Oceano Pacifico, lunedì 16 marzo ore 12 UTC
La navigazione in quest'ultime ore procede sonnacchiosamente. Contrariamente a tutte le previsioni si continua a trovare un po' di vento ovunque in questa zona di calme equatoriali, le ore di motore sono state ben poche e più dovute all'impazienza che a vera necessità. L'equipaggio un po' rincoglionito dalle guardie notturne si dedica alla meditazione, alle lunghe dormite diurne, alla lettura dei manuali degli apparati di bordo, senza peraltro capirci nulla, ad istruirsi sui vari metodi di messa a terra, anzi a mare, dell'impianto elettrico di bordo, al capire perché il generatore di corrente idrodinamico non funziona quando investito da una busta di plastica ed ad altri importanti questioni. Poiché qualche volta dalla lettura degli strumenti risultava che la velocità della barca superava quella del vento ci si è perfino lanciati in un'audace teoria sul moto perpetuo di quarta specie, quello per cui un veliero di bolina crea col suo movimento un vento relativo da cui viene sospinto. Nel frattempo la nostra impareggiabile cambusiera scopre una pietra filosofale che trasmuta i metalli nobili in verdura fresca, ha appena trasformato un lingotto d'oro in un un piede di lattuga da 150 carati.
Sandro
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