24/4/2015 Oceano Pacifico
Il quattordicesimo giorno di navigazione è ormai agli sgoccioli, 460 sono ormai le miglia che ci separano da Fatou Hiva. Pensiamo di arrivare tra domenica sera e lunedi mattina, ma il vento continua ad essere abbastanza variabile, quindi chissà. Nelle ultime ore abbiamo subito rallentamenti con vento ballerino, buoni recuperi cavalcando le onde oceaniche col gennakerone, il forfait del vecchio drifter, a cui, dopo tante ore di Atlantico e Pacifico ha ceduto lo strallo tessile. Ci mancherà, pazienza. In una bozza di bilancio finale, potremmo cominciare con i" non abbiamo mai". In tutti questi giorni di pacifico non abbiamo mai avvistato un'imbarcazione. Siamo partiti da San Cristobal assieme a Noe, uno splendido Solaris 48 condotto da Varazze a qui da una coppia di tedeschi, con cui abbiamo perso il contatto la seconda notte di navigazione: da allora non abbiamo più avvistato neanche la scia di un aereo.In Pacifico si è veramente soli! Da San Cristobal non abbiamo mai eseguito una strambata. Il vento ci costringe spesso ad orzare oltre la nostra giusta rotta, ma abbiamo sempre navigato mure a sinistra al lasco, a volte gran lasco. Se l'aliseo non si mette deciso a sud est potremmo essere costretti ad una strambata a ridosso della meta; vedremo.
Le nostre manovre si sono pertanto limitate a cambi di vele e qualche presa di terzaroli. I turni di guardia, organizzati come in Atlantico in 4 h di giorno e 3 di notte, svolti da un membro di equipaggio con il sottoscritto in appoggio in caso di manovre o emergenze, si sono rivelati funzionali e poco faticosi.Peraltro anche qui, come in Atlantico, la navigazione è stata abbastanza tranquilla. Bene! E' arrivato il momento di calare le esche a mare perché è quasi finita la scorta di pesce fresco e non vorremmo mangiare uova e scatolette fino alle Marchesi.
Ci sentiamo all'arrivo!
Enrico
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