Giovedì 19 marzo, Puerto Baquerizo Moreno, San Cristóbal, Archipélago de Colon (Galápagos).
Ieri, in tarda mattinata, sotto un'uggiosa pioggerellina persistente arriviamo nella rada di Puerto Baquerizo Moreno e, su consiglio di un effervescente canadese, non prendiamo una boa di ormeggio, ma diamo fondo all'ancora. Missione compiuta per l'attuale ciurma di Argentina che in questo ultimo mese non ha fatto molta strada: dalla marina della Shelter Bay in un'ansa naturale dell'avamporto del porto di Cristóbal della città di Colon all'Isla San Cristóbal nell' Archipélago de Colon: da Cristoforo di Colombo a San Cristoforo in Colombo girando a vuoto per mille miglia passando per il Canale di Panama nell'anno del centenario, per le Islas las Perlas e facendo il pelo all'Isla Malpelo. L'equipaggio di questa tratta era formato dall'almirante Paolo, armador y amador, che proseguirà la crociera nelle vesti di mozzo, dall'almiranta Rita, anche lei amadora y armatora, nonché gran cambusiera e perfetta barwoman oltre ad essere “la migliore playiatra (che cura giocando) nel mondo”, come ci conferma la nipotina di 3 anni, da Mario il nocchiero, nonché chef, infine da Sandro mozzo e scriba. Ora l'equipaggio si spoglia della nobile divisa da marinaio per vestire gli scialbi panni del turista di questa disneyland equatoriale. Argentina riprenderà tra una ventina di giorni il suo giro intorno al mondo in 60 mesi ed un giorno, poiché in direzione opposta a quella di Phileas Fogg, con un equipaggio più professionale e competente di quello attuale, che è formato da pensionauti dilettanti pressappochisti e pasticcioni. Già infatti sono stati presi i contatti con una società di planning per stabilire i complessi turni di guardia, si sono chieste le referenze ai cuochi di bordo, e per ogni problema grande o piccolo saranno interpellati i migliori esperti. In mattinata a bordo di un taxi aguatico si presenta Carmela una procace agente tuttofare che ci sbrigherà le iperboliche pratiche ecuadoreñe al cui confronto quelle panameñe impallidiscono. Nel pomeriggio Carmela si ripresenta in allegra compagnia di una decina di persone che si intrattengono piacevolmente nel pozzetto di Argentina tutti tranne il sub che si immerge immediatamente per controllare che non esportassimo illegalmente nella carena ostriche con Las Perlas. Vi è una mulatta ciquita mucho bonita che veste una vezzosa maglietta del Ministerio de Interior che ci timbra i passaporti ed a cui rivolgeva sguardi concupiscenti il ragazzotto in divisa della marina ecuadoreña che si informa sui galloni di ruhm presenti a bordo e sul pescaggio di Argentina non sotto la chiglia, ma sulla linea di prua: questo notoriamente è zero, ma per non metterlo in difficoltà concordiamo 20 cm. Vi sono poi un'altra ciquita bonita col suo giovane cavalier servente, rappresentanti del Ministerio del Ambiente, che si mangiano il pompelmo proibido, segue un'altro ragazzotto che con un ostensorio benedice accuratamente tutti gli angoli più riposti della barca per la Pasqua imminente. Smontato tutto questo circolo dei miracoli ci intratteniamo con l'inseguimento dell'impianto idraulico alla ricerca di una perdita, in questo emuliamo l'equipaggio futuro valendoci delle competenze di un preclaro docente di Idraulica dello Studium Urbis che però alla prova dei fatti non ha capito un tubo. Stanchi si va infine nel letto con le sponde alzate cullati, o sbatacchiati a seconda delle opinioni, dal rollio della risacca. La mattina, non credendo alla favola delle cime che nottetempo un brujo, uno stregone, scioglie dalla bitta, salpiamo e ci andiamo ad ormeggiare ad una boa. Lanciamo una cima alla foca di turno sulla boa che prontamente la assicura con i denti e con un solo colpo di pinna descrive una gassa perfetta. Poco dopo arrivano i fumigatores mandateci dal Ministerio de la Sanidad che, a colpi di carte bollate, rendono Argentina sterile. Quindi scendiamo a terra per perfezionare le pratiche di immigrazione, per la lavanderia e gli acquisti più urgenti, per informarci sule visite da fare, per riprendere via internet i contatti con il resto del mondo. Ritornando la sera a bordo con taxi d'agua riusciamo a strabiliare il tassinaro con numeri da circo.
Sandro
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