Isla del Rey, Las Perlas, domenica 8 marzo
Questa notte con la bassa marea siamo andati giù di 4 m, ma non abbiamo toccato il fondo, almeno nel senso letterale dell'espressione, e forse anche in quello metaforico, poiché qui non esiste limite inferiore. Nella notte si sono materializzati come fantasmi un numero impressionante di scogli duri e minacciosi che al nostro arrivo nessuno aveva notato. Essendo passati solo due giorni dal plenilunio e mancando meno di un mese a Pasqua la marea è stata piuttosto intensa, anche se meno intensa di quella sfruttata da Mosè prima e sei ore dopo dalle truppe del faraone. Seguendo la teoria di Darwin, Edward, mi sembra, figlio del più noto Charles, in cui si ipotizza la terra come una sfera d'acqua soggetta all'attrazione lunare e solare i cui effetti si sommano in sizigie (luna piena e nuova) mentre si sottraggono quando i due astri visti da terra sono in quadratura, le ampiezze di marea non superano le poche decine di centimetri ed i loro periodi sono di poco inferiori alla mezza giornata (12 ore meno un ventottesimo per la luna, meno un trecentosessantacinquesimo per il sole). La teoria di Darwin molto utile per la comprensione del fenomeno è assolutamente inadeguata sotto l'aspetto quantitativo. Il suo principale difetto consiste nell'essere una teoria statica che non tiene conto della dinamica del fenomeno. L'onda di marea si dovrebbe propagare compiendo mezzo giro della terra in poco meno di 12 ore, velocità impensabile sui bassifondi quali sono anche quelli degli oceani per onde così lunghe, non parliamo poi delle velocità dell'onda di marea sulla piattaforma continentale. Ne segue un accumulo di acqua che provoca un innalzamento dei livelli in prossimità delle coste. Prevedere col calcolo tali livelli è un problema di estrema difficoltà, data la complessità delle condizioni al contorno, e di difficile soluzione anche con i moderni potenti computers. Nei cent'anni passati il problema è stato brillantemente risolto calcolando con estrema esattezza i periodi e le fasi dei diversi moti astronomici, ne sono stati individuati più di cento agli inizi del '900, ed esprimendo il livello di marea come somma di modi periodici la cui intensità viene misurata in situ nei vari punti di osservazione. Con tali osservazioni la marea astronomica è oggi prevedibile con esattezza in tutte le parti del mondo. Ben altro discorso vale per le variazioni di livello dovute alle differenze di pressione atmosferica le cui previsioni hanno la stessa affidabilità delle previsioni metereologiche. Fortunatamente per ora, in mare aperto, queste ultime hanno scarsa rilevanza, l'hanno nei sistemi chiusi lagunari. Dopo una breve immersione si è rinunciato ad osservare alcunché a causa della torbidità dell'acqua ricca di microorganismi e di vegetali provenienti dalle isole. Si è salpato e ci si è portati all'Isla del Rey in prossimità della foce del Rio Cacique. Durante la traversata si sono pescati un maccarello ed un carangide. Questa sera, 8 marzo, si è festeggiata Rita con una cena a base di pesce.
Sandro
Finalmente qualche notizie, anzi veramente tante!! L'arcipelago de las perlas mi sembra bellissimo, almeno dalle foto su internet.Continuate a farci viaggiare con voi!! un grande abbraccio a tutti cesira
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