26/09/2015: Huahine
Ci sono voluti due interi giorni, ieri e oggi, per arrivare a una valutazione condivisa, dopo una attenta esplorazione della costa a bordo di Argentina, alternata a tuffi con maschera e pinne, per osservare il fondo marino, quello che gli inglesi e ormai tutto il mondo chiamano snorkelling. La spiaggia designata come la migliore in assoluto dall'equipaggio, e' quella di Hana Iti, sulla parte più piccola dell'isola. Una cala da fiaba, lambita da acque color lapislazzolo, orlata da una distesa sabbiosa bianca, incorniciata da alture lussureggianti, con una fila di palme protese sulla riva. Fatto non comune, anche Enrico si e' trovato d'accordo con Paolo, a conferma del fascino particolare di questa spiaggia. Non e' raggiungibile da terra e per questo e' ancora più bella. Quando siamo scesi dal gommone, sulla spiaggia c'era solo un polinesiano di mezza età ad accoglierci, arrivato con la sua piroga e un sacco pieno di collane di semi rossi da offrire ai visitatori al modico prezzo di mille franchi locali, equivalenti a otto euro. Vella e Gianni lo hanno fatto felice, comprandone due. La spiaggia si trova sul lato destro della baia di Bourayne, che insieme alla prospicente baia di Maroe divide in due segmenti l'isola. Le due baie formano come una clessidra: al punto di congiunzione c'e' un ponte. All'ingresso dei due golfi, al centro, ci sono due isolotti, qui li chiamano "motu". Ce ne sono tanti, circondano Huahine come piccoli satelliti, nel tratto di mare compreso tra l'isola e la barriera corallina. Intorno a questi "motu" si concentrano gli amanti dello snorkelling perché sono i punti in cui e' più ricca la flora e la fauna sottomarina, la prima costituita prevalentemente da coralli multiformi e la seconda da pesci di tutte le grandezze e di tutti i colori. Anche squali, che da queste parti non sono aggressivi e ti lasciano in pace a osservarli. Finora non ci e' capitato di incontrarli, ma prima o poi succederà e vedremo quale sarà la reazione: la nostra ovviamente, non la loro... Altre spiagge molto belle si trovano vicino alla punta meridionale di Huahine Iti, nella baia di Avea, dove ci siamo fermati a dormire una notte, e appena superata la punta, dall'altra parte, di fronte ad uno dei tanti monumenti sacri dell'isola, un "marae", in questo caso dedicato al dio della guerra, 'Oro. Ma lì ci si arriva solo a piedi perché la barriera corallina e' molto vicina alla riva e l'acqua e' così bassa da non consentire nemmeno il passaggio a un gommone. Conclusione: la parte più piccola dell'isola, Huahine Iti, batte decisamente quella più grande, Huahine Nui, ma messi insieme i due segmenti, diventa difficile stabilire quale altra isola dell'arcipelago polinesiano è più bella di questa. Vedremo a partire da domani, quando ci sposteremo per la prossima tappa di questo nostro fantastico viaggio a bordo di Argentina. L'unica cosa che non rimpiangeremo sarà il canto del gallo. Il problema è che mentre, come dice il proverbio, troppi galli a cantare non fanno mai giorno, qui invece il giorno arriva e quelli continuano a centinaia a cantare, deliziando le tue orecchie.
Piero
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