Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

sabato 3 ottobre 2015

Alla scoperta dell'origine del nome

23/09/2015: Huahine
Il dibattito è durato tutto il tempo della colazione: esplorare Huahine in bicicletta o a bordo di una utilitaria? C'è una strada asfaltata che costeggia tutta l'isola e collega attraverso un ponte, le due parti Huahine nui,la più grande e Huahine iti,la più piccola. Alla fine Enrico decide di andare con la sua bici da crociera e Paolo, in macchina, con i tre membri dell'equipaggio, che si uniscono (molto volentieri per la verità), al comandante di turno in questo periodo del giro di Argentina intorno al mondo. Affittiamo la macchina nel villaggio di Fare, descritto nelle guide come”"tipico porto sonnolento dei mari del sud". In realtà è un piccolo ma efficente centro amministrativo dotato di tutti i servizi fondamentali, dalla posta alla farmacia, dall'agenzia di viaggi all'aeroporto, ma soprattutto con un gigantesco supermercato, che non fa mancare niente ai diecimila abitanti sparsi fra le due parti dell'isola. Effetti della colonizzazione francese, anche se nella seconda metà dell'800 furono numerosi gli scontri, prima che il dominio di Parigi venisse accettato. I polinesiani avevano abitato l'isola per migliaia di anni prima dell'arrivo dei "popaa", come i locali chiamano gli europei, e non erano molto contenti di sottomettersi al loro potere. Scavi archeologici fatti nel villaggio di Maeva, a 7 km da Fare, hanno portato alla luce tracce dei più antichi insediamenti dell'isola. Li visitiamo per saperne di più: Maeva era la sede del potere reale prima che arrivasse dal Vecchio Continente l'esploratore inglese James Cook, nel 1769. Per questo ci sono tante "marae", piattaforme sacre, lastricate di basalto e corallo, dedicate agli Dei polinesiani dai nobili di corte. Accanto, una "casa aperta" tradizionale, ricostruita esattamente come era e dove era, nel XVI secolo, con un enorme tetto di paglia sostenuto da una struttura di legno. Poco più avanti, nella laguna che fiancheggia la strada, si trovano diverse trappole per pesci, fatte con le pietre, a forma di V. Ci fermiamo ad osservarle. Si trovano qui da secoli e alcune sono ancora in uso. La punta della V è rivolta verso l'oceano mentre i lunghi bracci di pietra si aprono verso terra. Quando con la bassa marea i bracci di pietra affiorano dall'acqua, i pesci restano intrappolati nel bacino che si forma all'interno della V. Ripartiamo e dopo pochi km la strada costiera piega verso l'entroterra per raggiungere un punto panoramico spettacolare sulle pendici di un monte. Da lì, sotto l'altro versante, si può ammirare una grande baia, e la mente a quel punto si illumina: ecco perché gli abitanti hanno chiamato la loro isola in quel modo curioso! La baia si insinua fra le due parti di Huahine dando loro una conformazione particolare che ricorda, anche se con molta fantasia, l'organo sessuale femminile. Nel villaggio di Maroe, ai bordi della baia, sarebbero evidenti i segni lasciati dalla pagaia del dio Hiro, protettore dei ladri e dei marinai, che secondo la leggenda divise l'isola in due. Ma con tutta la buona volontà non siamo riusciti a trovarli. Abbiamo invece incontrato Enrico seduto in un bar a gustarsi un gelato di cocco e per non lasciarlo solo ci siamo uniti a lui. Proseguendo nell'esplorazione della parte più piccola di Huahine, sulla punta meridionale scopriamo un altro marae, molto più grande, il marae Anini. Era il luogo sacro costruito dalla comunità in onore di 'Oro, il dio della guerra. Ma ciò che ci colpisce di più sono le spiagge incantevoli che si trovano lungo la baia di Avea. Arrivati sulla punta estrema di Huahine iti la strada svolta e torna al ponte che congiunge le due parti dell'isola: completiamo in breve il circuito fra una vegetazione lussureggiante, riportando dopo otto ore la macchina all'autonoleggiatrice di Fare. C'è appena tempo per un bagno ristoratore e poi cena a base di spaghetti all'amatriciana, preceduta da altro animato dibattito su cipolla si, cipolla no nel sugo, per stabilire quale è la vera ricetta doc di questo piatto. Alla fine prevale la cipolla si, ma la spaccatura fra i due punti di vista resta profonda. Per oggi basta. Domani si parte per l'esplorazione di Huahine dal mare, alla ricerca della spiaggia più bella dell'isola. è nella parte grande o in quella piccola?

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