Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

giovedì 11 giugno 2015

Arrivati alle Tuamotu

9/6/2015: arcipelago delle Tuamotu,atollo di Fakarava
Primo diario dalle Tuamotu. Una pigrizia esasperante mi ha avvolto da qualche giorno e solo ora mi metto al computer per mandare qualche notizia. Siamo arrivati a Fakarava il 4 giugno dopo tre giorni esatti dalle isole Marchesi. E' stata una navigazione abbastanza facile al traverso-lasco che però si è conclusa con circa 10 ore di motore causa assenza di vento. La luna piena ci ha illuminato lungo la rotta rendendo la navigazione un vero piacere.  Anche un paio di tonni ci hanno fatto compagnia nella padella. Sabato 6 sono arrivate alle Tuamotu, strapazzate da due giorni di voli, ma comunque ancora pimpanti Giovanna e Daria. Queste isole sono anelli di barriera corallina, alti massimo 1-2 metri sul livello del mare, e sono quello che rimane di un'isola montuosa vulcanica ormai sprofondata; le isole della Società (Tahiti,Bora Bora,ecc) sono invece ancora in una fase precedente in cui, dentro la barriera corallina ancora si alzano alte montagne. Le Tuamotu hanno all'interno della barriera, lagune che comunicano con il mare aperto attraverso delle passe che consentono all'acqua dell'oceano di entrare ed uscire con la marea e con l'acqua entrano ed escono migliaia di pesci di tutte le specie. Oggi con Dario ho fatto un'immersione nella famosa passe Garuae dove mante e squali ci hanno affascinato mentre la corrente ci trasportava sopra il fondo pieno di coralli: sembrava di volare sopra un tappeto volante a 10 metri di profondità. L'immersione vicina si chiama Alì Babà forse perché dall'inizio alla fine il tappeto volante ti trasporta ancora più velocemente. Qui,al contrario delle Marchesi dove il bello era sopra,la meraviglia è sotto; fuori le poche palme, aggrappate ad una strisciolina di terra, sembrano lottare contro il vento che viene dall'oceano e cercano di dare riparo ai pochi abitanti (150, e qui sono tantissimi rispetto agli altri atolli) della capitale Rotoava.
Paolo

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