Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

sabato 17 marzo 2018

CAPE TOWN 16 marzo 2018


ANCORA IN PORTO PER LE ULTIME .....

Saldamente legati alla banchina del porto stiamo ancora aspettando l'ennesima visita del rigger (quello che ripara e regola tutto quello che riguarda l'albero della barca).
Farmer è  veramente un personaggio. Ti da gli appuntamenti che non rispetta mai ma essendo bravo, almeno questa è  l'impressione, è molto richiesto e quindi si fa attendere a lungo.
Saremmo dovuti partire oggi ma questo inconveniente ci ha fatto rimandare e meno male perché fuori c'era vento forte.
Discutendo con il rigger Farm

Enrico voleva partire a tutti i costi anche senza trinchetta se  Farm non si fosse presentato stamattina mentre io ero assolutamente contrario sia per questa navigazione e sopratutto per la prossima dal Brasile alle Azzorre dove ci aspetta sicuramente un bel po' di bolina.  Soliti dissensi tra i due armatori!
Comunque per fortuna il nostro uomo è  venuto ed ha cominciato il lavoro evitandoci una discussione spiacevole.
Inoltre anche Bobo ed Eugenio ieri  avevano verificato la possibilità spostare il biglietto dal Brasile e quindi tutta l'urgenza di partire scemava.
Fermi tutti è  arrivato Farm!  Interrompo un attimo...............
20 minuti di lavoro e voilà. ....finalmente possiamo partire domattina.
Onore al merito a Farm che comunque ha lavorato un paio d'ore , ci ha dato vari suggerimenti,  e addirittura non ha voluto un centesimo per il suo lavoro.
Ce lo aveva fatto conoscere Francesco, un napoletano che aveva fatto la coppa America e poi si è fermato qui a lavorare nella veleria di Ulman Sail  (notizia per i velisti: qui le vele costano un terzo che in Italia perché ovviamente la mano d'opera costa molto meno e poi te le spediscono pure).
Francesco ormai vive qui ed è contento del suo lavoro e di come guadagna. Anche la moglie e le due figlie perfettamente ambientate.    Altri italiani costretti ad emigrare!
Insomma pare che ora sia quasi tutto fatto ......anche la spesa!  Ho pure pulito finalmente il lurido pavimento e  imposto il cambio scarpe sulla barca.
Questi giorni sono trascorsi tra continue riparazioni e ricerca di pezzi di ricambio.   Quando una barca naviga per tante  miglia le sollecitazioni sono così forti che si scassa tutto  e devi sempre controllare e riparare.
Una gran barca di 25 metri con dietro la Table Mountain
Fabrizio ,che aveva fatto con noi il Capo di Buona Speranza è tornato il 10 al suo lavoro in Italia dopo averci dato veramente un grande aiuto.   Grazie Fabrizio!!!
Tre giorni fa Bobo ed Eugenio sono arrivati con una valigia carica di pezzi di ricambio e con tanto entusiasmo che mi ha consentito di delegare con tranquillità un sacco di cose.
Eugenio e Bobo davanti alla vecchia torre di controllo
Gli unici due giorni di riposo che ci siamo concessi sono stati di domenica per andare a visitare Capo di Buona Speranza con il bus da terra.   Un casino di gente, solite foto di rito sul capo, al farò. Comunque bello vedere da terra quello che era stata una meta importante per mare.
E poi una gita di 900 metri (senza allenamento ) sulla Table Mountain che sovrasta Cape Town ed ovviamente il porto.  E' una presenza fissa che incombe e che ti stuzzica a salirci sopra. 
Fabrizio, da buon trentino è  tornato addirittura a piedi fino alla barca "le la la muntagna" mentre noi ,ben più vecchi ci siamo comodamente accomodati in un taxi.
Antico e moderno
Due parole su Cape Town.  Certamente una bella città curata e con una presenza di bianchi di almeno il 30%.  A Durban, la città da cui eravamo partiti,  non vedevi un bianco nemmeno a pagarlo e ci avevano raccomandato di girare solo in macchina ma devo dire che tutta questa insicurezza non l'ho percepita.
Apartheid
Durban non è certamente una gran bella città essendo il maggior porto di scambio commerciale per il Sud Africa mentre Cape Town ,almeno qui in intorno a questo marina, è  pulita ed elegante ( molto più di Roma).  Tanti turisti. Tanti bianchi. Sensazione di tranquillità.
Per qualche notizia in più sulla storia di questo pezzo d'Africa vi rimando a tra qualche giorno quando sarò in navigazione e finalmente avrò più tempo. Vi anticipo solo che ,come dalla foto, qui ci sono stati ben  quattro premi Nobel per la pace.
I quattro premi Nobel per la pace del Sud Africa
 Segno che qualche problemino di convivenza tra bianchi e neri ha segnato la storia di questa nazione.
Al prossimo diario dall'Oceano Atlantico.
Paolo


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