Oceano Pacifico mercoledì 18 marzo ore 00,43 UTC
Argentina passa dall'emisfero boreale a quello australe dove, il va sens dire, si trova più a suo agio, siamo soli in un punto in cui non si vede altro che cielo e mare, mare e cielo. Grande è la delusione di non trovare una barriera, una linea ben marcata, magari solo tratteggiata o a tratto e punto, non un cippo, non un posto di ristoro, non una scolaresca vociante accompagnata da solerti professori che spieghino l'importanza della linea del perenne equinozio, neppure un doganiere che ci chieda 100 $ a testa per il passaggio. Corriamo tutti al bagno per vedere il senso di rotazione della scarica, ma è troppo presto, si sa che all'equatore i cessi nell'indecisione non scaricano più. Cerchiamo nel cielo la Croce del Sud, ma di giorno le stelle si riposano dalle fatiche notturne. Ci abituiamo ben presto a stare a testa in giù, ci siamo comunque premuniti, in caso di cerchio alla testa abbiamo la cambusa piena di mango p'a capa. Questa notte il vento è calato e si è andati a motore, ma questa mattina e per tutta la giornata di ieri si è proceduto a vela, di bolina con vento debole. Se continua così tra due anni si dovrà rivendere in Italia le taniche ed il gasolio acquistati a buon prezzo ai Caraibi dopo aver traversato il Mar dei Caraibi, il Canale di Panama, l'Oceano Pacifico, l'Indiano, l'Atlantico due volte ed il Mediterraneo: tenuto conto delle variazioni di prezzo sia nello spazio che nel tempo si tratta di un'impresa commerciale veramente molto astuta che consigliamo a tutti di intraprendere con la certezza di un buon profitto. Per spezzare la monotonia della navigazione, e per tenere desta la ciurma, questa mattina si è smontata la timoneria che, rimasta indietro nel programma di viaggio, continuava a scrocchiare a frenetici ritmi caraibici: un, due, tic, due, tre, tac! L'abbiamo ingrassata e rimontata: ora emette una nenia lamentosa su scala cromatica pentatonica tipica delle isole del Pacifico. Prima del passaggio dell'equatore la nostra cuoca di bordo ci ha preparato un pranzo assolutamente vietato nell'emisfero sud a base di würstel, crauti, mostarda e pane croccante; ci siamo vestiti alla tirolese ed abbiamo intonato uno jodl. Al passaggio al tramonto dell'equatore, guidati da un uccello dal becco blu posatosi sul bompresso, si brinda con l'Abuelo añejo il ruhm panameño,in sostituzione di quello cubano finito da un pezzo. Aggiornamento delle 8 locali del 18 marzo: stiamo costeggiando San Cristobal a 2 ore dal porto.
Sandro
Ciao Rita Ciao Paolo, l'altra sera a cena con donatella e anna frattini abbiamo ripercorso il vostro viaggio, fantasico! Ma ora mi sa che siete già alle Galapagos! L'"attraversamento" dell' Equatore sarà stato emozionante! è solo una linea ma distingue due mondi. Mandateci un sacco di foto. Un saluto a tutti i navoganti, buona navigazione cesira
RispondiEliminaCiao a tutti, siamo a pranzo dacarlo e rosaria.Beati voi alle Galapagos! Ma noi stiamo progettando un discesa da Campo Imperatore, qui c'è molta neve! Carissimi saluti a voi tutti Luciana Rosaria Cesira Carlo
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