Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

domenica 25 gennaio 2015

In rotta verso Colon: Primo giorno di navigazione.

Accogliamo tra noi un nuovo marinaio, Alex, un ragazzo francese di Nizza dal cognome vagamente italiano, che ci chiede un passaggio per Panama. Accompagniamo Rita ed Ornella al taxi per l’Habana dove ci lasciamo tra baci ed abbracci.
Infine verso le 12 salpiamo da St. Martin per Colon. Vorremmo volgere una prece alle divinità marine locali, ma nessuno di noi sa chi siano. Conosciamo bene gli dei che per millenni hanno imperversato nel nostro Mediterraneo, ma quelli del Mediterraneo Caraibico sono ignoti ai più. Quindi seguendo i migliori spiriti dell’illuminismo, con le note del grande salisburghese ed i versi del poeta di Ceneda intoniamo la seguente invocazione:

“Soave sia il vento,
tranquilla sia l’onda
ed ogni elemento
benigno risponda
ai nostri desir,
al nostro partir,
pe’l nostro patir”  (gli ultimi due versi sono spuri)

Issiamo tutta la randa ed apriamo completamente il  fiocco, in quanto il vento non sembra eccessivo, e dopo un bordo di lasco con mura a tribordo per scapolare l’isola di St. Martin, strambiamo e ci disponiamo sempre di lasco, ma con mura a babordo su una rotta di 240°.
La rotta per Colon in realtà sarebbe di una decina di gradi in meno, ma si decide di cavalcare l’Aliseo che man mano che si procede verso Sud piega a destra ed aumenta di intensità in quanto diminuisce la componente orizzontale dell’accelerazione di Coriolis che, nell’approssimazione geostrofica, è l’unica forza per unità di massa che si oppone alla  omponente orizzontale del gradiente di pressione.
Al tramonto vediamo distintamente il raggio verde del sole. Nella notte si procede sempre a vele spiegate al lasco con mura a babordo con un vento di una quindicina di nodi a sette, otto nodi di velocità, speriamo che continui così.

Sandro

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