Cari amici ecco il nuovo blog  che vi racconterà il viaggio intorno al mondo di Argentina con Paolo ed Enrico.
Ringrazio Edoardo Scotto che lo ha realizzato e lo aggiornerà con il diario di bordo insieme a Renato. Saremo così in contatto con tutti coloro che vorranno seguirci nella nostra avventura. Come probabilmente saprete, dopo la prima traversata atlantica con Enzo, Argentina ha dovuto aspettare qualche anno gravato da problematiche varie,dubbi e incertezze prima di poter riprendere il largo.Nel frattempo su Argentina sono state apportate tante migliorie la cui realizzazione mi ha comportato un anno di intenso e faticoso lavoro. Eccoci quindi pronti a" respirare il vento degli Alisei",come dice la frase di H.Martinson, ma partendo da una convinzione intima di ricerca di se stessi. Frase sicuramente abusata da chi è sempre in cerca d'avventura in qualsiasi campo sia esso mare,montagna o quant'altro. E' per questo motivo che invece di aprire il blog con una foto "gagliarda e potente" apriamo con una foto raccolta e meditativa: la foto di Argentina all'ancora in una baia di una piccola isola greca " Kyra Panagia" dove è situato il Monastero ortodosso omonimo abitato da un monaco solitario. L'anno scorso quando abbiamo visitato il monastero mi sono fermato in un punto panoramico e dall'alto ho visto Argentina, sola, racchiusa in questa magnifica insenatura ed ho provato una sensazione intima, di raccoglimento, probabilmente esaltata anche dal luogo. Credo che questo spirito,questa sensazione mi accompagnerà durante la nuova lunga avventura.
Buon viaggio e buon vento a tutti gli amici che navigheranno con noi e buona lettura a tutti quelli che ci seguiranno da lontano e che incontreremo ogni anno al nostro "Argentina Party".
Ciao a tutti. 
Paolo.

sabato 28 maggio 2016

Huahine, 27 maggio 2016. Esplorando l'isola.



Ieri, giovedì 26 si è affittata una vettura e si è fatto il giro dell'isola, o meglio delle isole, Huahine Nui, la Grande, e Huahini Iti, la Piccola, separate da un piccolo canale che talvolta si interra durante le marree più basse, e collegate tra loro da un ponte.
Partiti dal minuscolo e pittoresco capoluogo di Fare, Casa, ci si è rapidamente portati nel villaggio di Maeva sul lago Fauna Nui a Nord dell'isola. Un sito incantevole di grande rilevanza storica e culturale; doveva essere un luogo dove si concentrava il potere in epoca “precookiana”. In esso infatti sono presenti una trentina di Marae molti dei quali ben restaurati e strade lastricate. In riva al mare vi è una  tradizionale Casa Aperta su palafitte,  Fare Pote'e, che si è mantenuta in vita grazie al fatto che fu trasformata in Chiesa dai missionari ed ora, restaurata nel 1972 è stata trasformata nell'ecomuseo dell'isola. Più in là si possono osservare le secolari trappole per pesci funzionanti con l'andirivieni della marea, alcune delle quali ancora in uso.
A Faie, lungo la costa orientale il Comandante di Argentina ha voluto compiere il tradizionale rito di pascere le Sacre Anguille dagli Occhi Blu.
Traversato il ponte che collega l'isola Nui con la Iti si arriva al villagetto di Maroe dove si possono constatare con mano i danni dell'incidente occorso al Dio Hiro, Dio dei ladri e dei pescatori. Stava macchinando non so quale misfatto, quando, perso il controllo della sua piroga, è andato a cozzare  violentemente contro l'isola di Huahine dividendola in due. Vi ha impresso l'impronta della sua pagaia e se ne è dovuto andare senza fallo lasciandolo lì pietrificato.
Si esplora la parte meridionale dell'isola, la penisola di Pareo, dove vi sono manifatture artigianali di parei, i vestiti tradizionali della Polinesia costituiti da un semplice rettangolo di tessuto variopinto intrecciato con fibre vegetali.
Celebrati già da Bougainville per il loro fascino e per la la loro facilità di cadere di dosso. Infatti “appena dato fondo in queste acque, malgrado tutte le precauzioni prese, salì a bordo una giovane ragazza che venne a piazzarsi in corrispondenza del boccaporto sopra il verricello di poppa; questo boccaporto era rimasto aperto per far prendere aria a coloro che manovravano. La ragazza lasciò cadere negligentemente il pareo che la copriva.e parve agli occhi di tutti “telle que Vénus se fit voir au berger Phrygien. Elle en avoit la forme céleste”. Marinai e soldati si accalcarono sotto il boccaporto. “Jamais cabestan ne fut viré avec une pareille activité.”
Nella baia di Avea, più nota come Adolfo's Bay, siamo dovuti tornare chez Mahana a sorbire delicati sorbetti al mango ed ad ammirare la simbiosi di tre alberi nascenti dallo stesso fusto, che già aveva colpito la nostra fantasia nella passata notte dell'Adolfo's Day. Si tratta di un enorme albero, di cui ci si è dimenticato il nome i cui frutti vengono pressati per produrre olio vegetale, tra le sue radici sono nati un grande noce australe ed una svettante palma da cocco.
Tornati a Fare si torna a casa, a “fare”, col tender. In fondo alla baia, alla luce del tramonto si staglia contro il cielo la silouette supina della Huahine, della Ragazza, incinta. Giustamente Denis Diderot, nel suo Supplément au Voyage de Bougainville ci informa che in queste isole come nell'antica Cythère si celebra il tripudio di Venere; ma mentre gli antichi greci adoravano una “ Vénus Galante”, qui si adora una “Vénus Féconde”, i cui atti d'amore sono finalizzati alla riproduzione.
La serata si conclude con una cena presso una roulotte gestita da signore giovani e meno giovani, tutte ultranovantenni, nel senso dei chili.
Oggi, dopo che Paolo e Simone si sono immersi nella Passe de Avapihi con un diving locale si è lasciato l'ormeggio di Fare, e percorrendo a motore lo stretto corridoio lagunare che costeggia l'isola  si è raggiunta la Maison de Philippe un po' meno raffinata ed un po' più calda della sua omonima di Courmayeur. Presa la boa, ci accingevamo a raggiungere col tender l'imperdibile “Acquario” quando veniamo accostati da una vedetta della Gendarmerie National con a bordo due impacciati ragazzetti che ci chiedono i passaporti e le dotazioni di sicurezza. Il nostro Comandante approfitta dell'occasione per simulare una grave ed improvvisa situazione di emergenza: “Rita! Dove diavolo sono finiti i salvagente? Chi ha nascosto i razzi? Dovrebbero stare al loro posto in mezzo alla carta igienica!” Con calma si riesce a trovare ed a mettere a socquadro il tutto. Il panico cala poi sulla ciurma quando un gendarme asserisce che l'isola di Maupiti è priva di aeroporto, visto che molti di noi hanno prenotato il volo di ritorno proprio da lì. Infine i nostri gendarmi, soddisfatti per le attente verifiche effettuate, garbati salutano augurandoci ogni bene, ed il nostro Comandante, preso in contropiede, non ha la prontezza di spirito di chiedere loro di portarsi via la nostra mondezza, “che altrimenti la buttiamo a mare”.
Vista da un altro punto di vista la nostra storia si può così riassumere. Jean et Paul, due nomi di fantasia, provenienti da stimate famiglie borghesi, ben educate e benestanti, hanno da poco conseguito il baccalaureato. Per sfuggire ad un ambiente provinciale ed un po' soffocante si arruolano nella Gendarmerie National e non esitano ad imbarcarsi per la Polinesie Français appena se ne presenta l'occasione. È questo un posto ritenuto disagevole dai colleghi più anziani che hanno legami in Francia, ma loro desiderano l'avventura, si guadagna bene e, ciò che più conta, corre la voce che lì vi siano le ragazze più affascinanti e disponibili al mondo. Arrivati sul posto la realtà si presenta più grigia di quanto previsto, i superiori pretendono che a fine giornata portino loro gli estremi di un numero spropositato di passaporti e che controllino, o che almeno facciano finta  di controllare, non si sa bene che cosa. Nei ritagli di tempo Paul ha avuto, o meglio ha creduto di avere, una storia sentimentale con una deliziosa huahine di Maupiti e le ha promesso di raggiungerla in areo nei ritagli di tempo liberi dal servizio. Lei, già impegnata con un altro, non sapendo come toglierselo di torno, ha tagliato corto dicendogli che a Maupiti non esiste aeroporto e il candido Paul le ha creduto.
La serata si conclude con una splendida cena al tonno preparata dalla nostra impareggiabile Rita, poi tutti sdraiati sul ponte a rimirare “i due gruppi di piccole stelle a foggia di due nebbiette alquanto fosche”, vicini alla Croce del Sud, qui nella splendida deserta baia tra le due Huahine, cullati dalla lieve onda, immersi nel sottofondo musicale dei lontani frangenti della barriera corallina.
Sandro
Fare Pote'e

L'equipaggio a Maeva

Polinesiana in pareo salita su Argentina

Profilo supino della gravida Huahine

Segni del passaggio del Dio Hiro

Trappola per pesci

4 commenti:

  1. Stasera riunione a casa Contini per aggiornare la lettura del diario di bordo redatta dall'impareggiabile Pigafetta alias Cook alias Bougainville. Abbiamo provveduto a libare in onore del nostro valoroso equipaggio che ha respinto l'abbordaggio dei filibustieri della Gendarmerie.Bravi!
    Adolfo, Adriana, Bruna, Chiara, Leonardo e , solo per conoscenza, Ornella
    P.S. Il Cavalier Betto sollecita un rapido ritorno all'alpinismo da parte della ciurma

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  2. Sandro potresti scrivere solo due righe anche a me grazie ornella.

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  3. Sandro potresti scrivere solo due righe anche a me grazie ornella.

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  4. Mentre tu te la godi in polinesia io mi sbatto a raccogliere firme sui referendum per difendere la Costituzione repubblicana. Mercoledi ad Amelia faremo un dibattito pubblico sulla riforma costituzionale.Ci sarà anche il tuo amico Badaloni,che rappresenterà la parte avversa, quella favorevole,ma che comunque ha mostrato molta disponibilità a partecipare all'incontro.Un abbraccio e buona navigazione. Francesco Tanzarella

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