Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

lunedì 31 agosto 2015

Verso il paese di Niuthai

30/08/2015: Apataki
Oggi ci siamo goduti la prima giornata di sole vero in una settimana! Dopo la pantagruelica mangiata di pesce rustico\tahitiana al bacino di carenaggio del vecchio signor Assam, di cui vi ha parlato Paolo nel precedente post, la sveglia e' stata piacevole, anche per l'assenza di sintomi della temibile Ciguatera. Io mi ero immaginato di andare in piccoli atolli, larghi al massimo un kilometro. Non avevo capito che qui negli atolli c'e' un mare, un mare interno si, ma grande assai! Cosìdal bacino di carenaggio navighiamo per un 8 o 10 miglia lungo una linea di scogliera bassa, a volte solo una striscia di sabbia, che costituisce il lato Sud dell'atollo di Apataki.
A me oggi, come già ieri, tocca stare di vedetta per segnalare le secche, dato che queste lagune non sono "cartografate". Lo sguardo corre quindi incessantemente sul tratto di mare davanti alla prua, il più lontano possibile. Sulla nostra sinistra, scorre questa linea di sabbie bianche intervallate da reef e da punti in cui l'oceano entra in laguna. Arrivati ad una grande secca affiorante, ci ancoriamo sotto vento e ci facciamo un bel giro con le maschere attorno a questa. Grandi funghi di corallo attorno ai quali gironzolano schiere di pesci delle più diverse forme, colori e specie. Molte di queste si muovono in schiere compatte, che appaiono improvvise dove avevi appena guardato senza vedere nulla. Tranquilli nuotano anche alcuni squali con la pinna nera, lunghi forse un metro. Quando nuotano verso di te senti una vaga inquietudine ma loro in verità non ti "filano" per niente...
Giunti al paese vero e proprio di Apataki, che si trova sull'orlo della pass Sud, dalla quale domani usciremo, ancoriamo vicino al canale di uscita, su un fondo blu e verde, di rocce. Mentre Paolo si gode la meritata pennica, con Lucia ed Enrico andiamo in paese col gommone. Qui l'entusiasmo per questa bella giornata va alle stelle, dato che l'acqua nel porto e sulla riva del paese e' di una limpidezza veramente rara. Camminiamo in lungo e in largo per il paese nella quiete domenicale (ma forse gli altri giorni e' lo stesso) e poi torniamo in barca. Paolo ed Enrico si mettono a lavorare per sistemare i problemi creati da una stecca della randa. Il lavoro durerà  a lungo, e la spiccata tendenza del duo a discutere animatamente di tutto, spaccando il capello in quattro, non ne accelera la conclusione...
Salvatore

Ciguatera....SI o NO?

30/08/2015: Apataki
In Polinesia (ma anche ai Caraibi) molti pesci sono portatori di una tossina (ciguatossina) che, presente in molti microrganismi, viene trasferita, seguendo la catena alimentare, dai pesci più piccoli a quelli piu' grandi. La ciguatera provoca danni a tutto l'apparato gastrointestinale e, se pur non mortale, può lasciare segni per lungo tempo. Solo i tonni, i marlin e i Mai Mai, le lampughe nostrane,ne sono esenti.  Per tutti gli altri solo la conoscenza dei locali può valutare, non con assoluta certezza, la commestibilità dello specifico pesce. Tutta questa prefazione per raccontare il siparietto di ieri sera. Durante la navigazione nella laguna di Apataki avevamo preso alla traina un bel pesce di circa 4-5 kg a noi totalmente sconosciuto. Arriviamo davanti alla pearl farm (coltivazione di perle), che la guida ci dice di proprietà di Assam, e buttiamo l'ancora. Scendiamo a terra con il nostro trofeo per visitare la farm e chiedere lumi sulla commestibilità del pescato. Deserto totale!! La farm e' stata abbandonata con tutti gli strumenti, le reti, le casse di coltivazione su un tappeto variopinto di conchiglie e valve di ostriche lucenti. Un po' delusi, ma sorpresi dalla singolare bellezza del luogo, dopo un crepitio di foto di Lucia, torniamo in barca e raggiungiamo il cantiere nautico segnalato da altre barche italiane passate qui due anni fa.  Altro ormeggio, altro ritorno a terra con in mano lo sbatacchiato trofeo. In cantiere ci accoglie un polinesiano che, visto il pesce ne sentenzia, con assoluta disinvoltura l'ottima qualità. Sulle prime rimaniamo un po' perplessi e per girare attorno all'argomento, divaghiamo chiedendo spiegazioni sull'abbandono della farm. Ci risponde che suo padre Assam ha trovato più conveniente gestire un cantiere nautico che coltivare perle e polli. Ecco che fine aveva fatto Assam!! Dopo queste divagazioni torniamo alla carica sulla possibilità di ciguatera del nostro pesce. Lui ci invita in casa e ci mostra le foto dei pesci pericolosi e quelli no, poi per ulteriore conferma chiama il padre. Finalmente conosciamo Assam, un anziano (ma proprio poco più di noi) con una faccia orientale solcata da rughe. Un tipo simpatico e cordiale che, dopo averci rassicurato sulla ciguatera, ci racconta un po' della sua vita di emigrante cinese e della grande fatica per tirare avanti. Lui, come tanti altri coltivatori di perle, è stato travolto dal crollo dei prezzi e ha deciso di abbandonare le piccole sfere per una attività, per ora, più redditizia.  Padre e figlio ci invitano a cucinare il pesce sulla brace che ci avrebbero messo a disposizione. Ancora con qualche perplessità decidiamo di accettare e torniamo in barca per prendere tutte le vettovaglie.  Lucia organizza il trasbordo:sembra una mamma di altri tempi quando si facevano i fagotti, per andare al mare, con dentro piatti, bicchieri, timballo, frittata, carciofi alla giudia,ecc...  
A terra il figlio di Assam ha già predisposto per il fuoco e alla nostra terza domanda sulla sicurezza di quel pesce ci dice, sghignazzando, che non e' più cosi' sicuro e quindi è meglio darlo a lui che se lo mangierà ben volentieri.  Convinti da questa compartecipazione al rischio decidiamo di grigliare e di invitarlo a mangiare con noi. Ok. Dopo mezz'ora di griglia il pesce è pronto ed a tavola con lui ci saranno anche suo figlio e altri tre francesi. Tutti gusteremo le ottime carni bianche e tenere del pesce anzi il polinesiano si mangerà pure la testa che e' la parte più pericolosa. Poi,dopo cordiali strette di  , si torna in barca illuminati da una splendida luna piena che sale attraverso le palme. Tutti a nanna incrociando le dita per la ciguatera.
Paolo

P.s. dopo 24 ore stiamo ancora bene!!!

The sun also rises

28/08/2015: Apataki
Siamo alla punta Teonemahina, all'angolo fra la costa Nord dell'atollo e la sua costa Est. Così siamo ridossati rispetto al dominante vento da Est, che viene fornito, dalla sollecita Pro Loco, anche nelle comode versioni Nord Est e Sud Est. Un grato pensiero a Giovanna e Dario che ci hanno garantito caldo e bel tempo: non e' colpa loro ma nostra, di chi ha incautamente ritenuto che la loro esperienza dovesse valere anche per noi. In verità qui un pericolo effettivo c'è: quello delle noci di cocco che, cadendoti sul cranio dall'alto dell'albero, possono fare male, ma molto male! Il tempo è di un grigio plumbeo e gli scrosci di pioggia sono abbastanza frequenti. Ogni tanto, sempre per insistenza della predetta e sollecita Pro Loco, fa capolino un bel sole, che pero' non si  per scottarci, del che gli siamo grati. Gettata l'ancora su un bel fondo sabbioso, ci facciamo un bagno con snorkeling, ma l'acqua e' torbidina anzichennò. Dopo pranzo altra uscita, stavolta si va a terra mentre il Cutolo si appennica more solito. Vediamo due razze nere e diversi squali con la pinna nera, curiosi di questi strani esseri che invadono il loro habitat. Paguri in quantità e anche parecchi granchioni che se ti avvicini ergono le loro chele in atteggiamento difensivo\aggressivo. Prima che faccia buio si torna al canotto dove siamo accolti dal solito scroscio d'acqua, nulla di insolito da queste parti. Speriamo che domani sia meglio, fra un cena e poi nanna. Stanotte vedremo certo quelle belle spiagge bianche assolate, con giovani coppie che corrono liete nel mare smeraldo. Poi ci sveglieremo di soprassalto.
THE SUN ALSO RISES, diceva Hemingway: il sole sorgerà ancora...

Salvatore

La fuga dei prigionieri della bella invisibile

27/08/2015: Apataki
Rangiroa, la bella invisibile. Bella certo, ma le sue numerose bellezze non erano per i nostri occhi. Non essendoci carte nautiche attendibili della laguna, non potevamo girarla, nelle sue cospicue dimensioni, in barca. Ci siamo allora prenotati per fare un giro organizzato con una barca, ma per due volte la gita e stata cancellata per il mare troppo agitato. Gli aruspici Enrico e Paolo, interpretando le previsioni meteo come sacerdoti dei riti di Eleusi, decretano che se restiamo a Rangiroa le cose peggiorano, ergo dobbiamo andarcene per non prolungare la prigionia. Alle 15 di ieri, martedì 26 agosto, salpiamo le ancore e varchiamo la pass di Tiputa. Le onde in faccia sono belle imponenti e la barca beccheggia molto forte. Delfini inviati dalla Pro Loco festeggiano la nostra uscita. Di botto siamo in mare aperto, con l'onda oceanica che ci si frange addosso. Un po' di paura per noi montanari ci sta, ma ci adeguiamo. Viene pian piano la sera. Dopo il tramonto una bella luce soffusa fra il verde e il rosa che gradualmente trascolora: ma non trascolora nel blu della notte, perché la luna, ormai a tre quarti, ci illumina la notte di un bel grigio\azzurro pallido. Tutto cio con onde alte 3 metri, che mi causano una nausea antipatica. Mangio due patate lesse preparate da Lucia e vado a letto con notevole fastidio. Poi pero' mi addormento subito e al risveglio direi proprio che la nausea mi sia passata. Paolo ed Enrico fanno i turni e mi alzo un paio di volte. Sara' stato intorno all'una di notte che vado fuori e vedo una luce di luna quasi rosata che in basso sull'orizzonte diviene un grigio\blu. La barca, che ha il fondo abbastanza piatto, sbatte violentemente ogni tanto sul mare con gran fragore, che preoccupa noi terricoli. Anche perché andiamo parecchio di bolina e il bordo laterale, la falchetta, si immerge nell' acqua. Piove a dirotto quando costeggiamo l'isola prima della nostra meta, che e' Apataki. Cielo grigio e acqua dappertutto, sopra e sotto di noi. Il nostro arrivo davanti ad Apataki , dove entriamo dalla Pass Tehere, a Nord, non e' esaltante. Pian piano pero, dopo l'ancoraggio su un fondo che pare sabbioso e sicuro, ci sentiamo più a nostro agio.
Andiamo a farci un bagno per toglierci di dosso la stanchezza della notte, specie Enrico e Paolo, che han fatto i turni di guardia

Salvatore
Rangiroa: Delfini saltano nella pass di Tiputa


giovedì 27 agosto 2015

Salvatore e Lucia: dopo 3 anni ancora su Argentina

23/08/2015: Rangiroa
Ciao, sono Salvatore Bragantini, compagno di scalate di Paolo nel secolo scorso )!). Con mia moglie, Lucia Covi, siamo atterrati a Papeete giovedi 20 la sera e ieri, 22 agosto siamo tornati, dopo forse 3 anni, a bordo di Argentina. L'appuntamento con Paolo ed Enrico Cardone (i caratisti di Argentina) era alle 13:15 al molo Ohotu di Rangiroa, e a quell'ora esatta siamo arrivati dopo aver letteralmente attraversato il mondo. La luce del sole è forte, l'orizzonte è sgombro di ostacoli e sopra la sua linea corrono le nuvole. Rangiroa e un atollo che forma come un ellisse, che avrà una dimensione sulle 20 miglia di lunghezza e di 50 di larghezza. L'atollo ha due ingressi, qui si chiamano Pass, Tiputa e Avatoru. Siamo attaccati a quello di Tiputa. Pranzo veloce, ma carestoso, in un simpatico ristorante davanti alla pass, Chez Josephine. L acqua esce dalla laguna verso l'oceano spinta da una corrente di almeno 4 nodi, e si scontra con l'onda oceanica. In questo contrasto di correnti saltano gioiosi i delfini. Sera in barca con tonno cucinato da Lucia, pas mal. Notte ristoratrice con un bel sonno. Oggi uscita da pensionati (l' acqua non e il mio elemento e mai lo sara) al cosiddetto Acquario. Coralli a go go, pesci multicolori e due squaletti che vanno dritti per la loro strada non degnandoci di uno sguardo. Poi spostiamo l'ancora e ci becchiamo una pioggia breve ma intensa proprio al momento clou. Pomeriggio con il sole e breve passeggiata a terra. Cena con i vicini di barca, Marco, Enrica, e il loro figlio Pablo, che fa scuola con la mamma. Vivono noleggiando il loro catamarano.
Salvatore

lunedì 24 agosto 2015

Le Passe delle Tuamotu

21/08/2015: Rangiroa
Da Tikehau con una navigazione notturna ci siamo spostati a Rangiroa, l'atollo più grande ed importante delle Tuamotu. Abbiamo veleggiato( ma quasi metà a motore) di notte perché per uscire dall'atollo di Tikehau bisogna avere la corrente uscente e per entrare in quello di Rangiroa la corrente entrante.  Tutte le passe sono la porta dell'atollo aperta sull'oceano da cui entra o esce l'acqua se la marea sta salendo o scendendo. Quindi si tratta di un enorme volume di acqua che va in un senso o nell'altro con una velocità che può raggiungere anche i 7 nodi e con una barca che al massimo arriva ad 8 è meglio non fare strane prove ed entrare con poca corrente a favore (non troppa altrimenti si timona male).  Ovviamente oltre alla marea entrano o escono nella laguna tantissimi pesci; per questo la passe è il punto dell'atollo dove si possono vedere concentrati la massima quantità e varietà di pesci.  Tutti i diving (centri di immersioni) portano i sub ad immergersi sui bordi della passe o al centro della passe stessa dove una corrente, entrante,ti spara dentro l'atollo e si viaggia a 15-20 metri di profondità mentre il fondo ricoperto di coralli scorre sotto di te. E' una sensazione bellissima stare fermi e correre sopra il fondale insieme ai pesci. Ricordate la descrizione che feci delle immersioni nelle passe di Fakarava? C'era quella che si chiama Alì Baba credo per evocare un tappeto volante su cui si potrebbe star seduti e vedere scorrere sotto il mondo. Le immersioni che abbiamo fatto in questi giorni, nelle passe di Tikehau e oggi in quella di Rangiroa, ci hanno regalato queste sensazioni e finalmente la visione di una grande manta, 4 metri di apertura alare, che ci ha volteggiato sopra avanti e indietro. 

Insomma questi atolli polinesiani meritano davvero la fama di uno dei posti più belli del mondo in cui ammirare tutta la vita sotto il mare. Da domani saremo in quattro: arrivano Lucia e Salvatore Bragantini ma credo che Salva,essendo fondamentalmente terricolo,ci seguirà solo dall'alto guardandoci con la maschera.
Paolo

Tornati alle Tuamotu

17/08/2015 Tikehau
Dato che Enrico non le aveva viste, eccoci di nuovo alle Tuamotu, atollo di Tikehau. Siamo arrivati da Tahiti con una bella navigazione di bolina larga per 170 miglia. L'ingresso nella pass è semplice anche se le tabelle di marea che abbiamo non tengono conto di tanti altri fattori: il vento e la sua direzione ,la posizione della pass rispetto al vento.
Infatti pur entrando in regime di aumento di marea in realtà ancora c'erano 2 nodi di corrente uscente, ma qui la pass è larga e basta dare un po' più di motore. Problemi potranno esserci in altre isole dove la corrente nella pass può raggiungere anche i 7 nodi. Poi vedremo!  Per ora siamo ancorati di fronte al paese che in realtà è costituito da poche case sparse,un negozietto, l'ufficio postale e, strano ma vero, ben quattro chiese per circa 400 abitanti. Ci sono i cattolici, i protestanti, i Santi (chiesa di Cristo) e gli avventisti del settimo giorno; ognuno con il suo edificio di culto.  Sarebbe interessante conoscere come i vari missionari siano riusciti a convincere una parte così esigua di popolazione a cambiare credenza in base a spiegazioni sulla profonda(!?) differenza che c'è fra le quattro religioni, tutte basate sulla figura di Cristo. Differenze che anche noi, pur se pessimi cattolici, difficilmente conosciamo. Chi sa se magari qualche piccolo aiuto materiale,arrivato dall'Europa, possa aver contribuito a far cambiare bandiera. Vale sempre il discorso della grandezza della civiltà europea!!!???
Paolo

lunedì 10 agosto 2015

NUNZIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM: HABEMUS ASSICURAZIONEM

09/08/2015: Moorea
Dopo alcune fumate nere ecco finalmente una fumata quasi bianca. Il Camerlengo e il Cardinal vicario, dopo poco, si affacciano al balcone della facciata di San Pietro ed annunciano al fedele Paolo che è arrivata la mail con la copia dell'assicurazione. Grande giubilo del fedele che si spertica in applausi ed invocazioni, anche se c'è lui solo nella piazza deserta. I gendarmi pontifici, ben acconciati nella loro michelangiolesca uniforme gialla e blu, perdono il loro applomb per correre a ricoverare il pazzo. 
Guardie svizzere in alta uniforme
Il poveretto, ripresa coscienza, spiega loro che tanto attendeva questo momento e che sarebbe stato anche capace di chiudere a chiave, nella Cappella Sistina, il Cardinal Cardonis per costringerli a partorire la polizza. Le guardie svizzere, dopo aver ascoltato con stupita comprensione, consigliano di attendere il momento della pubblica ostensione del documento autentico perché è successo che anche qualche Papa fosse un antipapa, una femmina o un gran rifiutatore. Ma per quest'ultimo, assicurano i gendarmi, il sommo padre Dante ha  già spalancato le porte dell'inferno, riferendosi al povero Celestino V. Il nostro, appena rassicurato da tanta giustizia, si riprende e si avvia lentamente verso via della Conciliazione che a quell'ora appare stranamente vuota: niente auto, né pulman, né turisti,solo qualche negozio aperto ma privo di clienti e di commessi. Paolo, sbigottito da un tale deserto, vaga attonito lungo la strada quando la sua attenzione viene attirata da un internet caffè, anch'esso deserto, dove sul pavimento sono sparsi decine di fogli. Incuriosito entra; il suo sguardo si posa su una pagina, poi su un'altra e poi su una terza. "Ma è la polizza!!!" esclama stupito. Si china e incomincia a raccogliere e riordinare i fogli.
Pagina 1, 2, 3... pagina 40, come tutte le assicurazioni scritte piccolo piccolo per evitare di esser lette. Ma lui è diligente, legge pagina dopo pagina, si accorge di qualche piccolo errore, raccoglie insieme le pagine e cerca una spillatrice. Eccola sul tavolo, l a afferra felice e, come per compiere un atto conclusio di una tormentata vicenda, la schiaccia per legare insieme tutti i fogli...TAC...Il rumore metallico lo sveglia dal sonno e si ritrova davanti alla tastiera del computer dove si era addormentato mentre iniziava a scrivere il diario. Scherzi apparte: ancora non si è trovato un internet point che possa stamparci la copia (ovviamente non l'originale!) dell'assicurazione che il broker di Enrico gli ha spedito sul suo ipad. E così la fumata non è proprio bianca.
Ciao a tutti. 
Paolo

venerdì 7 agosto 2015

Balene a Moorea

5/08/2015: Moorea
Ieri con Enrico ci siamo finalmente staccati dalla banchina di Papeete e con un bel vento di bolina siamo arrivati a Moorea. Non che il problema dell'assicurazione scaduta fosse risolto completamente perché ancora in mano non abbiamo niente. Il suo assicuratore ha scritto ad Enrico che il versamento del premio era stato ricevuto e che l'assicurazione era rinnovata; speriamo che presto arrivi una copia della polizza da stampare e mostrare all'ingresso nei porti (che altrimenti non ti fanno ormeggiare).  Ieri sera, durante una passeggiata a terra, ci hanno detto della presenza delle balene sulla costa nord di Moorea, proprio dove siamo noi. Quindi stamattina eccoci pronti ad uscire in barca per avvistare le megattere e magari nuotare vicino a loro come ci ha raccontato di aver fatto un nostro amico. Leviamo l'ancora, usciamo dalla passe e subito notiamo molti barchini che gironzolano intorno ad un punto fuori la barriera. Ci dirigiamo a vela, per non fare rumore col motore, verso quel punto e quando arriviamo vediamo sulle barche tanta gente armata di binocoli e macchine foto mentre i marinai tengono allegramente il motore acceso. Noi continuiamo ecologicamente con la vela silenziosa. 
Tutti aspettano e sperano; passa un'oretta e all'improvviso uno spruzzo d'acqua seguito dal dorso flessuoso del cetaceo. Macchine foto a raffica come mitragliatrici, ma solo pochi fortunati riusciranno a fissare l'immagine di una gobba grigio scuro che si inarca e poi scompare. A quel punto dai barchini tutti si tuffano in acqua con pinne e maschere per cercare di nuotare, accompagnati da un istruttore, vicino alla balena. Anche noi siamo tentati ma uno solo può farlo mentre l'altro deve rimanere a governare la barca. Indecisi,aspettiamo un po'. Poi vediamo che tutti quelli in acqua risalgono sulle loro barche e capiamo che per oggi non se ne farà più niente. Gli istruttori hanno deciso di spostare i barchini e provare più in la. Io sarei rimasto ancora un po' ma Enrico sentenzia che non ne vale la pena e quindi accendiamo il motore e andiamo ad ormeggiarci nella baia di Cook, quella del famoso capitano inglese che però non entrò mai qui ma nella baia a fianco. Errore dei cartografi o degli storici?
Paolo

martedì 4 agosto 2015

Papeete: Ancora QUI !!!

3/08/2015: Papeete
Sono attaccato alla banchina del porto di Pappete da una settimana. Enrico è arrivato il 29 sera ma senza l'assicurazione per cui la barca non si può muovere. Oggi è arrivata la lettera del suo agente che conferma la validità della polizza ma ancora non ne abbiamo una copia che speriamo arrivi via mail.  In questi giorni ho fatto qualche lavoretto in barca e ho approfittato per fare una bella gita all'interno di Tahiti. Ho prenotato un tour con un'agenzia che con fuoristrada ci ha portato nel cuore di Tahiti: la valle di Papenoo. La valle verdissima è circondata da montagne su cui cresce un mondo vegetale ricchissimo. Dalle pareti verticali scendono decine di cascate che spesso si tuffano in un laghetto verde smeraldo in cui il bagno è d'obbligo.  Mi sembrava di essere tornato alle Marchesi. In più questa valle ha un valore storico perché qui si rifugiarono gli ultimi fedeli dell'antica religione polinesiana e, fino al 1846, fu anche nascondiglio per i ribelli tahitiani ostili ai francesi della civiltà occidentale!!!???
Paolo