Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

domenica 3 maggio 2015

Come lentamente si perdono anche gli ultimi angoli di paradiso

30 aprile Fatu Hiva
Fatu Hiva è uno degli ultimi paradisi rimasti: un puntino in mezzo all'oceano Pacifico fatto di montagne sorte dal mare e coperte da foreste di palme e tante altri tipi di alberi in un susseguirsi di valloni, creste, meravigliose cascate di un acqua che più pura non si può. La baia delle Vergini, dove siamo approdati, sembra addirittura finta con le sue valli e sopratutto i suoi alti pinnacoli di roccia vulcanica (da cui il nome di verghe e non vergini come i missionari hanno imposto). Al tramonto le verghe si illuminano grigio scuro, in contrasto col verde brillante delle palme, quasi a simulare l'ingresso nella valle dell'Eden. Dietro la "porta" una strada con case semplici e una chiesa cattolica dove la sera si riunisce la comunità a pregare cantando "himene" (inni sacri). Tutti ti salutano e sono estremamente gentili, ti dedicano il loro tempo. Nella nostra società, dove il tempo è denaro, al massimo forniamo una rapida informazione se qualcuno la chiede. A proposito di denaro, qui vale più il baratto dell'acquisto: si preferisce scambiare un sacco di pompelmi con una bottiglia o con una maglietta. Peccato che noi siamo arrivati impreparati e avevamo ben poco da scambiare. Allora siamo ricorsi ai nostri euro per avere frutta, lavanderia e cene (solo in case private perché non esistono ancora  alberghi o ristoranti).  Ed è qui che casca l'asino, che l'Eden comincia a snaturarsi. Mentre la maggioranza delle persone ancora mostra una disponibilità illimitata e disinteressata,quelli che invece cominciano ad essere in contatto con i pochissimi turisti (in pratica solo quelli delle barche a vela) mutano mentalità e iniziano a farsi i conti; azzardando a volte prezzi esagerati. E' la fase di transizione tra lo scambio-baratto e l'uso del denaro con tutte le sue regole. Credo che anche qui a Fatu Hiva,la più sperduta delle isole Marchesi,tra poco l'Eden sarà finito e tutta la poesia dei quadri di Paul Gauguin rimarrà solo nei musei. A proposito di Gaugin ora partiremo verso Hiva Hoa, l'isola dove il pittore è sepolto e dove noi,c ome tutti i turisti andremo a fare il "pellegrinaggio" contribuendo così ad affollare i luoghi e a chiedere acquisti e non scambi. Così va il mondo.

Paolo

Nessun commento:

Posta un commento