30 aprile Fatu Hiva
Fatu Hiva è uno degli ultimi paradisi rimasti: un puntino in mezzo all'oceano Pacifico fatto di montagne sorte dal mare e coperte da foreste di palme e tante altri tipi di alberi in un susseguirsi di valloni, creste, meravigliose cascate di un acqua che più pura non si può. La baia delle Vergini, dove siamo approdati, sembra addirittura finta con le sue valli e sopratutto i suoi alti pinnacoli di roccia vulcanica (da cui il nome di verghe e non vergini come i missionari hanno imposto). Al tramonto le verghe si illuminano grigio scuro, in contrasto col verde brillante delle palme, quasi a simulare l'ingresso nella valle dell'Eden. Dietro la "porta" una strada con case semplici e una chiesa cattolica dove la sera si riunisce la comunità a pregare cantando "himene" (inni sacri). Tutti ti salutano e sono estremamente gentili, ti dedicano il loro tempo. Nella nostra società, dove il tempo è denaro, al massimo forniamo una rapida informazione se qualcuno la chiede. A proposito di denaro, qui vale più il baratto dell'acquisto: si preferisce scambiare un sacco di pompelmi con una bottiglia o con una maglietta. Peccato che noi siamo arrivati impreparati e avevamo ben poco da scambiare. Allora siamo ricorsi ai nostri euro per avere frutta, lavanderia e cene (solo in case private perché non esistono ancora alberghi o ristoranti). Ed è qui che casca l'asino, che l'Eden comincia a snaturarsi. Mentre la maggioranza delle persone ancora mostra una disponibilità illimitata e disinteressata,quelli che invece cominciano ad essere in contatto con i pochissimi turisti (in pratica solo quelli delle barche a vela) mutano mentalità e iniziano a farsi i conti; azzardando a volte prezzi esagerati. E' la fase di transizione tra lo scambio-baratto e l'uso del denaro con tutte le sue regole. Credo che anche qui a Fatu Hiva,la più sperduta delle isole Marchesi,tra poco l'Eden sarà finito e tutta la poesia dei quadri di Paul Gauguin rimarrà solo nei musei. A proposito di Gaugin ora partiremo verso Hiva Hoa, l'isola dove il pittore è sepolto e dove noi,c ome tutti i turisti andremo a fare il "pellegrinaggio" contribuendo così ad affollare i luoghi e a chiedere acquisti e non scambi. Così va il mondo.
Paolo
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