Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

venerdì 29 giugno 2018

AZZORRE….UNA PICCOLA SVIZZERA (ma anche meglio) IN MEZZO ALL’ATLANTICO


28 luglio 2018.    Sao Miguel.     lat 37 44 nord;    long 25 39 ovest

Ieri sono partiti Piero e Vella e domani partirà Rita.    
 Un equipaggio va, un altro viene (ieri Matteo, domani Marco e infine Federico).
Argentina partirà il 2 luglio per l’ultima traversata oceanica fino a Lisbona.
Intanto le pochissime manutenzioni ci consentono di girare l’ultima isola di questo arcipelago che si è dimostrato un’ottima meta anche per il normale turismo; anzi qui la barca è stata usata solo per gli spostamenti da un’isola all’altra, in tutto solo tre giorni di navigazione.
Lagune vulcaniche

Si perché qui non ci si ferma in rada a fare i bagni: le cale sono esposte al vento e l’acqua è fredda.
Si sta in porto con la barca e con la macchina in affitto si va in giro in cerca di paesini silenziosi, di chiese barocche che ricordano un impero ormai lontano, di mirador spettacolari, di camminate in mezzo a lagune nei crateri vulcanici, di paesaggi inconsueti con le mucche in riva al mare, di muri di ortensie fiorite che delimitano strade, sentieri e campi coltivati.
Poi la sorpresa più piacevole: in tutto l’arcipelago si ha una sensazione di pace e tranquillità coniugata ad un’efficienza che non ti aspetteresti da un paese,il Portogallo, che nell’immaginario viene associato alle nazioni mediterrane dove invece l’efficienza non è la migliore caratteristica.
Qui funziona tutto. Le strade sono pulite e senza buche, il traffico è poco ed ordinato, le auto si fermano appena un pedone si avvicina alle strisce pedonali, la mondezza è raccolta con un sistema innovativo molto meglio del porta a porta, le case le chiese e i monumenti sono tutti ristrutturati, tutto quello che c’è di antico viene salvaguardato e valorizzato (compresi gli antichi borghi contadini), negli uffici competenza e gentilezza.


L'edificio rinascimentale del comune

Azulejos

In mezzo alle radici di un enorme ficusAggiungi didascalia

Ma insomma dove siamo capitati?  Il Portogallo sembrava un paese ai margini dell’Europa, un paese povero!
Quando arriverò a Lisbona voglio vedere se anche il resto del paese marcia come questa regione autonoma che, proprio per la sua autonomia, avrà sicuramente un po’ più di fondi a disposizione.
Ero stato a Lisbona nel 1974 durante la “Rivoluzione dei Garofani”
(ricordate il manifesto con la bambina che si alzava in punta di piedi per infilare un garofano nella canna del fucile impugnato da una mano militare?), ma allora si era appena concluso il periodo più buio della storia portoghese.
Barocco


Le macine di pietra lavica

Antichi mulini

Poi ci sono tornato nel 2009, al ritorno dalla prima traversata atlantica con Argentina, e già mi aveva dato l’impressione di una città in movimento in cui il vento nuovo dalla fine della dittatura di Salazar stava dando i suoi frutti.
Insomma un arcipelago che sembra una Svizzera in mezzo all’oceano con in più il vantaggio di un costo della vita ridotto a molto meno della metà.
Altro che la palude italiana!
Paolo

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