Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

domenica 12 aprile 2015

Come creare un mito senza pagare i diritti all'inconsapevole autore

Sarò volutamente polemico e chiedo anticipatamente scusa agli amici biologi, zoologi, naturalisti e simili. Vorrei parlarvi del mio giudizio sulle Galapagos ora che me ne sto allontanando. Noi ingegneri siamo spesso troppo sintetici e drastici nei giudizi ma, sulle Galapagos credo che ci sia molto fumo e poco arrosto.  Insomma, le tanto decantate isole, offrono la possibilità di vedere 4 animali e basta. I luoghi sono belli ma niente di che. La spiaggia più bella del sud America (secondo la guida Lonely Planet) è sicuramente inferiore a Castelporziano a 20 km da Roma. E' vero che si vedono le tartarughe giganti ma tutte in semilibertà (prima erano condannate a morte dagli spagnoli e dagli inglesi che le caricavano sulle navi per mangiarsele) nel senso che stanno in recinti didattici e allora mi chiedo:che differenza c'è con quelle viste allo zoo?  Per il resto ci sono iguane (già viste ai Caraibi),fregate (già viste in oceano), pinguini piccoli piccoli e sule dalle zampe azzurre,queste si forse presenti solo qui.  Mi sembra che sia stato inventato in queste isole un mito sfruttando il nome dell'inconsapevole Darwin che per altro passò in queste isole nell'800 poco tempo ed elaborò la sua teoria evoluzionista a casa nella sua Gran Bretagna.  Un piccolo tributo a Darwin gli abitanti delle isole lo hanno reso intitolandogli i lungomari di tutte le isole più importanti ma per il resto hanno usato il suo nome per fare soldi.  Infatti appena arrivi sull'isola,o con aereo o con la barca, ti fanno subito cacciare rispettivamente 120 o 170 $,poi se arrivi un barca ti tartassano per stare 20 giorni fermo in una rada con una spesa di 700$. E' come se ai turisti che atterrano a Fiumicino venisse chiesta una tassa di 1.000.000 euro per poter visitare i monumenti unici al mondo (facendo la debita proporzione tra 4 animali e la cupola di Michelangelo). Ma la cosa più ridicola è il passaggio alle frontiere per le persone o per la barca. Infatti ogni persona che arriva da altri posti o da una diversa isola delle Galapagos stesse viene perquisita nei bagagli da sorridenti ragazzi che con guanti di gomma ti rivoltano il bagaglio analizzando pure la suola delle scarpe. Naturalmente il tutto si conclude con un ok del bagaglio perché altrimenti addio turismo e addio dollaroni portati dai turisti. Per la barca poi, per giustificare l'assurdo balzello, ecco arrivare in ispezione una torma di giovani funzionari che ,tra una risata e l'altra riempiono moduli e moduli e fanno finta di fare disinfestazioni di chi sa quali virus,batteri o cose simili portate da un altro continente. Ora dico,va bene pagare qualcosa ma, mantenere tutta una giovane generazione forse è un po' troppo. In Grecia ,quando arrivi in barca, succede una cosa simile (ma senza ridicole ispezioni),e almeno la tassa è quasi simbolica. Concludendo,per uno di noi,non particolarmente interessato all'unicità della tartaruga,forse vale la pena venire alle Galapagos una settimana ma nell'ambito di un viaggio in Equador che credo sia l'unico paese che con distanze ragionevoli offra un quadro completo della molteplicità degli aspetti di uno dei più grandi e bei continenti. Cronaca:Rita, Sandro e Mario sono tornati a Roma mentre sono arrivati, Enrico Marco e Giorgio con cui siamo appena partiti (10 aprile) dalle Galapagos verso le Marchesi. 

Paolo

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