Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

domenica 26 aprile 2015

La sfiga si abbatte su Argentina: in 24 ore perdiamo 3 bele

25/4/2015: Oceano Pacifico
NON E' VERO MA CI CREDO,OVVERO COME IL COMBINATO DISPOSTO DELLA SFIGA CI HA FATTO ROMPERE TRE VELE.
L'antefatto: L'altro ieri Marco incede con passo deciso nella dinette con lo specchio tondo del bagno rotto in due pezzi e annuncia sette anni di sfiga. Ieri sempre Marco scopre nell'armadietto il sale cascato dalla saliera e ribadisce che la sfiga della giornata è dovuta a questi due eventi: appunto il combinato disposto.
Il fatto: Ieri in mattinata issiamo il Jennaker grande ma, dopo pochi minuti, misteriosamente cade in acqua. Immediatamente ci impegniamo a recuperarlo e ci riusciamo senza danni; controlliamo e scopriamo che l'anello d'acciaio che lo tiene sospeso in cima all'albero si è rotto. Dopo aver riposto il primo jennaker decidiamo di mettere su il secondo più piccolo. Issiamo ma il cordino di recupero, misteriosamente troppo corto, sfugge e la vela non si può più chiudere. Allora lo ammainiamo senza calza, nella maniera tradizionale e riusciamo a riportarlo in barca. Controlliamo e lo rimettiamo di nuovo ma questa volta il cordino per aprirlo si rompe e la vela rimane aperta per i due terzi. Dopo una breve discussione decidiamo di lasciarlo comunque su, lo tireremo giù la sera. Prima del tramonto andiamo per ammaimarlo ma il cordino di chiusura non funziona e la vela ormai sgonfia sbatte,tocca l'acqua,si riempie e scoppia come come un palloncino troppo gonfio. Il jennaker è ormai tutto in acqua ridotto a brandelli. Con grande fatica lo riportiamo in barca:è un groviglio inestricabile di tessuto e cordini. Speriamo che il velaio di Tahiti,a cui lo porteremo quando ci arriveremo non prima di due mesi, sia in grado di ripararlo. Riponiamo anche questa vela con un certo scoramento perché siamo rimasti con il solo genoa come vela di prua. In sole 24 ore risultano inservibili tre vele compreso il drifter che abbiamo rinunciato ad usare per evitare ulteriori logoramenti. Pazienza. Poi, mentre rimuginiamo, parte il cicalino della canna da pesca. Improvvisamente non pensiamo più alle vele e l'attenzione vira sulla cattura del pesce. Enrico recupera furiosamente il mulinello, Marco si prepara col raffio ad afferrare la preda, io al timone per rallentare la barca. Recupera, recupera viene portato sotto bordo un bel tonnetto ma,nel momento di tirarlo su,si slama e lo perdiamo. Non è proprio giornata.  
NON E' VERO MA CI CREDO.

Paolo

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