigiamo a nord per arrivare a wallilabou bay: un bel posto dove hanno girato il film "la maledizione della prima luna". Ancora campano di ricordi di quell'evento e tutto fa brodo per attrarre turisti. Anche noi dobbiamo adeguarci e mangiare al ristorante piratesco; alla fine la cena della vigilia di natale non è affatto male ed anche il prezzo non è piratesco. Poi si torna in barca e come da tradizione apriamo il panettone che Rita ha portato da Roma. Prima di cena aveva preparato delle frittelle tradizionali della sua Calabria. Brindisi con rum e poi gli auguri. Buon Natale a noi ed anche a tutti voi che ci seguite.
Paolo