Playita de Amador, venerdì 6 marzo
Ozii panameñi. Infine l'equipaggio di Argentina raggiunto il Pacifico nella città di Panama si è tolto più di un dente. Per cominciare un'estrazione di radice, operazione che ormai si insegna solo ai dentisti, eseguita con mano magistrale in uno studio odontoiatrico sito in località dal felice nome di "tumba muerto". La prima giornata infatti si è conclusa con un brindisi ar-dente. Grande impegno è stato dedicato alla telenovela in più puntate dal titolo “Tropilgas”, telenovela che si conclude con l'acquisto da parte del protagonista principale di una sfavillante bombola in prezioso alluminio con dentro 4 galloni, che fanno un indescrivibile fracasso al mattino, e con attacco panameño, bombola che potrà essere ricaricata solo sotto il controllo del “benemerito Corpo Bomberos de Panama”, cioè mai. Anche la cultura ha avuto il suo spazio con visita al Museo della Biodiversidad situato lungo la Causeway, la calzada (strada rialzata) lungo l'accesso al Canale che unisce gli isolotti di Flamenco, Perico, Naos (dove stiamo) e Culebra alla terraferma in località Amador nei pressi della Marina Balboa. Il maggiore interesse di tale museo risiede nella sua fantasiosa architettura dai tetti policromi opera recentissima di Frank Gehry che si può definire “da Bilbao a Balboa”. Si sono anche osservati con attenzione i rascacielos di Puenta Pacifica dove si è ammirata l'architettura di stile composito gotico-dorico-corinzio-pacchianico frutto dell'arte di architetti che hanno letto con attenzione Vitruvio saltando a pié pari il capitolo “de proporzione”, accade pertanto di trovare enormi colonne più larghe che alte, sormontate da un capitello corinzio più alto della colonna stessa.
Si è fatto anche del moto camminando nel Parque Natural Metropolitano dove abbiamo fatto la conoscenza con un bradipo che però non ci ha degnato di molta confidenza e dove abbiamo raggiunto un mirador dove, con molta immaginazione, si mirava Miraflores e la Baia di Panama. Oltre al nutrimento dello spirito si è provveduto anche al nutrimento del corpo con l'imperdibile degustazione al Mercado de Mariscos dei frutti di mare aromatizzati all'essenza di pesce marcio e, per i palati più fini, all'essenza di cloaca. L'estenuante ricerca di ulteriori taniche scrause per gasolio mette a dura prova i rapporti interpersonali tra la ciurma. Infine dopo aver riempito al colmo la cambusa di viveri, le taniche di benzina, i serbatoi di gasolio e d'acqua, i barili di ruhm si parte verso l'ignoto Oceano Pacifico.
Sandro
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