9/6/2015: arcipelago delle Tuamotu,atollo di Fakarava
Primo diario dalle Tuamotu. Una pigrizia esasperante mi ha avvolto da qualche giorno e solo ora mi metto al computer per mandare qualche notizia. Siamo arrivati a Fakarava il 4 giugno dopo tre giorni esatti dalle isole Marchesi. E' stata una navigazione abbastanza facile al traverso-lasco che però si è conclusa con circa 10 ore di motore causa assenza di vento. La luna piena ci ha illuminato lungo la rotta rendendo la navigazione un vero piacere. Anche un paio di tonni ci hanno fatto compagnia nella padella. Sabato 6 sono arrivate alle Tuamotu, strapazzate da due giorni di voli, ma comunque ancora pimpanti Giovanna e Daria. Queste isole sono anelli di barriera corallina, alti massimo 1-2 metri sul livello del mare, e sono quello che rimane di un'isola montuosa vulcanica ormai sprofondata; le isole della Società (Tahiti,Bora Bora,ecc) sono invece ancora in una fase precedente in cui, dentro la barriera corallina ancora si alzano alte montagne. Le Tuamotu hanno all'interno della barriera, lagune che comunicano con il mare aperto attraverso delle passe che consentono all'acqua dell'oceano di entrare ed uscire con la marea e con l'acqua entrano ed escono migliaia di pesci di tutte le specie. Oggi con Dario ho fatto un'immersione nella famosa passe Garuae dove mante e squali ci hanno affascinato mentre la corrente ci trasportava sopra il fondo pieno di coralli: sembrava di volare sopra un tappeto volante a 10 metri di profondità. L'immersione vicina si chiama Alì Babà forse perché dall'inizio alla fine il tappeto volante ti trasporta ancora più velocemente. Qui,al contrario delle Marchesi dove il bello era sopra,la meraviglia è sotto; fuori le poche palme, aggrappate ad una strisciolina di terra, sembrano lottare contro il vento che viene dall'oceano e cercano di dare riparo ai pochi abitanti (150, e qui sono tantissimi rispetto agli altri atolli) della capitale Rotoava.
Paolo
ciao
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