15/09/2015: Papeete
Lasciamo Moorea la mattina e veleggiamo fra pioggia e sole verso Tahiti. A meno di un miglio dalla Passe che immette nella Marina Tahina, dove andiamo per fare gasolio e recuperare la sella della bici di Enrico (decantata nel post precedente, "La sella rapita”, echeggiante l'opera, se ben ricordo, del Tassoni), arriva l'inatteso, stupendo incontro con le balene. A me e Lucia era già accaduto di vederle da lontano, in Australia anche dall'aereo, ma questa volta è stato tutto diverso, ed emozionante. Le abbiamo viste a meno di 100 metri da noi, non si limitavano a "soffiare". La abbiamo viste salire con il muso a righe bianche e nere quasi in verticale sull’acqua, le abbiamo viste sbattere la pinna bianca di piatto sull’onda, ritmicamente, le abbiamo viste nuotare a pancia in su mostrando dei bei colori azzurri e rosa, davvero non la smettevano mai, sembravano giocare e di gusto! Poi abbiamo imboccato la Passe, fatto gasolio, recuperata la sella e fatto rotta su Papeete.
Una curiosità viene dalla vicinanza dell'aeroporto con la rotta obbligata per entrare nel porto di Papeete. La lunga pista dell'aeroporto infatti finisce a pochi metri dal "sentiero" costituito dalle paline rosse e verdi. Paolo sapeva che bisognava parlare per radio con l'aeroporto per avere l'autorizzazione a passare e difatti proviamo a farlo, senza avere risposta. Quando stiamo entrando in porto ci chiamano, dal porto appunto, alla radio per dire che dobbiamo fermarci perché sta atterrando un aereo. La ratio di questo strano obbligo è oscura, pare di capire che la presenza di una barca a pochi metri dalla fine della pista potrebbe causare problemi se l'aereo andasse "lungo" finendo in mare. Alla radio chiediamo l'autorizzazione a proseguire dato che:
a) avevamo chiesto l'autorizzazione all'aeroporto che non ci ha risposto;
b) ormai siamo già dove non dovremmo essere.
Autorizzazione accordata, entriamo in porto. Io devo andare a farmi vedere la mano sinistra, che ieri ho duramente urtato contro un moletto approdando col gommone. Vado alla clinica Paofai dove mi diagnosticano una microfrattura non preoccupante, che domani dovrò proteggere con un tutore. Dopodiché andiamo a cena alla piazza delle roulotte, ben nota ai nostri predecessori nel viaggio. Ottimo tonno a L'Estanco. E nanna.
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