Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

venerdì 26 dicembre 2014

Buon Natale da Argentina

“A rega questa nu la raccontamo!......anzi invece mo va a racconto”.

Ricordate il film "Riusciranno i nostri eroi a trovare l'amico misteriosamente scomparso"con Alberto Sordi?   L'attore dopo una figuraccia sentenzia come sopra. Embé noi uguaglio. 
Invece poi pensandoci è meglio raccontarla.

L'ANTEFATTO (anche per aggiornare il diario): il 21 sera arriviamo a Moustique, isola privata, dove tutto è curato e leccato e dove è concesso solo ormeggiare a caro prezzo e camminare per 200 m. Non essendoci informati prima siamo alla ricerca di un aereo per Angelo ma qui atterrano solo piccoli aerei per i vip.  L'indomani 22, con un bel ventone, ce ne andiamo a Bequia dove dovrebbe esserci qualcosa ma neanche qui troviamo l'aereo giusto e quindi su di nuovo le vele per andare a San Vincent.  Arriviamo nel primo pomeriggio, ma dove lasciare Angelo? Il posto più bello e un po' a nord dell' aeroporto ma, avendo un dubbio sui collegamenti terrestri, decidiamo di andare vicino alla capitale.

IL FATTO: Vediamo una rada ben ridossata con tante barche e ci dirigiamoli. C'è anche una porta di ingresso, con tanto di pali rossi e verdi e l'ormeggiatore che ci viene incontro per offrirci una boa dicendo "follow me". Noi lo followiamo ma, improvvisamente appena passata la porta, il primo SDRENG (abbiamo toccato) poi un secondo SDRENG e infine un terzo. Ormai siamo dentro a Blue lagoon e la profondità va bene. Ci ormeggiamo alla boa recriminando contro l'ormeggiatore; lui fa lo gnorri e sentenzia di poterci guidare fuori attraverso un passaggio tra due barriere che il portolano definisce stretto e pericoloso. Insomma un errore da principianti. Enrico, al timone, non controlla il cartografico in cui sono segnati i refe; io, deresponsabilizzato dal non essere al timone, dimentico di controllare pur avendo evidenziato sul portolano la pericolosità di questa Blue Lagoon. Andiamo a dormire preoccupati.

LA MORALE: bisogna stare sempre con cento occhi sopratutto quando ci si avvicina a terra perché il momento del coglion è sempre in agguato.

FINALE: a questo punto bisogna raccontarvi la fine. La mattina dopo 23 dic Angelo parte e noi, visto che ormai la barca è ben ormeggiata, decidiamo di andare a fare un escursione sul vulcano Soufriere. Con un taxi andiamo all'inizio del sentiero. Un'ora e mezza di camminata dentro la foresta pluviale ci
porta sul bordo del vulcano(spento) a 1200 m. Grandi nebbie ed un vento freddo ci fanno dubitare della scelta, poi improvvisamente il cielo si apre e riusciamo a vedere il laghetto sul fondo del cratere ed anche il mare che circonda l'isola. Pochi minuti che ripagano la fatica e che fanno anche tornare indietro gruppi di turisti che, ormai delusi ,erano partiti per la discesa. Il pomeriggio torniamo in barca e cominciamo sul gommone lo scandaglio del fondo per vedere come uscire. Il giorno dopo continuiamo a scandagliare. L'ormeggiatore dice di non preoccuparsi perché lui ci guiderà fuori attraverso lo stretto e sinuoso passaggio. Dopo le false indicazioni all'ingresso i dubbi restano tutti. Comunque alle 11 decidiamo di uscire guidati avanti da lui e sopratutto tenendo conto dei rilevamenti fatti da noi e delle indicazioni del profondimetro che guarda avanti. Enrico sull'ipad controlla la rotta e io al timone con un'occhio all'ormeggiatore (che ci precede con la sua barca) e l'altro occhio incollato al profondimetro. Arriviamo al punto sinuoso con frangenti a destra e a sinistra; una doppia curva e finalmente tiriamo un sospiro di sollievo. Siamo fuori. Tutto è bene quel che finisce bene comunque ci servirà di lezione.
Una volta fuori alziamo le vele e dirigiamo a nord per arrivare a wallilabou bay: un bel posto dove hanno girato il film "la maledizione della prima luna". Ancora campano di ricordi di quell'evento e tutto fa brodo per attrarre turisti. Anche noi dobbiamo adeguarci e mangiare al ristorante piratesco; alla fine la cena della vigilia di natale non è affatto male ed anche il prezzo non è piratesco. Poi si torna in barca e come da tradizione apriamo il panettone che Rita ha portato da Roma. Prima di cena aveva preparato delle frittelle tradizionali della sua Calabria. Brindisi con rum e poi gli auguri. Buon Natale a noi ed anche a tutti voi che ci seguite.

Paolo

1 commento:

  1. Quanto sono state dure le toccate? Immagino che l'ormeggiatore sia stato multato sonoramente!!
    Renato

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