01/09/2015: Verso Fakarava
Ieri siamo arrivati alla Anse Amyot su Toau, altro atollo abbastanza grande: soprattutto, non navigabile, almeno partendo dalla Anse Amyot. A questa si arriva da una pass ampia, oltre la quale però si stende un'impenetrabile barriera di reef. Scendiamo a terra sperando di trovare, come dice la nostra guida, un "ristorantino" dove Valentine e Gaston ci ammaniranno una cenetta a base di aragoste. Non andrà così; a terra c'è aria di smobilitazione. Valentine, un donnone polinesiano e lo smilzo Gaston, europeo almeno in parte, non hanno nulla da ammannirci. Peut etre demain, se Gaston troverà aragoste nel reef, dove andrà quando fa buio. Bagno con snorkeling nella corrente, però non forte come quella che stamane alla pass Sud di Apataki ti portava quasi via. Ci sono tanti pesci, Napoleoni e molte altre specie. Nettuno non è il mio nume tutelare, la mia maschera fa entrare un po' di acqua e tanto basta per indurmi dopo qualche minuto a tornare al gommone. Cena a bordo, ma di aragoste non c'è traccia. Stamane al risveglio andiamo a terra e compriamo due aragoste che vorremmo destinare a condimento della pasta vespertina, oltre a quattro altri pesci di cui ci viene assicurata l'innocuità, speremm... Puliamo i pesci e buttiamo le interiora a mare; non vediamo squali, solo tante remore che dominano la lotta con le altre specie per assicurarsene i pezzi migliori. Molto particolare la vista delle remore appiattite sul timone in verticale, in placida attesa. Dobbiamo partire subito per Fakarava, perché altrimenti le condizioni del vento saranno troppo avverse. Proprio le previsioni ci impongono di entrare in F. dalla pass Sud, altrimenti, entrando dal Nord e fermandoci lì saremmo troppo esposti al vento previsto da domani in poi. Prima veleggiamo nel sole con andatura tranquilla, poi lo spiritello locale nostro amico si rifà vivo. Grigio il cielo, nubi e qualche temporale con scrosci di pioggia ci allietano il viaggio. In questo momento sono le 18:30 e già é buio, viaggiamo di bolina stretta, con una mano di terzaroli e io posso scrivere al PC solo puntellandomi vigorosamente col piede sinistro contro il vano motore. Non riesco a tener fermo il mouse che mi scappa da tutti i lati! Se mi metto sotto a leggere sul lato sottovento, assai inclinato sulle onde, sento la massa d'acqua scorrere forte alle mie spalle, il che aumenta la mia terricola, e per i marinai veri certo anche ridicola,inquietudine.
La notte passerà così a quel che pare, con arrivo previsto alla pass Sud di Fakarava domattina a qualche ora, forse intorno alle 12. Si preannuncia ovviamente una cena senza aragoste, solo riso e lenticchie, se non addirittura panini. C'est la voile!
Salvatore
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