Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

lunedì 19 marzo 2018

IN NAVIGAZIONE VERSO SANT’ ELENA

19 marzo 2018 lat 30 45 sud long 13 08 est
IN NAVIGAZIONE VERSO SANT’ ELENA

Ore 5, è ancora notte. Le stelle, che brillavano quando sono andato a
dormire, ora sono scomparse dietro una coltre di nubi ma non sembra che
portino pioggia anzi il barometro è in leggera risalita.
Il mio turno di guardia era iniziato alle 3,30. Bobo mi ha salutato
consegnandomi Argentina che filava a 8 nodi con randa a due mani.
Eravamo partiti due giorni fa da Cape Town la mattina alle 11 a motore
guardando per l’ultima volta la distesa piatta della cima della Table
Mountain che sovrasta la città. La previsione ci assicurava un bel vento
da sud e così è stato dopo poche ore e pare che continuerà ancora
spingendoci dritti verso Sant’Elena.
Dopo un mare pieno di alghe e rami, provenienti dalla costa, l’acqua si è
pulita ed abbiamo potuto utilizzare il nostro amico Watt&sea che ci
assicura una bolletta elettrica gratuita.
Per ora una navigazione tranquilla a parte una improvvisa e urgente
riduzione della randa per non previste raffiche oltre i 30 nodi. Ieri
mattina,alle prime luci dell’alba.
Avevamo lasciato Cape Town senza aver avuto il tempo di visitare la città.
Un unico giro sul bus turistico scoperto (quello del mordi e fuggi alla
giapponese) che nel centro della città ci ha regalato delle belle immagini
di una città moderna con alcune tracce del passato coloniale, del nuovo
sviluppo economico-edilizio e di luoghi dove si sono svolte le tappe
storiche del lento cammino verso la democrazia di una nazione ancora
segnata dall’Apartheid.
Iniziato nel 1948, terminato solo formalmente nel 1990 con il presidente
De Klerk a seguito delle forti pressioni internazionali e della tenace e
convinta opera di due premi nobel della pace, l’arcivescovo Desmon Tutu e
sopratuto di Nelson Mandela, l’Apartheid è ancora fisicamente visibile
nelle shiptown (che vedi da lontano nel giro turistico) dove vennero
confinati per legge i neri e dove, in gran parte, ancora vivono non per
legge ma per povertà.
Storia complessa quella del Sud Africa.
Tutto cominciò nel 1487 quando il portoghese Bartholomeu Dias raggiunse
il capo battuto da venti impetuosi che battezzò Cabo de Boa Esperanca.
Qualche anno più tardi Vasco de Gama doppiò il capo e si diresse verso il
Mozambico e infine l’India: il vero obiettivo dei portoghesi per i loro
traffici commerciali con l’oriente.
Fino alla fine del 1500 i portoghesi ebbero poca concorrenza ma poi altre
potenze marinare si affacciarono sulla scena Africana: gli Olandesi e poi
gli Inglesi.
All’inizio gli Olandesi crearono delle basi per il rifornimento delle navi
insediandosi ed espandendosi verso il territorio a NE. Ovviamente in
questa lenta migrazione vennero a contatto con le popolazioni locali e ne
nacque una popolazione mista dedita sia ai commerci ma più allo
sfruttamento del territorio. I famosi Boeri sono una popolazione
prevalentemente olandese ma con influenze locali.
Gli inglesi utilizzarono il territorio soprattutto come base per i
commerci ma i veri attriti nacquero nella seconda metà dell’ottocento
quando vennero scoperte immense risorse di oro e diamanti.
Forti contrasti sfociati in sanguinose guerre prima vinte dai Boeri ma poi
decisamene dagli Inglesi.
Pax inglese, regole inglesi in cui restarono completamente fuori i Neri e
i Coulored.
Dovranno passare molti anni di violenze che portarono nel 1948 alla
promulgazione ufficiale di leggi che vietavano ai Neri praticamente tutti
i diritti: la famosa Apartheid (termine afrikaans che significa “stato di
separazione")
Ancora violenze fino agli anni ’80.
Per dare un dato importante bisogna ricordare che i Bianchi costituivano
solo il 16% della popolazione,mentre 50 anni prima erano il 20% ed in più
continuavano a diinuire.
Nel 1986 il presidente Botha annuncia il superamento dell’Apartheid e
timide riforme ma è il successore De Klerk (altro premio nobel per la
pace) che realizza la vera fine sia dell’Apartheid che delle
discriminazioni verso tutti i partiti ed il rilascio dei prigionieri
politici. Il più famoso sarà proprio Nelson Mandel dopo 27 anni di
carcere.
Nel 1991 si avviarono i negoziati per la formazione di un governo
multiraziale per scrivere una nuova Costituzione.
Costituzione promulgata nel 1994 che finalmente garantiva la libertà di
parola, di culto, il diritto ad un alloggio adeguato ed alti benefici,
vietando discriminazioni di qualsiasi tipo.
La nuova bandiera,con i colori dell’arcobaleno, fu il simbolo di pacifiche
elezioni. 63% all’ANC (African National congres) 37% al National Party
(Bianchi e Coloured)
Nel 1999 le successive elezioni (con Mandela dimessosi da presidente
dell’ANC) videro un ulteriore rafforzamento del partito 70%.
La storia ci dirà se l’Apartheid verrà superato dopo la forma anche nella
sostanza.
Paolo


Uccendo dal porto verso la Table Mountain

Nessun commento:

Posta un commento