Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

sabato 23 aprile 2016

Aprile 2016 Nuova Zelanda



Quest'anno il diario inizia nel posto in cui a novembre finirà.
Per arrivare in Polinesia invece di girare il mondo verso ovest,abbiamo preso l'aereo verso oriente e ci siamo fermati prima in Nuova Zelanda.
Era tanto che volevo venire agli antipodi per visitare un paese annoverato tra quelli occidentali in cui la natura ha una presenza preponderante.  E in effetti è proprio così .  I quattro milioni di abitanti, su una superficie grande quasi quanto l'Italia, lasciano tanto spazio vergine dove l'occhio spazia per chilometri  (sopratutto nell'isola del sud) senza incontrare una casa.  Si ha la sensazione che qui ci sia posto per tutti ed infatti chi viene qui e ha voglia di fare, non trova ostacoli ; un lavoro è facile trovarlo, la gente non è diffidente come in Europa anzi sempre disponibile ad aiutarti,  la popolazione prevalentemente giovane ,rispetto a quella della vecchia Europa, ti da un senso di vitalità.
Siamo in sei a girare con un pulmino in affitto: io con Rita, Adolfo e Bruna,Ornella e l'immancabile prof. Sandro Iannetta, vera colonna di Argentina.
Abbiamo cominciato con l'isola del sud perché, essendo agli antipodi, ad aprile sta arrivando l'inverno.  Ed è qui che i panorami sono veramente solenni: boschi  selvaggi, laghi, fiumi e torrenti incontaminati, cascate a profusione(anche perché in alcuni posti piove  10 volte più che in Italia) , fiordi,golfi, insenature profonde dove intorno al XIII secolo sono approdate le prime rudimentali imbarcazioni con cui i Maori, partiti dalla Polinesia, hanno concluso la loro migrazione iniziata secoli prima dall'Indonesia.  Noi con la barca faremo lo stesso percorso dei Maori,dalla Polinesia alla Nuova Zelanda, ma in 5-6 mesi e non in 5-6 secoli. Certo navigare a quei tempi era un po più difficile che ai tempi del capitano inglese Cook a fine settecento ed infatti i Maori si fermarono soprattutto  all'isola del nord più calda ed accogliente.  Cook,alla ricerca di nuovi territori per la corona, si spinse fino all'estremità meridionale e fece la cartografia nautica  della nuova Zelanda ( e non solo ) compresi i fiordi sud occidentali.  Ne visitò alcuni ma non si spinse, saggiamente, all'interno di uno particolarmente profondo ,il Doubfull sound (il fiordo del dubbio), in cui probabilmente non sarebbe riuscito ad ormeggiare e sopratutto ad uscirne.
Noi quel fiordo lo abbiamo visitato da turisti su una nave che ti permette di stare comodamente seduto mentre bevi un caffè e vedi scorrere i ripidi versanti del fiordo ricoperti di lussureggiante vegetazione rigata da centinaia di cascate.
Mentre ammiravo la potenza di questa natura ripensavo a Cook e al suo dubbio di fronte all'ingresso del fiordo; non voglio assolutamente paragonarmi al grande capitano ma credo che la sensazione di insicurezza quando si affronta per la prima volta una situazione sconosciuta sia comune a tutti.  Quando ho visto per la prima volta le pass delle isole Tuamotu qualche dubbio lo avevo; poi tutto è andato bene ma il il punto interrogativo ti ronza sempre in testa ed è bene che sia così.
Tornando al nostro viaggio dovrei raccontarvi tante altre belle giornate fatte di lunghe camminate, visite di moderne città con qualche bell'edificio coloniale, musei interessanti e organizzatissimi, navigazioni su bellissimi laghi ma sicuramente tante parole non valgono un'esperienza diretta.  Veniteci e provate.
L'unica cosa che aggiungerei è che qui si ha la sensazione forte e continua della wilderness, difficile da trovare nella nostra Europa, ma la si può solo ammirare dall'esterno  perché tutto è talmente ben organizzato e guidato che spesso sembra di vivere in un film dove tutto funziona perfettamente  (ricordate il film Truman show?). Si avrebbe voglia di uscire dai sentieri, di uscire dalle regole, di uscire dal film ma non lo si può fare  (perché è  vietato e perché è anche difficile ).
Ma si sa..... queste sono considerazioni di un vecchio brontolone.
Al prossimo diario, forse direttamente dalla Polinesia.
Paolo
Il fiordo di Milford Sound
navigando nel fiordo di Milford Sound
Il monte Aspiring

Il nostro pulmino

Alla testata del ghiacciaio Franz Josef dove è vietato proseguire

Il mare del parco nazionale Abel Tasman
Viaggiando in auto, una montagna sconosciuta

Il monte Cook di 3724 metri: il più alto dell'Australasia

2 commenti:

  1. Riprende il blog di Argentina in prossimità della ripresa della navigazione. Renato Serafini

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  2. Toh,chi si risente!!Sono entrata nel blog un pò per caso un pò per...nostalgia! e vi ho ritrovati con grande stupore e piacere. Buone vacanze a tutti voi. A presto cesira

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